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LA PROMESSA DELL'ASSASSINO regia di David Cronenberg

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Marco Iafrate     7½ / 10  10/02/2012 17:25:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La lama di un rasoio, fredda, squarcia una gola, la vita abbandona quel corpo. Una pozza di sangue in terra annuncia una nuova vita, una ragazza sviene, lascerà il posto che occupava sulla terra alla creatura che portava in grembo, una nascita frutto di uno stupro, innocente e incolpevole risultato di una delle azioni più abiette dell'uomo, chi è il responsabile? Il film fa perno su questa ricerca, caparbia, da parte di un' infermiera coinvolta dal fato e particolarmente sensibile alle storie dolorose.
Sulla scia di "A history of violence " Cronenberg affida al suo attore feticcio Mortensen la guida di questo ennesimo grande lavoro del regista canadese. Una storia torbida, condita di violenza, quella necessaria ai potenti per essere tali. E' incredibile come il film riesca a trasmettere un messaggio così crudele nella maniera più semplice: Il male si annida dappertutto, non ne scorgiamo i confini ma c'è, non è soltanto limitazione del bene, è attivo, a volte devastante, soprattutto quando a farne le spese sono gli animi buoni. Se all'interno del film dovessimo andare a cercare la linea di demarcazione che separa il bene dal male, cioè la normalità dall'assenza di essa, la troveremmo all'ingresso di un ristorante, in un portone, una parete di massiccio legno di rovere divide i buoni dai cattivi, si potrebbe usare come metafora, è una soglia, chi la oltrepassa entra in un mondo diverso dal proprio, in un senso o nell'altro, andando a creare una fusione poco incline alle buone maniere ed al rispetto reciproco. Su questa incompatibilità si basa il disegno di Cronenberg, le due cose non possono coesistere, dove c'è l'una non può esserci l'altra, nonostante recondite debolezze facciano pericolosamente avvicinare due elementi completamente opposti, tanto da far storcere un pochino il naso la scelta del regista di non aver saputo rinunciare alla storiella d'amore, non per il fatto in se stesso, i misteri dell'animo umano sono infiniti e la storia ci insegna che i sentimenti non conoscono barriere, tanto per la prevedibilità, già al primo sguardo capiamo che un blocco di ghiaccio si sta sciogliendo e un blocchetto di carne e sangue si sta scaldando, ma è un peccato veniale, è tutto troppo ben strutturato per cedere ad una fessura.
In definitiva un film da non perdere se non altro per non farsi mancare una delle scene di violenza più sapientemente girate nella storia della cinematografia mondiale, la sensazione di vulnerabilità che trasmette un corpo nudo la conosciamo tutti, essere coperti di tatuaggi non aiuta in questo senso, quella nudità impegnata a non soccombere a due uomini , al contrario, ben equipaggiati è tremendamente affascinante quanto geniale. Un plauso.