caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SCHINDLER'S LIST regia di Steven Spielberg

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
amterme63     8½ / 10  24/06/2010 23:39:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bello. Mi ha colpito, impresso, mi ha fatto pensare. Le tre ore sono volate. L'unica nota forse un po' stonata è l'eccesso di sentimentalismo nel finale. Per il resto il film è ottimamente girato e altrettanto ben recitato (su tutti l'attore che interpreta Schindler).
C'è da dire che è un film stilisticamente insolito per Spielberg. Infatti rinuncia ai grandi mezzi tecnici (quali effetti speciali, scene acrobatiche, scenografie maestose) e alle atmosfere di tensione, meraviglia e pericolo che fino ad allora avevano assicurato alle sue opere grandi successi e grandi guadagni. Si tratta però di un semplice cambio di tattica: dalla conquista arrembante si passa alla conquista suadente dello spettatore.
Prima di tutto la scelta del bianco e nero oltre ad essere quella più indicata per una storia del genere (si evitano distrazioni estetiche ed è più intonato con la crudezza e cupezza della storia), dà un'aura di realismo (sembra un documentario a volte) e un tono da prodotto artistico e di qualità.
Soprattutto non si rinuncia alla caratteristica base del cinema di Hollywood, quella di far immedesimare lo spettatore in personaggi positivi, buoni, far passare a questi personaggi brutte avventure, pericoli estremi, ma tutte le volte salvarlo fino all'apoteosi finale del lieto fine.
Il soggetto è molto crudo ed estremo e Spielberg non ci risparmia alcune scene forti; però l'impronta generale è piuttosto moderata, viene mantenuto sempre un certo decoro, si evitano le accentuazioni espressioniste. Basta fare un confronto con Il Pianista di Polansky per capire la differenza.
Nel film poi ci si concentra esclusivamente sui personaggi protagonisti e sulla loro storia, lasciando da parte ogni altra considerazione (perché si è arrivati alla shoah, il contesto generale, ecc.). Ci si concentra quindi sul lato umano della storia, sul fatto di venirsi a trovare alla mercé di una forza potente, cattiva, distruttiva e soprattutto imprevedibile (gli ebrei sono come paralizzati, non sanno mai qual è il comportamento giusto, un errore può causare la loro morte). E' una situazione simile a quella di Duel, Lo Squalo, Jurassic Park, dove i "mostri" arrivavano all'improvviso e non si comprendeva come avrebbero agito. Tra l'altro in SL si accentua soprattutto l'aspetto sadico e morboso dei nazisti. Da corollario di un regime lo si fa divenire quasi causa e se ne evidenzia l'assolutezza (Goth non riesce ad essere magnanimo, è "naturalmente" sadico).
Fra le pieghe del film filtra però un'altra immagine del regime nazista, essenzialmente quella di un sistema capitalistico portato alle estreme conseguenze. Al primo posto c'è sempre e solo un interesse privato (non dimentichiamoci che tutto è potuto avvenire solo grazie ai soldi, ai favori e alla corruzione) e poi un interesse di casta. Tutto è ridotto sempre e solo ad un fine produttivo (la cultura non vale niente). Schindler stesso appartiene in tutto e per tutto a questo sistema e si differenzia per il solo fatto che non arriva alle estreme conseguenze.
Non dimentichiamoci che era nazista (porta la spilla fino all'ultimo) e trattava con estrema naturalezza le discriminazioni e le differenze. Il suo comportamento con i gerarchi nazisti è estremamente spontaneo e convincente, come se dentro non avesse apparentemente alcuna remora. Per lui tutta questa storia delle leggi razziali, della segregazione non è altro che una ghiottissima occasione di lucro. Si capisce quindi benissimo l'estrema esitazione e la diffidenza di Stern nei suoi confronti.
Cambia qualcosa in Schindler solo con la carneficina al ghetto di Cracovia. Semplicemente non è un sadico e non capisce la cattiveria gratuita. Non si ribella quindi contro il nazismo ma contro l'aspetto sadico del nazismo. A quel punto esce fuori tutto il positivo e l'umano che è dentro di lui e che lo porta pure a sacrificare del proprio per non diventare come una "bestia".
Questo atteggiamento un po' ambiguo (il potere in sé non viene condannato, ma solo la sua degenerazione) si riflette anche nel film. In fin dei conti il fatto che della gente lavori sottopagata e quasi schiavizzata viene preso quasi come naturale, non è certo questo il fatto più grave. L'enfasi è soprattutto sul valore irrinunciabile che ha la vita umana.
Insomma non ci si vuole accanire troppo sul sistema capitalista, non è quello il problema.
Il messaggio in ogni caso è molto nobile e coinvolgente. A parte la scena dell'addio (fin troppo carica emotivamente), originale e ben riuscita è stata l'idea di affiancare gli attori con i personaggi veri. Le ultimissime immagini colpiscono e sono molto più efficaci della scena dell'anello.
Si tratta comunque di un film molto istruttivo, soprattutto se si astrae dai fatti storici in sé. Purtroppo questo tipo di situazioni continuano a ripetersi sotto altre spoglie, addirittura rovesciate. La frase: "sono venuti e hanno detto -andate via, ora qui ci abitiamo noi-" purtroppo è stata pronunciata di nuovo; "ci hanno ammassato in uno spazio ristrettissimo, segregati, controllati, ridotti alla fame", anche questo successo di nuovo. Percepire una cultura o una religione diversa come invadente, come corruttiva e distruttiva di qualcosa di superiore e puro, anche questo purtroppo sta di nuovo succedendo.
KOMMANDOARDITI  25/06/2010 00:24:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo il filo conduttore che hai rintracciato tra questo ed altri film precedenti di Spielberg : veramente azzecato!
Condivido gran parte di ciò che hai scritto e per me questo rimane il miglior film del regista americano (SALVATE IL SOLDATO RYAN era un po'troppo spettacolare, anche se gustosamente splatter).

Nelle tue ultime tre righe mi è parso di trovare un riferimento abbastanza chiaro a ciò che accadde in Medio Oriente nel dopoguerra, con la scadenza del Mandato britannico in Palestina e la creazione dello Stato di Israele.
Naturalmente il tuo discorso era più generalizzato, però penso che un'intenzionalità da parte tua ci fosse in quel senso.
Ciao,Luca :-)
amterme63  25/06/2010 10:28:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh, i riferimenti sono ovviamente generali, ma evidentemente se saltano subito in mente certi fatti attuali ben precisi, vuol dire che in questi fatti c'è sicuramente qualcosa che non va, al di là del nome e della provenienza di chi li ha fatti o li sta facendo.
Insomma ... hai capito bene !
Piano, piano mi sto guardando tutti i film di Spielberg. Alla fine dirò qual è il migliore. Senz'altro di tutti quelli che ho visto fino ad ora, questo è il migliore.
Grazie Nico e a rileggerci (complimenti anche per i tuoi commenti sempre belli e ben scritti).