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SOGNI E DELITTI regia di Woody Allen

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Delfina     9½ / 10  04/02/2008 12:12:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Magnifico film, forse superiore a quel capolavoro che era già stato "Match Point". La metamorfosi di Woody Allen come regista è ormai completa: del vecchio Woody maestro brillante della decostruzione ironica, caustica ma frivola, non resta più nulla.

È nato un altro regista – forse paragonabile solo al Clint Eastwood di "Mystic River" – cupo, drammatico, pieno di pathos e animato da un'ossessione per la natura umana, per la genesi e la dinamica del male assoluto, l'omicidio, come mezzo per la conquista o il mantenimento del potere, del denaro e della posizione sociale raggiunta.

Shakespeariano, certo, ma anche ispirato al noir di fattura inglese, soprattutto nel primo tempo; però anche, a parti titolo, tolstojano e balzachiano, Allen sembra voler dipingere quadri della vita capitalistica contemporanea per descrivere il lato oscuro della ricchezza e dell'ascesa sociale: il complotto, il crimine, l'omicidio nascosto o travestito da incidente.

Un grande film, trama perfetta, magnifica fotografia e straordinaria colonna sonora, solo la sceneggiatura rivela ogni tanto qualche minima imperfezione.
Ma si capisce, anche, che Allen sta probabilmente correndo contro il tempo, contro gli anni di questa magnifica vecchiaia artistica che gli restano da vivere, per continuare ad affrescare il grande tema del male, dell'omicidio e della colpa.

Da non perdere.


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andreapau  18/02/2008 16:11:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
no no no no,non ci siamo proprio.
allen ha costruito una grandiosa carriera come "maestro brillante della decostruzione onirica",ma frivola mai e poi mai!
tolto cio' che lo ha reso maestro,rimane un regista mediocre e innominabile di fianco a eastwood.
voglio dire che allen nel suo recinto è un gallo,fuori di li è una gallina di batteria.
e non capisco che cosa ci sia di geniale nel descrivere complotto,male,crimine etc etc etc,se lo si fa in maniera approssimativa e filmicamente povera.
parafrasandoti,direi un film di me.r.d.a.,trama aprossimativa e scontata di una banalità sconcertante,fotografia dilettantesca.
sorvolo sull'analisi sociopolitica di allen che disegna quadri del capitalismo contemporaneo per descrivere il lato oscuro della ricchezza..ma quale lato oscuro???ma quale contemporaneità?
ma è possibile che un qualunque appiglio sessantottino possa rendere capolavoro una c.a.g.a.t.a come sogni e delitti?
scommetterei un miliardo di euro che lo stesso film ,fatto da uno sconosciuto non sarbbe andato oltre il cinque.
Delfina  19/02/2008 11:07:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fotografia pessima, trama approssimativa; prendo atto dei tuoi giudizi. Però potresti pure motivarli. Perchè approssimativa, la trama, perchè brutta la fotografia?

A te il film non è piaciuto, eppure, oltre che contestare con livore, non sai avanzare nessun argomento. Spiega dove sarebbe approssimativa la trama, per favore. La trama è sicuramente la parte più solida di questo film, perfetta, verosimile, senza punti improbabili o retorici.

Poi, de gustibus...

andreapau  19/02/2008 19:09:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
perchè,tu hai spiegato cosa lo rende un capolavoro?hai spiegato per quale motivo la trama è perfetta e la fotografia straordinaria?
oltre al tuo personalissimo apprezzamento,intendo...

la fotografia è pessima perchè non presenta un minimo di cura e di originalità.la città esce poco,come il mare e i paesaggi.il solo pretesto della conversazione sotto l'albero mentre piove è squalificante.la fissità delle immagini è sconvolgente.

la trama è talmente solida da essere "telefonata",scontata e nonostante questo è lacunosa.vorrei capire come è possibile rubare le pasticche a uno che ne ingurgita quantità enormi prima di andare a dormire..come mai proprio quella notte non ne ha prese?
vorrei capire come mai una compagna preoccupata non origlia perchè le hanno chiuso la porta durante una conversazione.potrei accanirmi e farti notare l'assurdità di una casa senza allarme.o due tizi che in piena londra bruciano le pistole in un bidone della spazzatura...insomma,i punti cardine del giallo sono scardinati.io mi fermerei,ma non prima di ribadire un concetto:l'appiglio al solito binomio capitalismo-male,francamente,ha rotto le p.a.l.le.
io non credo che un genio come allen sia così miserevolmente prevedibile




Delfina  19/02/2008 19:26:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eccezionale l'ultima frase, molto coerente con il tuo giudizio di prima.!):

La fotografia io l'ho trovata molto bella; le prime scene sulla barca sono molto espressive.
Se ti chiudono la porta in faccia perchè ti hanno scoperto ad origliare lì fuori, tu che fai, insisti? Oppure corri via vergognoso?
Appartamenti senza antifurto ce ne sono, eccome. E nemmeno il trovare un bidone per strada, in certi quartieri di Londra, mi sembra strano, figuriamoci...

Se non ti aggrada il tema trattato da Allen – ricchezza, omicidio, male –, sebbene fin dall'antichità abbia una valenza universale (dai tragici greci in poi, non a caso citati nel film), beh, rivolgiti ad altri registi. Ormai dovresti averlo capito che questo è il tema privilegiato dell'ultimo Allen drammatico.

E il binomio ricchezza-male, non c'entra nulla con quello che pensi tu. Non è roba che risale a ieri, ma almeno a l'altro ieri: mai letto Balzac, per esempio?! Mai letto Dostoevskij?!
Un po' di cultura letteraria, di cui questo film è pieno, ti aiuterebbe forse a inquadrare l'ultimo Allen.

andreapau  19/02/2008 20:13:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
io lo ho ribadito.allen è un genio che ha fatto una ************ma non credo che sia arrivato a un tale livello di demenza con messaggini per farti contenta.la sua parte ironica,psicanalitica e originale ha sempre rifuggito la banalità.cosa c'è di incoerente?
le scene sulla barca sono espressive di cosa?
se mi chiudono la porta in faccia e penso che chi lo fa ha intenzione di ammazzarsi,forse mi attacco dietro la porta e continuo...se ci tengo a quella persona.
naturalmente riguardo le pastiglie non ribatti perchè non puoi,vero delfina?e due tizi che bruciano due pistole in un bidone in una zona bene di londra non ti sembrano strani...vabbe'.
a me il tema trattato da allen aggrada,ma il modo non mi piace,perchè è banale,scolastico,forzato,senza intreccio.lo so che non nasce ieri la tematica,lo so benissimo.e per apprezzarlo non c'è bisogno di cultura letteraria,tanto è un tema universale.ma che il tema trattato,si sostituisca al valore stesso dell'opera è una deformazione.un tema chiave dell'umanita',se è male sviluppato,non rende un film migliore.è un buon tema spiegato in un film di **********
Delfina  19/02/2008 20:32:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Le pastiglie... francamente non ricordavo nemmeno cosa ci fosse di strano! Ah ci sono, secondo te quando gliele rubano, lui avrebbe dovuto accorgersene... eppure, se il mucchio di pastiglie è bello grosso, non è detto che uno se ne accorga; non trovi altro che attaccarti al numero delle pastiglie, va.
Semplicemente non ce la fai a reggere il film, è troppo pesante da cucinare per te. Preferisci i film precotti, come l'ultimo Cronenberg...
andreapau  20/02/2008 10:10:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma che c.a.z.z.o dici!ma lo hai visto il film?ha interamente vuotato il vasetto,non te ne sei accorta?
io ti sto semplicemente demolendo la "solidità" della trama,che tu ritieni il punto forte e mi sembra di esserci riuscito:
pasticche,fidanzata che origlia,anomalia di due individui che c.a.z.z.e.ggiano in piena londra con un fuocherello manco fossero due z.o.cc.ole.
tre errori così nella trama di un giallo mi sembrano francamente troppi.ma ne posso trovare altri.
ma che c.a.z.z.o dici?film difficile da reggere?preferisci i film precotti?
ma tu scherzi,delfina!
che cosa c'è di piu' precotto e digerito della universale tematica bene/male,resa in forma di recita delle scuole medie?
la stessa tematica,è meglio sviscerata e con piu' costrutto,nelle disperate housewives.
ma lo hai mai visto un film di von tryer?
ma pensa a come sei ridotta te che giudichi un regista in base alle tue opinioni politiche.
de gustibus,senza dubbio...ma quando vedo un nove e mezzo e "capolavoro" mi sento in dovere di intervenire.e che c.a.z.z.o,mica le potete passare tutte liscie!
andreapau  19/02/2008 19:16:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"a differenza di Cronenberg, ormai ridotto a buon mestierante (quando occorre, pronto anche a lusingare il potere) e nulla più."

non avevo notato questa perla.
quindi cronenberg ha commesso il peccato originale di citare con onore le truppe nato?
ha flirtato con il potere quindi è contaminato?
spiegami delfina:se almodovar insultasse le truppe nato,non sarebbe anche lui uno che flirta con il potere giacchè zapatero ha ritirato le truppe?
io sono allibito.sono di sinistra e contrario alla missione in iraq ma mi guardo bene dal valutare un artista per le sue presunte posizioni politiche.
ma quando diamine vi estinguete,santa pazienza?
è colpa vostra sei si perdono le elezioni,zeccacce!!


Delfina  19/02/2008 19:28:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh, qui mi sembra ovvio che si tratta di propaganda politica, fatta con tanto di nome e cognome (ovvero NATO, appunto).
Oppure non ti rendi conto della valenza di propaganda politica che hanno queste frasi esplicite nei film? Un po' di cultura sulle relazioni tra cinema e potere non ti farebbe male: i titoli sono tanti, basta cercarli.

Elezioni?! Mi fai sbellicare! E chi li vota più?!


andreapau  19/02/2008 20:16:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
propaganda politica deghè???in un film che comunque è di nicchia?che non è nemmeno di guerra?ma smettiamola con queste c.a.z.z.a.t.e!
perchè non mi rispondi riguardo l'espressione almodovariana?
ho ragione o no a dire che se la propaganda è "buona",non avresti niente da obbiettare?
Delfina  19/02/2008 20:26:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo, infatti l'ho detto io per prima, che l'ulteriore merito del film di Allen è di parlare coraggiosamente contro gli eserciti!
Ed è proprio contro questo che ti sei scagliato, allora di cosa mi accusi a fare?!
andreapau  20/02/2008 10:36:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
coraggiosamente????
ma per quella frasetta del menga che ha infilato per farti contenta?coraggiosamente?
un regista principalmente famoso in europa,che in un film destinato al mercato europeo ,esprime(di straforo)una opinione quasi uanimemente condivisa,me lo chiami coraggioso??e che coraggio ci vuole a dire cio' che pensano tutti??
a questo punto,è piu' coraggioso cronenberg che ha espresso(di straforo) un parere che lo fa scadere a mestierante e complice degli eserciti!
la piantiamo con le c.a.z.z.a.te per cortesia?
io non accuso,constato che per te la grandezza di un regista è subordinata alla condivisione delle tue opinioni politiche.e non ci sarebbe niente di male,ma se la marginalità delle opinioni dei registi nei film in oggetto,assurge al rango di tema centrale,è evidente che tu non sei una persona obbiettiva.perchè se parlassimo di film di propaganda potresti avere anche ragione,se cronenberg girasse un thriller politico in cui da ragione a bush avresti degli appigli.che comunque perderesti perchè se altrettanto facessa almodovar nei confronti di zapatero,osserveresti ammirata.
quindi ti chiedo:è disdicevole flirtare con il potere?
o lo è soltanto se si flirta con il potere che non piace a te?

andreapau  20/02/2008 11:07:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
....e ti aggiungo pure l'IDENTICO commento che hai scritto a match point...oddio,mi sembra che manchi balzac,ma tutte le altre m.i.nc.hi.a.te non mancano
la domanda è:
a quale altro regista avresti perdonato di due film EVIDENTEMENTE IDENTICI?

Bello.
Dimenticavi il classico Woody Allen: questo film è tutt'altra cosa, una sorta di "Mystic River " del regista newyorkese, un dramma sul bene e sul male. Muovendosi sul filo tracciato da Dostoevskij, che tratta il tema della responsabilità individuale e della scelta, del male gratuito e della sofferenza dell'innocente, Allen svolge un noir degli anni 2000, dell'epoca della "guerra infinita" e del capitalismo trionfante.

Grande suspence, sottile, un filo angoscioso ne pervade tutta l'atmosfera.
Verità e finzione, desiderio e denaro, ambizione sociale: questo è il tema del film, l'ironia graffiante o garbata di Allen cede il passo per mettere sulla scena la potenza, individuale e sociale, della lotta per il potere e il denaro.

Un chiaro richiamo al noir anni '50, ma con la magistrale capacità di esprimere il malessere, tutto contemporaneo, della lotta per il salto di classe. Il ritratto di un arrampicatore contemporaneo, che lotta per entrare nella ristrettessima élite mondializzata inglese, all'epoca della circolazione mondiale dei capitali e dei "danni collatterali", che, come dice il protagonista, colpiscono gli innocenti perché sono le vittime "di un piano più grande".
andreapau  20/02/2008 10:51:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film di genere e, a modo suo, NON di cassetta. Allen strizza l'occhio alla tradizione noir e ne ricava un piacevole film di genere, di livello appena medio, non di più. Sembra che il regista voglia accontentare un palato molto più DIFFICILE, quello che apprezza i film LENTI e STATCI in generale, ma CON troppe ambizioni d'autore.
Insomma, un'evoluzione verso il basso della sua parabola artistica, non certo il contrario.
Siamo anni luce, per es., da un capolavoro di pochi anni fa, come "A VOSTRA SCELTA UN FILM DI ALLEN"

Qui la sceneggiatura è banale, non ha una solida consistenza, tranne alcune parti più indovinate, come quella di COLIN FARREL
La protagonista femminile, scialba, sembra svolgere solo un ruolo anonimo. La trama sembra funzionare solo perché MI PIACE ALLEN E QUINDI NON MI ACCORGO DI UN C.A.Z.Z.O.
Insomma, i protagonisti non hanno spessore, non hanno una personalità complessa, sono solo maschere di una storia prevedibile.

è un copia incolla del tuo commento a cronenberg ,leggermente modificato dove ci sono le maiuscole.
leggitelo e vergognati
Delfina  20/02/2008 11:51:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Senti un po', di Cronenberg io penso quello che mi pare: che la protagonista sia scialba non c'è dubbio (vuoi mettere quella tipa sexy che ha scelto Allen per "Sogni e delitti"); inoltre è completamente scema, va dal capo mafioso russo e gli racconta tutto neanche fosse suo nonno!
Poi non capisco dove vuoi arrivare, con questi metodi, cosa cerchi di dimostrare? A me l'ultimo film di Cronenberg è sembrato davvero penoso, soprattutto se confrontato ad altri.
E posso dirlo, così come tu puoi dire che Allen fa schifo, ok?

A te piace Cronenberg?! Mica di dico di vergognarti perchè ti piace! Però una calmata dovresti dartela, quella sì.

E per chiudere, visto che è ormai chiaro che tu hai gusti diametralmente opposti ai miei, non capisco perchè vieni ogni volta da queste parti!
Vai piuttosto da chi ha i tuoi stessi gusti, così potete ripetervi quanto è bello l'ultimo Cronenberg!!
andreapau  20/02/2008 12:42:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sei penosa,delfina,veramente penosa.lo sai perchè mi sto' divertendo a demolirti?perchè detesto chi dal piedistalllo si permette di darmi dell'ignorante.
sei talmente penosa da non avere capito che non è una guerra tra cronenberg e allen.o meglio,lo hai capito,ma stai cercando di sviare, in totale malafede.io ti ho dimostrato che :
la trama non regge e che il film te lo sei guardato pure con disattenzione.
le incongruenze che hai trovato in cronember sono pressochè identiche a quelle di sogni e delitti.nonostante questo urli al "capolavoro"
ti autocopincolli i commenti,sei autoreferenziale e spocchiosamente saccente,razzista e classista.
dietro la tua facciata umanistico letteraria non c'è un c.a.z.z.o se non un disperato bisogno di recuperare autostima.
è pietosa la tua tattica per sviare la questione,spostandola a una guerra allen-cronemberg
è triste il tuo modo di difendere le tue ferree convinzioni.ovvero,non sei nemmeno in grado di difenderle.io non ti ho detto di vergognarti di allen.
ti ho detto di vergognarti di te e del tuo vergognoso sistema di giudizio dei film,basato solo e soltanto sui pregiudizi.
è triste che tu non risponda alle mie domande.
non sei stata in grado di rispondere a UNA dicasi UNA delle mie obiezioni:
trama
fotografia
analisi politica
autoclonazione dei commenti
gustoso il tuo invito finale:
"Vai piuttosto da chi ha i tuoi stessi gusti, così potete ripetervi quanto è bello l'ultimo Cronenberg"...
che esprime alla perfezione la tua cifra dialettica e la difficoltà a relazionarti con chi ha pareri diversi dai tuoi.
ma che razza di persona sei?
a che cosa ti servono dickens,dostojevski e balzac se sei infine piu' ottusa di una comare?a recuperare autostima?


castelvetro  20/02/2008 23:12:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
andreapau cerchiamo di parlare del film.
non cercare di appigliarti al pelo nell'uovo (nel mio caso
al fatto se la jaguar fosse o meno decappottabile) per cercare
di avere una discussione.
vuoi un obiezione?
Ok, beh, te la faccio io...
Prendiamo per esempio la fotografia:

Ti riporto ciò che hai scritto tu a riguardo: non presenta un minimo di cura e di originalità.la città esce poco,come il mare e i paesaggi.il solo pretesto della conversazione sotto l'albero mentre piove è squalificante.la fissità delle immagini è sconvolgente.

Non faccio nessun commento a ciò che tu hai scritto qui sopra
anche se tu al mio posto probabilmente l'avresti fatto.
Ti dico solo che la fotografia di questo film è curata da un certo Vilmos Zsigmond (Black Dahlia) ed è più che adeguata al genere di
film in questione. Che poi piaccia o meno è una questione soggettiva, io mi sono fermato ai dati.
Delfina  22/02/2008 17:32:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ufff... finalmente si riparla di cinema con cognizione di causa! E, a proposito di "conversazione sotto l'albero mentre piove" che sarebbe squalificante, a me sembra che lo sia soprattutto per chi scrive, o meglio scribacchia, una sentenza del genere.
Infatti, come dici tu, catelvetro, non solo quella scena è perfettamente adeguata, ma richiama alcune scene magistrali di Akira Kurosawa presenti in vari film: il discorso sotto la pioggia, all'aperto, vicino alla natura o sotto un riparo precario, che molte volte riguarda proprio un delitto....

Questo film di Allen è così ricco di riferimenti, letterari ma non solo, che possono sfuggire solo a chi conosce ben poco di letteratura o di storia del cinema!
Ciò non toglie che sia perfettamente godiile anche per chi non voglia saperne, di tutte queste citazioni colte...
andreapau  23/02/2008 15:41:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma vai a ******,razzista classista deficiente!ma che razza di ragionamenti sono mai questi?
ma tu vai a fare cosa al cinema?a cercare riferimenti appaganti della tua cultura letterario cinematografica?tu non capisci proprio un c.a.z.z.o di vita,non di cinema!
il fatto che sia scespiriano,kurosaviano o altro,non è necessariamente un valore aggiunto.mi dispiace umiliarti con un ragionamento elementare,ma devo proprio:nonostante zeffirelli sia estremamente scespiriano,a dire del meneghetti non raggiunge mai la sufficienza.questo vuol dire che non è solo questione di riferimenti ma anche di modi di utilizzarli.
se allen cita kurosawa,ma lo fa pretestuosamente,perchè ha voglia di fare un carrello intorno alle piante(tra l'altro è tecnicamente sbagliato perchè il punto di vista non si bagna!),tale riferimento è semplicemente inutile.allen sarà anche ricco di riferimenti,ma non vuol dire che abbia fatto un bel film.e infatti tu non hai addotto nessuna buona ragione per averlo apprezzato,a parte i riferimenti colti.
io sono una persona e cerco emozione nel cinema..non sono un cyborg che cataloga le citazioni per poter dire "aunto sono figo,ho indovinato pure questa...sai,viene da dickens...ah,no,era kurosawa".
parlare con i razzisti mi fa giarare le p.al.lle a mille all'ora!

"Questo film di Allen è così ricco di riferimenti, letterari ma non solo, che possono sfuggire solo a chi conosce ben poco di letteratura o di storia del cinema!
Ciò non toglie che sia perfettamente godibile anche per chi non voglia saperne, di tutte queste citazioni colte..."

LO VUOI CAPIRE O NON CHE IL PROBLEMA NON E' AVER COLTO O MENO I RIFERIMENTI,MA L'USO CHE IL REGISTA FA DELLE CITAZIONI?LO CAPISCI CHE NON SONO LE CITAZIONI A FARE UN BUON FILM?
LA PIANTI DI LEGARE L'APPREZZAMENTO DELLA PELLICOLA ALLA CONOSCENZA DELLE CITAZIONI??E SOPRATTUTTO,DA QUALE PULPITO PARLI,TU CHE SQUALIFICHI UN REGISTA PER LE OPINIONI POLITICHE??
MA SEI DEFICIENTE O TI DIVERTI A FARLA???
Delfina  25/02/2008 20:43:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come ho già detto, questo è un film godibile per tutti; se poi qualcuno viene a dire che Allen non è più un bravo regista, allora gli rispondo con argomenti, appunto, filmici: altrimenti, limitiamoci a dire "bello", "brutto", e stop.

E un po' più di educazione non farebbe male. La cagnara gratuita annoia, alla lunga.
andreapau  26/02/2008 08:53:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma vai a c.a.g.a.r.e. delfina.nemmeno tu ci credi a quel che dici.asina
Gruppo STAFF, Moderatore Lot  24/02/2008 11:15:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
a detta del maggior critico italiano, anche "Parlami d'amore" di Muccino è pieno di riferimenti colti (buttati a *****)... suppongo, nel tuo vacuo classismo, tu sia rimasta rapita et estasiata anche da quello...
Gruppo STAFF, Moderatore Lot  24/02/2008 11:24:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah, se vuoi vedere un grande vecchio che a 90 anni affina i suoi riferimenti letterari e li usa in modo sempre più efficace e mai pretestuoso, senza bisogno di lisciare il pubblico o di autocopiarsi, magari butta un occhio a "Ritorno a casa" di De Oliveira.
O anche Ombre e Nebbia e Interiors, per rimanere ad Allen, prima che decidesse di monetizzare il suo credito europeo e la sua immunità critica per darsi all'inconsistenza patinata mascherata da eleganza autoriale (autocit.).
Saluti.
andreapau  25/02/2008 09:24:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grazie lot,quando ci vuole ci vuole.perdona la mia solita intemperanza..in effetti bastava dirla come hai fatto tu.non vale la pena inca.z.z.z.a.r.s.i.
voglio proprio ridere adesso
Delfina  22/02/2008 17:31:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ufff... finalmente si riparla di cinema con cognizione di causa! E, a proposito di "conversazione sotto l'albero mentre piove" che sarebbe squalificante, a me sembra che lo sia soprattutto per chi scrive, o meglio scribacchia, una sentenza del genere.
Infatti, come dici tu, catelvetro, non solo quella scena è perfettamente adeguata, ma richiama alcune scene magistrali di Akira Kurosawa presenti in vari film: il discorso sotto la pioggia, all'aperto, vicino alla natura o sotto un riparo precario, che molte volte riguarda proprio un delitto....

Questo film di Allen è così ricco di riferimenti, letterari ma non solo, che possono sfuggire solo a chi conosce ben poco di letteratura o di storia del cinema!
Ciò non toglie che sia perfettamente godiile anche per chi non voglia saperne, di tutte queste citazioni colte...
andreapau  22/02/2008 13:15:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
castelvetro,mi ripeto.non hai capito un c.a.z.z.o della discussione in corso.
non è possibile parlare di un film con chi parla di politica.se vuoi entrare nel merito,abbi la pazienza di rileggerti tutti i commenti e poi ne riparliamo.se ne hai voglia,altrimenti lasciamo perdere
castelvetro  22/02/2008 21:30:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma per favore... ma per favore!!
andreapau  23/02/2008 15:23:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma ti prego,ma ti prego.
allora fatti i ca.z.z.i tuoi!
Delfina  25/02/2008 20:42:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pazzesco... arrivare a copia-incollare i vecchi commenti di un altro film.... certa gente non sa proprio che pesci pigliare.


Delfina  22/02/2008 17:37:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Demolirmi?! Poveretto, così lo chiami, questo spettacolo penoso a cui ti sei dedicato... coraggio, di termini più adeguati, ce ne sono. Prova a cercarli, arricchire il tuo lessico ti farà del bene.
andreapau  23/02/2008 15:57:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
guarda che figura di m.e.r.d.a hai fatto su match point!
guarda quanto sei cretina e presuntuosa:

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MATCH POINT regia di Woody AllenDelfina 9½ / 10 31/01/2006 0.00.53 » Rispondi
Bello.
Dimenticavi il classico Woody Allen: questo film è tutt'altra cosa, una sorta di "Mystic River " del regista newyorkese, un dramma sul bene e sul male. Muovendosi sul filo tracciato da Dostoevskij, che tratta il tema della responsabilità individuale e della scelta, del male gratuito e della sofferenza dell'innocente, Allen svolge un noir degli anni 2000, dell'epoca della "guerra infinita" e del capitalismo trionfante.

Grande suspence, sottile, un filo angoscioso ne pervade tutta l'atmosfera.
Verità e finzione, desiderio e denaro, ambizione sociale: questo è il tema del film, l'ironia graffiante o garbata di Allen cede il passo per mettere sulla scena la potenza, individuale e sociale, della lotta per il potere e il denaro.

Un chiaro richiamo al noir anni '50, ma con la magistrale capacità di esprimere il malessere, tutto contemporaneo, della lotta per il salto di classe. Il ritratto di un arrampicatore contemporaneo, che lotta per entrare nella ristrettessima élite mondializzata inglese, all'epoca della circolazione mondiale dei capitali e dei "danni collatterali", che, come dice il protagonista, colpiscono gli innocenti perché sono le vittime "di un piano più grande".


SPOILER
Un crimine è il segreto nascosto che da sempre si nasconde dietro alle grandi fortune delle grandi famiglie. Ed entrare a farvi parte non è facile. Il prezzo da pagare è salato, molto salato. Ma ne vale la pena, per qualcuno.
Per altri no.

andreapau 31/01/2006 11.04.16 » Rispondi
ma ti riesce almeno una volta di vedere un film senza la mediazione del Manifesto?
Delfina 31/01/2006 12.46.10 » Rispondi


SPOILER
Se Allen parla di ricchi, di ceti privilegiati e di poveri iralndesi, come vuoi parlarne?
andreapau 31/01/2006 14.22.54 » Rispondi
il problema è che allen parla ANCHE di ricchi,di ceti privilegiati,e di poveri irlandesi(*******,quanti luoghi comuni),ma NON SOLTANTO.il mio riferimento alla mediazione del Manifesto(e credimi,da persona che vota a sinistra mi sembra assurdo fare degli appunti di questo genere),la dice lunga sulla direzione univoca che i tuoi commenti regolarmente prendono:quella che piu' accontenta il tuo ego.non ti suggerisce niente il lungo incipit con la pallina da tennis che puo' andare in una direzione,oppure in un altra?e la casualità,vera e sottile protagonista,di questa pellicola,non ti suggerisce un messaggio alternativo alla lotta di classe?d'accordo,l'ambizione del protagonista è un fattore determinante e propulsivo,ma non è la chiave del film
andreapau 31/01/2006 14.24.13 » Rispondi
e poi,malessere contemporaneo????ma contemporaneo di che cosa??della storia dell'uomo dall'età della pietra in poi???
Delfina 31/01/2006 14.39.49 » Rispondi
I miei commenti? Quali commenti miei hai letto? Mi stai tra i piedi solo perchè ci siamo "incontrati" su "l'enfant"... tu non sai assolutamente niente dei miei commenti e spari sentenze... sei proprio fastidioso.. ma che vuoi? !

Comunque, te lo spiego: siccome il tema dell'ascesa sociale e dei ceti sociali è stato affrontato dalla letteratura dell'Ottocento a partire da Dostoevskij (ma te ne sei almeno accorto che compariva, il LIBRO, in ben due inquadrature del film?!)
passando per Balzac, Dickens ecc., la lettura che ne dà oggi Woody Allen è "contemporanea" perchè affronta lo stesso tema con un ottica contemporanea, tanto che il personaggio sembra quasi esprimere il malessere della coscienza contemporanea rispetto ai "danni collaterali" (letterale nel film) che colpiscono, uccidono gli innocenti. Insomma, ha una coscienza molto chiara delle sue azioni. Ma la sua modernità , la sua contemporaneità sta proprio nell'esprimere la coscienza del male, accettato e compiuto in nome di un "piano più grande" delle vittime.
andreapau 31/01/2006 14.58.22 » Rispondi
innanzitutto ne ho letto diversi di tuoi commenti.seconda cosa,dire che ti sto tra i piedi ti qualifica come persona poco tollerante.terzo,a me NON LO SPIEGHI,perchè non sei alla lezione di letteratura del centro sociale!la contemporaneità,credo che stia soltanto nel fatto che il protagonista si muove in macchina piuttosto che sul dorso di un dinosauro.da sempre,gli innocenti sono uccisi dai danni collterali,e nella storia è sempre esistito un piano piu' grande delle vittime..o forse mi volevi spiegare che è una metafora dell guerra in iraq?
Delfina 31/01/2006 17.54.48 » Rispondi
Sei tu che fai domande, quindi te lo spiego. E sei sempre tu che, per primo, hai cominciato a usare toni incivili e poco tolleranti con me (tipo "chi c.azzo credi di essere). Ergo, i TUOI saranno toni da centro sociale, o da osteria o da curva di stadio, se preferisci.

Applica tu per primo su te stesso quello che rimproveri agli altri.
andreapau 01/02/2006 9.13.31 » Rispondi
nessuno è piu'incivile di chi guarda dall'alto verso il basso.detto questo,non hai ancora smontato la mia tesi secondo la quale hai i paraocchi.e ce li hai,eccome!!
Delfina 31/01/2006 18.00.38 » Rispondi
Che sia una metafora della guerra, mi pare pacifico. O a te risulta che, oggi, si parla di "danni collaterali" a proposito d'altro (se sì, cosa?)
PAOLUCCIA 01/02/2006 14.02.02 » Rispondi
nel protagonista non ritrovo affatto la figura del classico arrampicatore sociale..
diciamo che Chris,tende piu' che altro a voler difendere e mantenere la posizione che la fortuna e non l'ambizione,gli ha permesso di ottenere.
andreapau 01/02/2006 15.00.19 » Rispondi
hai piu' che ragione cara paoluccia.ma è inutile stare a discutere con chi è privo di un minimo di elasticità mentale come delfina.credo che troverebbe un significato politico anche nella sirenetta di dysney
Delfina 03/02/2006 13.39.55 » Rispondi
Grazie, sei sempre un vero gentleman, pieno di acume, inoltre...
(non avevi nemmeno capito il finale di Caché... signor pau!)
Delfina 03/02/2006 13.38.26 » Rispondi
No, non sono d'accordo. Lo dice anche lui di "voler fare qualcosa della sua vita": e poi perché sta con la morettina lamentosa, sennò? La moglie noiosa e ricca, l'amante sexy.. e chi lo intralcia (l'amante) viene fatto fuori! scusa, ma questo qui è un arrampicatore al quadrato, è un genio del male (ma la hai vista la copertina con Dostoevskij, o no?) .....
PAOLUCCIA 03/02/2006 19.31.39 » Rispondi
Nella situazione ci si trova assolutamente per caso.
Non e' un uomo che ambisce al potere,inizialmente e' solo un modesto allenatore di tennis.
Non mira a nessuna scalata,nei primi momenti infatti non sembra nemmeno d'accordo col fatto che la moglie lo raccomandi al suocero.
Ti ripeto che una volta che vede la sua vita cambiata,senza che lui abbia nessun merito di prevaricazione,vuole solo conservare le condizioni che gli tengono il culetto al caldo,tutto qua.
PAOLUCCIA 03/02/2006 19.36.36 » Rispondi
Gli arrampicatori sociali sono coloro che con le unghia e con i denti vogliono fare strada.
Lui non parte con nessuno scopo,nei primi momenti vuole anche bene alla moglie..
saranno poi le pressioni
e le responsabilita' a fargli decidere di fare "pulizia".
stefano76 04/02/2006 12.12.31 » Rispondi
Direi che hai colto perfettamente nel segno. E' proprio questa la tragicità del personaggio, infatti il personaggio di lui è una delle cose che ho trovato più interessanti nel film.


Delfina 06/02/2006 15.22.44 » Rispondi
Ma no,ma quali "pressioni"? Come fai a dire così di uno che premedita un duplice omicidio nei minimi dettagli... e lo mette in atto in modo magistrale, senza esitazioni né pentimenti... è un arrampicatore all'inzio, e un assassino alla fine!

Secondo me, semplicemente non sapeva nemmeno lui fin dove poteva arrivare (ben più che con le unghie e coi denti, con un fucile !) e lo scopre pian piano, mettendo in atto il suo diabolico piano. L'unica cosa di cui ha timore, è la sfortuna. Ma gli va bene.

Un altro commentatore, più sopra, Andre85, ha scritto "bastardo"... ecco, non sono l'unica ad aver notato la potenza negativa del personaggio. Ed è proprio questo che vuole esprimere Allen, riuscendoci benissimo, infatti (almeno secono coloro ai queli è piaciuto il film).


stefano76 06/02/2006 17.29.55 » Rispondi
Andre85 con il suo bastardo si riferiva a Woody Allen..

Comunque: ma che stai a di??? Non mi pare proprio che Chris abbia messo in atto il suo diabolico piano con la calma e la freddezza di un assassino. L'unica cosa di cui ha timore è la sfortuna? No no. L'unica cosa che lo SALVA è la fortuna. Mi sa che non hai capito molto del finale: Chris ha avuto un C.ULO della m.adonna. Ha commesso una miriade di sbagli, eppure si salva.

Tutti siamo potenziali assassini, è stato scientificamente stabilito che l'uomo ha il gene dell'omicidio nel DNA.
Andre85 06/02/2006 21.40.07 » Rispondi
SMACK!
Andre85 06/02/2006 21.40.51 » Rispondi
ps. che bello scarlett ce la godremo pure nel nuovo film di de palma!!!!
stefano76 07/02/2006 0.02.19 » Rispondi
Siii...Non vedo l'ora che esca...Mi sembra che sia in fase di montaggio. ;-)
Delfina 08/02/2006 11.45.03 » Rispondi
Scusa, ma non vedo la contraddizione: amare la fortuna, temere la sfortuna significa volgarmente, come dici tu, AVERE ****:

Detto questo però, non va dimenticato che il **** in questione è quello di un assassino che uccide l'amante, il figlio concepito nella pancia di lei, e la vicina di casa.

Un po' troppo per parlare solo di "****", no?
Certo, loro non si sono sparati da soli... e di sicuro i tre personaggi uccisi ne hanno avuto poco, di "****".

Comunque, liberissimi di non dare importanza all'omicidio. Ognuno ha la sua griglia di valutazione.
Bye bye.
PAOLUCCIA 08/02/2006 15.51.54 » Rispondi
Cioe',dovremmo piangere per la morte di queste persone?
Guarda che per noi chris e' CATTIVO..
andreapau 08/02/2006 16.15.09 » Rispondi
te lo dobbiamo scrivere in maiuscolo che non hai capito una mazza?
stefano76 09/02/2006 12.25.12 » Rispondi
Non dare importanza all'omicidio? Oltre a non capire il film tu non capisci nemmeno quando le persone ti parlano. E a questo punto la cosa si fa seria...
PAOLUCCIA 06/02/2006 20.57.10 » Rispondi
Le pressioni da parte della famiglia,da parte del suocero "potente",
gli impegni da mantenere,i vincoli da cui non puo' liberarsi,ecc. ecc.
bastano a costringerlo a compiere l'atto.

per il resto ha gia' detto tutto stefano.
andreapau 07/02/2006 9.11.21 » Rispondi
delfina,ancora ci provi?io non sono certamente un gentleman,ma che mi dici di paoluccia,stefano e andrea 85?la pensano esattamente come questo cafone!!...forse forse non hai capito un c.azzo del film?rassegnati e lascia perdere.è appurato che l'unica hiave che conosci per guardare un film è quella politica..naturalmente quella che piace a te.hai capito adesso quando dico"non lamentiamoci se ci dicono che siamo noiosi"??
andreapau 05/02/2006 11.28.35 » Rispondi
....e dopo gli eminenti pareri dei colleghi paoluccia e stefano,credo che tu possa mestamente tornare a fabbricare bottiglie molotov...ciao ciao cara.....
andreapau  23/02/2008 15:51:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma povera cretina che altro non sei!
rispondi alle mie obiezioni se ne hai la capacità.io sono tutto orecchi!finora,oltre alle citazioni non hai saputo difendere il tuo capolavoro in nessuna maniera.
ma non ti vergogni?e si che occasioni ne hai avute...la fotografia,la trama,la politica,l'autocitazione e sovrascrivibilità dei commenti.....niente di niente delfina,piattume totale.e hai pure il coraggio di dire "finalmente si riparla di cinema".bene,quando cominci?perchè finora ho letto soltanto citazioni...
castelvetro  12/02/2008 18:47:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grande! la citazione e il riferimento mi erano sfuggiti! :)
Delfina  13/02/2008 00:06:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh, ciao e grazie a te per aver aperto lo spoiler!

Comunque, anche da questo si capisce di che stoffa è Allen: un regista vero, uno a cui il cinema interessa come una cosa vitale, anche come strumento per la ricerca della verità... a differenza di Cronenberg, ormai ridotto a buon mestierante (quando occorre, pronto anche a lusingare il potere) e nulla più.