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TUTTI I COLORI DEL BUIO regia di Sergio Martino

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Alpagueur     5 / 10  16/01/2021 14:09:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con questo film dovrei aver finalmente completato la rassegna dedicata a Sergio Martino per quanto riguarda il genere thriller/giallo. "Tutti colori del buio" (alias "All the colours of the dark") è uno strano thriller psicologico/dell'occulto che molti considerano anche un giallo (anche se riesco a vedere ben poco che lo qualifichi come tale). Il film si apre con una sequenza da incubo surreale degna di Lynch o Jodorowksy, e prosegue in modo insolito fino alla fine. Edwige Fenech interpreta Jane, che soffre di brutti sogni a causa di un trauma infantile (l'accoltellamento di sua madre) e la perdita del suo bambino non ancora nato a seguito di un incidente d'auto causato dal marito Richard. In questi sogni, Jane è perseguitata da un uomo con sorprendenti occhi azzurri (Ivan Rassimov) che brandisce un pugnale insanguinato. Il marito di Jane, Richard (George Hilton), un rappresentante di prodotti farmaceutici, cerca di aiutarla con una dieta costante di vitamine, ma la donna, in difficoltà psicologica, cerca sostegno altrove, in primo luogo dallo psichiatra Dr. Burton (George Rigaud), che le è stato raccomandato da sua sorella Barbara (Nieves Navarro Garcia), e poi dalla sua coinquilina Mary (Marina Malfatti), che le suggerisce un po' di magia nera per alleviare la mente, invitandola a unirsi a un 'sabba'. Sorprendentemente, i bizzarri rituali (che coinvolgono l'uccisione di Mary e un rapporto sessuale con il leader barbuto del culto) sembrano far funzionare il trucco, ma Jane alla fine scopre che il suo coinvolgimento nelle arti nere fa tutto parte di un sinistro complotto ideato dalla sorella, che è anche un membro della setta diabolica e che ha a cuore solo i suoi interessi economici. Con una trama molto contorta che confonde realtà e fantasia, e immagini deliranti del regista Sergio Martino, "Tutti i colori del buio" è sicuramente un film strano. Ma la cosa più strana, per quanto mi riguarda, è come Edwige Fenech si alterni dall'assolutamente affascinante in alcune scene (quelle in cui si mostra svestita) allo sconcertante in altre. Le foto e la musica sono un elemento molto importante dei film gialli/horror. Nel nostro caso, questi due elementi si collocano ad un discreto livello e creano perfettamente l'atmosfera dell'orrore. La fotografia, che è merito di Giancarlo Ferrando, è splendida. Ha lavorato a oltre cento film nella una carriera. Tuttavia, "Tutti i colori del buio" è stato uno dei suoi primi film. Anche allora ha dimostrato di avere un grande talento. Ecco perché Martino ha più volte invitato Ferrando a collaborare alla creazione di nuovi film. La musica è opera di Bruno Nicolai. Ha scritto molte volte musiche per i film di Martino, inclusi tre dei suoi film gialli. Qui abbiamo anche una nenia sospirata che ricorda vagamente quella de "L'uccello dalle piume di cristallo" (1970) di Dario Argento e di "Mio caro assassino" (1972) di Tonino Valerii (la possiamo ascoltare all'inizio durante il sogno e la scena dell'incidente, durante l'attesa di Jane nell'anticamera dello studio del dottor Burton, e al risveglio di Jane la mattina nella villa di Burton prima che scopra i due cadaveri in cucina)...non mi sorprende più di tanto, perchè entrambi i film sono stato musicati da Morricone e Nicolai è sempre stato il suo migliore allievo. Il plot è ambientato a Londra e anche le location reali sono inglesi: il condominio dove risiedono Jane Harrison e Mary Weil è il Kenilworth Court di West Putney (un distretto nel sud-ovest di Londra, nel quartiere di Wandsworth); l'enorme castello dove si riuniscono gli adepti della setta diabolica è il celebre Wykehurst Place a Bolney, un villaggio della contea del West Sussex (nella costa sud-orientale dell'Inghilterra); la stazione della metropolitana in cui si svolge l'inseguimento della Fenech da parte di Rassimov è la fermata di Holland Park in Lansdowne Road a Londra. Non sono invece riuscito a trovare l'ambientazione della villa in campagna dello psichiatra (in cui avvengono fuori campo gli omicidi dei custodi e di lui).