WongKarWai 9 / 10 01/10/2011 15:04:26 » Rispondi Una sola parola per descivere il contenuto del film: l'orrore. Klimov ci racconta le brutalità della guerra attraverso gli occhi di un giovane ragazzo bielorusso. Non mi sembra di esagerare nel definire questo film un capolavoro. La regia è eccelsa. Il dolore viene espresso non solo tramite le crudissime scene delle razzie tedesche, ma soprattutto attraverso i volti. La paura, il dolore, la mancanza di speranze sono scolpiti nei visi che si stagliano rispetto allo sfondo, inquadrati spesso frontalmente con obiettivo grandangolare. Come a dire che la guerra annienta l'essere umano, incide la sua esistenza e non lo abbandona più e il viso, l'espressione ne è la più diretta testimonianza. La regia si compone di numerosi piano sequenza, di una camera molto mobile, di colori freddi e spenti. Da notare la presenza del fango in molte scene, chiaro simbolo della sporcizia della guerra che imbratta l'animo umano, trasformandolo in una belva. Devo ammettere che, nonostante la triste assuefazione alla violenza che anni di tv e cinema violento hanno portato in ognuno di noi, le scene di questo film mi hanno profondamente scosso per la loro durezza. Un film che ha tutto e che vale la pena riscoprire.