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TUTTI I COLORI DEL BUIO regia di Sergio Martino

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Neurotico     9 / 10  16/03/2015 13:34:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tutti i colori del buio è un grande horror "psicologico" dall'atmosfera nebulosa e paranoica che risplende dei bagliori più puramente polanskiani per quella vena complottista e opprimente da luogo chiuso e claustrofobico che lo innerva a cominciare dall'incipit dove una graduale oscurità e il gracchiar d'animali lascia spazio a un delirante incubo di Jane, una dannata e conturbante Fenech.

Il sabba nero, preannunciato dall'immagine oscura e incombente del castello, si celebra quasi improvvisamente (che bellezza i baci rituali) e il film di Martino svela la sua chiara ascendenza polanskiana (Rosemary's baby) senza esserne però una riproposizione pedissequa, ma vivendo di vita propria. Lo stile visivo (superba fotografia) e registico (perfetto il mix di campi lunghi sugli edifici, mdp "impazzita", carrellate e primi piani) gli dona un'impressionante aura tetra e angosciante, come se il Maligno si manifestasse ad ogni inquadratura, in ogni personaggio, e non solo nel fascino oscuro di Susan Scott, nell'espressione alienata, meschina di Marina Malfatti, nello sguardo minaccioso di Rassimov e nelle movenze teatrali del sacerdote Julian Ugarte.

La lucida sensazione di venir osservati, controllati, pedinati si confonde con
la folle paranoia del complotto. E' un viaggio lucidamente folle tra incubi deliranti, inseguimenti lungo scale condominiali, sguardi ipnotici e mani che si allungano minacciosamente. Niente è come sembra, e il finale non dirama tutti i dubbi.

"Tutti i colori del buio" è una gemma preziosa che abbaglia con grande e ipnotica suggestione, lasciando pietrificati e in balia dei colpi di scena. Tetragono e agghiacciante.