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LOLA regia di Rainer Werner Fassbinder

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Crimson     7 / 10  27/11/2007 00:45:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Chiude il filone sulla germania bellica e post bellica (mi riferisco alla seconda guerra mondiale), di fatto è però quasi più riconducibile a 'la terza generazione' per certe tematiche, tra cui sicuramente un certo Bakunin-pensiero assolutamente improponibile nell'uomo o negli uomini artefici di una ricostruzione socio-politica.
La sfiducia di Fassbinder si esplica attraverso un uomo che apparentemente si configura come ripropositore di un ordine morale e ideologico del tutto mancante in una città gestita da impostori corrotti, ma che in realtà viene smascherato: anch'egli soffre di debolezze morali che lo equiparano agli altri.
Un vero e proprio livellamento insomma, in cui a livello di facciata 'trionfano' tutti, rappresentati dalle parole finali di Von Bohm. Quest'ultimo realizza il suo sentimento, assoggettando i suoi pseudointenti di grande artefice che non si abbassa difronte a nulla. I potenti della città possono continuare a speculare e a fare i loro sporchi giochi in tranquillità, senza bastoni fra le ruote. Lola, vero ago della bilancia (o solo pretesto? simbolo?) realizza i suoi sogni di libertà, una libertà che diviene 'legale' ma che di fatto, moralmente, non guadagna nulla. Eh già, perchè in realtà, nella profondità della questione, chiaramente perdono tutti e perde tutto. Il pessimismo radicale di Fassbinder dipinge il quadro complessivo con molta lucidità, ma si ha l'impressione che manchi qualcosa, una certa incisività, forse è tutto fin troppo lineare, e i protagonisti non propriamente avvincenti, per quanto la Sukova, brava e scatenata, renda bene il suo personaggio.
Certo gli aspetti che rendono il film una farsa prendono il sopravvento. Preferisco film più spietatamente crudi del regista, per quanto in realtà il citato 'la terza generazione', che ha un finale simbolicamente simile a quello di 'lola', mi sia piaciuto anche molto.