logical 5 / 10 12/03/2008 11:50:27 » Rispondi Ho visto il film in un multicimitero per il cinema, al terzo piano con ampio parcheggio, entro in sala con una trancio di pizza tiepida a cui avrei preferito il cartone piegato e aspetto che finisca la pubblicità di chi aspetta un figlio e dipinge il box, di chi ha il toupé o il reggiseno imbottito e di chi ha perso il papà per un incidente sul lavoro. E' la vita normale, dice Cronenberg, e io devo stare là dentro. ok. Ora però dimostrami che l'upgrade del mafiamovie è riuscito, fammi sognare la libertà dell'Organizatsya, della Mafya a Londra, no? No. Il boss è il proprietario di un ristorante, il cattivo/scemo/cattivo è suo figlio, il cattivo/buono/cattivo è il suo amico, quando si mangia si canta Oci Ciornie con le lacrime agli occhi, quando si parla si barla gon la voce di ruzzo, come alle elementari per fare paura a qualcuno e tutta la storia ruota attorno a una neonata di cui un'infermiera motociclista cerca il nome, aiutata dallo zio russo. Non basta aggiungere qualche Ceceno nero per rendere il circo meno grottesco e clonato da qualunque pizza connection. Unico vero merito e che vale il dolore del film, la lotta di Viggo nudo e tatuato come un tavolino di un bar con i due cattivoni dalla roncola facile. Tacciono, gemono, si rotolano nel sangue e si tagliano dove possono. Si respira, finalmente. Anche Cassel però ha una perla in bocca - che dedicherei di cuore a Milano: "ehi, ma quanti vecchi ci sono di là, che festa è? quella dell'angelo della morte?"
giax-tommy 14/03/2008 19:39:31 » Rispondi Complimenti davvero,le tue analisi sono molto interessanti ed esaurienti.