caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

GLI UCCELLI regia di Alfred Hitchcock

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
BlackNight90     9 / 10  12/04/2010 20:14:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse il film dove Hitchcock ha più dimostrato la sua genialità: non solo perché riscrive le regole del genere, non limitandosi all'horror, dando vita a una sterminata sequela di pallide imitazioni, ma anche perché è il film in cui il regista inglese, per sua stessa ammissione, ha lasciato libero sfogo alla sua inventiva improvvisando moltissimo (la scena dell'assedio finale, terribile, alla casa è tutta improvvisata) e sperimentando, come nel caso di una colonna sonora fatta solo dei versi degli uccelli, una cinguettante partitura di morte.
Si possono dare molti significati al film, soprattutto in relazione al periodo: la minaccia delle bombe nucleari dal cielo; la Natura che decide di affrettare l'opera di auto-distruzione dell'uomo, liberandosi del suo giogo oppressivo verso le creature più innocenti, in un'apocalisse suggerita dall'assenza del 'The end' nei titoli di coda; oppure la presenza del Male nella Natura stessa, come una sinistra e inquietante presenza nella sua armonia, che quando decide di scatenare la sua crudeltà lascia sbigottiti e senza spiegazione gli uomini (come nell'Ultima Onda di Weir, altro grande film inquietante: ha senso chiedersi il perché si viene colpiti da un'onda gigantesca?). Però credo che non bisogna stare troppo a scervellarsi, ma semplicemente intendere Gli Uccelli come un fantasia (parola di Hitchcock) di un vecchio ironico e beffardo, un po' bastardo anche, che non esita a ribaltare la normalità mettendo gli uomini in rifugi che sono vere e proprie gabbie per uccelli, che non esita a far aggredire i bambini dalle sue bestie per dare al pubblico quello che vuole, anzi di più: "Volevate spaventarvi? eccovi accontentati, pigliate e portate a casa!". Basta superare la prima mezz'ora lenta di preparazione, e poi lasciarsi catturare dalla magia della paura, come un uccello in gabbia.