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EVILENKO, IL COMUNISTA CHE MANGIAVA I BAMBINI regia di David Grieco

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oh dae-soo     6½ / 10  21/05/2010 12:58:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Recensione non facile per questa opera prima e unica di David Grieco, tra l'altro giornalista da sempre interessatosi alla storia del comunismo. Portare in celluloide la storia di Andrej Chikatilo, uno dei più efferati serial killer di sempre, non era certo facile, sia moralmente che cinematograficamente dato che la crudeltà e nefandezza dei suoi omicidi, specie su bambini era, a mio parere giustamente, infilmabile. E qui rendo merito a Grieco e al suo film. Molti avrebbero potuto calcare la mano nel dettaglio macabro degli omicidi, mentre il regista ha sempre mostrato soltanto il Pre e il Post delitto, peraltro con più di una scena riuscita. Rendo poi il doveroso omaggio alla grande prova di McDowell, completamente immerso stanislaskivamente nel personaggio. Cos'è allora che non mi convince appieno? Innanzitutto il "taglio" televisivo del film, e per taglio intendo atmosfera, fotografia, dialoghi, anche recitazione, tutti aspetti che a volte ci fanno sembrare di essere davanti a una puntata di Derrick anzichè al cinema. Ma, soprattutto, non ho amato la distorsione della storia approntata da Grieco. Perchè prendere la vicenda di Chikatilo e cambiarla ad arte solo dove fa comodo? Sembra che il regista abbia preso la biografia del killer e detto: questo sì (passato da insegnante, capacità di eccitarsi e raggiugere l'orgasmo solo con la violenza, l'omicidio) questo no ( Chikatilo era padre di 2 figli, molto importante a mio parere), questo lo gonfiamo ( Chikatilo aveva la tessera comunista, nel film è addirittura un agente KGB; Chikatilo aveva senz'altro capacità di persuasione con le sue vittime, ma nel film è praticamente un ipnotista) questo lo sminuiamo ( la pazzia, malattia mentale di una persona del genere). Grieco, addirittura, è così immerso nel suo studio sul comunismo che, sebbene il dialogo sia molto buono, sembra addossare nella crisi di quest'ultimo la nascita di mostri come Chikatilo. Riporto il dialogo: -" La schizofrenia nasce sempre da una crisi di identità, l'unica identità dell'uomo sovietico è il comunismo; ora il comunismo sta morendo e l'uomo sovietico per non morire ricorre all'istinto di sopravvivenza" -" Secondo lei siamo tutti malati?" -"Dal momento che i manicomi si sono serviti per chiudere la bocca ai dissidenti, cioè agli unici sani di mente, devo presumere che i veri malati siano ancora tutti là fuori". "in questo paese sta per scoppiare una vera epidemia. Lui (Evilenko- Chikatilo) è il virus. Se lo ucciderete non troverete mai l'antidoto".
Tutto molto bello Grieco, ma usa questi tuoi pensieri per altro. Chikatilo era un malato, punto e basta. L' America ne ha avuti molti di più se è per questo. Sta epidemia che fine ha fatto? Chikatilo era semplicemente un uomo, Chikatilo era semplicemente un mostro.