Gabriela 9 / 10 04/01/2008 12:20:26 » Rispondi Una chiara premessa anticipa a ciò che andremo incontro nel film: un luogo pubblico che una volta chiuso custodisce un tenebroso inferno, una falsa amicizia carica di sangue e morte; un avviso e una preparazione verso il tortuoso percorso nel quale ci guiderà Cronenberg. Le scene sono raccontate in modo esplicito e brutale mostrando egregiamente le situazioni più torbide e violente. Gli elementi cari al regista ci sono tutti: una città ostile e piovosa, un labirinto di fedeltà e corruzione, scene notturne, un porticciolo con cadaveri, la mafia, il codice d’onore e l’ambiguità di alcuni personaggi. Una delle lotte più sadiche, contorte e straordinarie è quella della sauna come punto culmine delle intenzioni di Cronenberg: ogni essere umano porta dentro di se una dualità che lo rende imprevedibile anche per colpa delle emozioni. Il regista canadese da sfogo alla sua visione realista e vendicatrice con una delle scene più violente del film: una lotta per sopravvivere, un uomo nudo da ogni corazza e sprovvisto da qualunque difesa. Il film non ci propone una morale né una conclusione: ci racconta una storia lasciando uno spazio libero allo spettatore affinché tragga le proprie di conclusioni. Alcuni dialoghi risultano bui e tristi, alcune frasi sono da ricordare; e così mentre l’anima di Nicolai, (un eccellente Viggo Mortensen), diventa sempre più nera intanto che aumentano i suoi tatuaggi; il film procede verso un epilogo buono ma carico di tristezza. Forse Cronenberg è riuscito, (di nuovo), ad illuminare l’anima e scoprire che ci sono buchi che assorbono tutta la luce per non farla uscire più.
Gabriela 04/01/2008 12:27:25 » Rispondi Mi sono dimenticata di fare un plauso a quel bonazzo di Viggo... bello come mamma l'ha fatto.