dobel 8 / 10 25/12/2010 19:07:14 » Rispondi Graffiante come sempre, Monicelli; con un Sordi in stato di grazia, poi, ne esce una commedia tutt'altro che conciliante. La vigliaccheria dell'impiegato medio che ha paura anche della propria ombra e rifiuta la vita per il timore di rimanerne invischiato, e proprio per questo non fa che mettersi nei guai, è ritratta in modo splendido. Non so come, ma credo che stia ritornando il terrore di assumere posizioni precise e definite. La nostra italietta mi sembra la repubblica degli yes man oggi più che mai. Questo film rispecchia l'Italia degli anni cinquanta e profetizza quella del duemila. La sequenza dell'operazione è fra le più divertenti di sempre...
barbuti75 27/12/2010 09:53:56 » Rispondi Una volta tanto sono completamente d'accordo con ogni singola parola di questa tua recensione, come sempre lucida e riflessiva. Come un Boulez che analizza una composizione il buon Dobel fa centro ancora una volta. Brèvvvv