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LA PROMESSA DELL'ASSASSINO regia di David Cronenberg

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flynt     9½ / 10  02/02/2008 16:22:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco Cronemberg in un atto di drammaticita’ a tratti truculenta, mista a scene puramente nude e crude. Già in “History of Violence “ a mio avviso aveva toccato queste sfumature dell’ animo umano. Parlare di violenza , anzi inscenare la violenza ,a mio avviso, puo’ comportare l’ alto rischio di apparire gia’ visto o ripetitivo.
Questa pellicola invece si discosta da ogni forma di banalita’ , guardando alla violenza come atto ultimo della parabola discendente dell’ essere umano, ma con uno spiraglio di salvezza. Ecco allora che nel film assistiamo a dolore , sofferenza, sangue ed odio…e una profonda frustrazione di un figlio succube del padre.
Cronemberg ha voluto oltremodo trasmetterci la duplicita’ dell’ essere umano, a tratti brutale e cinico, a tratti nobile d’ animo e carico di sentimenti come l’ amore o la compassione.
Il protagonista , il bravissimo Viggo Mortensen, è proprio l’ incarnazione di questa duplicita’, il bene e il male…. Violento e oscuro all’ interno dell’ ambiente malavitoso , forse sadico nella scena memorabile del combattimento nella “ sauna”, ((dove a mio avviso Cronemberg si è davvero sbizzarrito e forse ha osato un po’ troppo, rendendo quella scena pero’ freddamente realistica)) , compassionevole nei confronti di una prostituta che sottomette contro il suo volere, e premuroso ed elegante nei confronti dell’ ostetrica di cui si innamora ( Naomy Watts).
La ragazza, Anna, gioca un ruolo molto importante in questo film, il suo incontro con Nikolaj ( Viggo Mortensen ) costituisce la svolta decisiva per quest’ ultimo. I sentimenti e le attenzioni quasi delicate che rivolge Nikolaj nei suoi confronti cominciano a mostrarci il suo lato piu’ intimo , piu’ umano, che lo avvicinano all’ idea di umanita’ e del bene del regista.
Inoltre è proprio Anna , nel momento in cui trova il diario della prostituta morta , e si reca nel ristorante russo dal “boss”(detto all’ italo-americana) che ci catapulta in un “mondo nuovo”, un mondo che forse pochi conoscevamo, fatto di tradimenti,punizioni, abusi, misoginia, falsi valori e falso onore…lo specchio di una realta’ malavitosa, nascosta ma che agisce alla luce del sole .A questa sub-cultura malavitosa si intreccia una cultura vera e propria,affascinante a dir poco, “ quella russa” , appena accennata nelle sue tradizioni, nei suoi costumi, nei suoi canti, nella sua cucina…che si innestano nello scenario della Londra moderna, apparentemente aperta e “cosmopolita”, ma che secondo me mostra ancora quei disagi e quegli elementi di intolleranza tra mondi diversi…….tra persone che agiscono quasi fossero “invisibili” ai più.
Infine spendo due parole sul co-protagonista, a tratti antagonista, il figlio del “boss”( Vincent Cassell), tormentato e asfissiato dalla figura imponente del padre.
E’ una figura controversa,che nasconde tutte le sue ambiguità e le sue insicurezze dietro una finta maschera di sicurezza , violenza e spietatezza.
Il tutto si dissolve nella scena in cui è incaricato di uccidere la “bambina” che potrebbe compromettere l’ “impero” del padre.
Ecco allora l’ essere umano, il suo io piu’ profondo che in lacrime, come un bambino ripete “perche’, è solo una bambina?” . Ancora una volta, e in un ulteriore personaggio , il regista a mio avviso, sottolinea e rappresenta la duplicita’ dell’ animo umano, l’ istinto e la ragione in eterno conflitto , il bene e il male che si affrontano; la difficolta’ di una scelta da cui non si puo’ tornare indietro….la possibilita’ di tradire un padre, di tradire il proprio sangue.
Potrei spendere ancora ulteriori parole…ma per non dilungarmi ritengo che si debba pensare a questo film come ad un indagine speculativa sull’ animo umano, sui contrasti della nostra natura stessa, e sulla forza dei sentimenti soffocati troppo spesso dalla brama di potere e sull’ influenza delle nostre radici, della nostra cultura.
Il regista ci ha lasciato cosi’ con mille interrogativi, ma la rivincita dei sentimenti puo’ forse rappresentare un monito di speranza… l’ ultima ancora di salvezza.
giax-tommy  12/03/2008 21:22:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complimenti,davvero una bellissima analisi