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IL POLIZIOTTO E' MARCIO regia di Fernando Di Leo

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JOKER1926     6½ / 10  09/10/2014 16:31:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' stato un esaltatore del poliziesco, non è stato l'unico, Fernando di Leo ha dato comunque un suo tributo al poliziesco all'italiana che negli anni settanta, ormai antichissimo ricordo, invadevano la scena.
Si alternavano ,in questa danza impazzita, film importanti e altri meno importanti. Mentre altre produzioni passavano in modo indifferente, cioè erano buone ma copiavano le dinamiche precedenti quindi se non si osa non si vince quasi mai. Veramente essere originali nel filone poliziesco italiano diventa difficile, la concorrenza pecca di fantasia, ma si esalta nella tipicità.

Di Leo con ogni probabilità non è stato il migliore, i suoi film rimangono importanti ma al contempo essi sono anche sopravvalutati.
Fra i titoli che nonostante tutto non vanno scordati evidenziamo quello del 1974 dal titolo nettamente emblematico, "Il poliziotto è marcio".
Se proprio vogliamo esaltare di Leo per la produzione de "Il poliziotto è marcio" dobbiamo ricollegarci a quanto scritto sopra; ossia il filone di questo specifico genere prevedeva il fatidico sbirro incorruttibile e soave, insomma con Fernando di Leo, stavolta, le cose cambiano. Questa è la piccola chicca che offre il prodotto, una sorta di alternativa alle solite dinamiche. Ma non basta…
Per il resto il film non ha particolari aneddoti da offrire, per aneddoti indentiamo qualcosa di brillante. Le sequenze godono di una elevata violenza e non viene risparmiato nessuno, donne, vecchi e gatti sono ne "Il poliziotto è marcio" vittime di guerra.
La carneficina è innescata da un giro di corruzione che riguarda da vicino il commissario di turno, interpretato da un buonissimo Luc Merenda. La storia non ha grossi sviluppi geniali ma si sviluppa in modo solido e senza banalità, e questo è già un vantaggio corposo, rilevante.

"Il poliziotto è marcio" fa parte della schiera infinita del poliziesco, visto dopo altre produzioni, ahimè, non passerà alla storia e difficilmente rimarrà scolpito nella mente di chi amando il genere va in cerca di qualcosa di inedito, qualcosa che viaggia pienamente sopra le righe; di sicuro non ci accontentiamo e non ci meravigliamo di un uomo di legge corrotto, scandalo soporifero, nell'ottica dei film.