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BRUCIA RAGAZZO, BRUCIA regia di Fernando Di Leo

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  06/04/2010 13:24:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film dal soggetto abbastanza inusuale ma non totalmente estraneo alla filmografia di Fernando Di Leo, qui alle prese con uno dei suoi primi lavori, incentrato sul rapporto tra un giovane e piacente bagnino e un'abbiente signora frustrata sessualmente.Alcune argomentazioni torneranno in "Avere vent'anni" e "La seduzione",ma in questo caso lo scopo prioritario consta nel dare risalto alla condizione della donna in un'epoca di cambiamento,in cui un opprimente e falso perbenismo veniva accantonato per rivendicare il proprio diritto alla libertà(non solo sessuale).
L'interazione tra giovani e adulti è solo un trampolino di lancio,Di Leo è abile nel sottolineare le differenze innescate più da restrittive e conformiste norme societarie che da reali problematiche generate dalla differenza d'età,non si risparmia quindi nel condannare le ipocrisie della coppia borghese,schiava delle proprie apparenze da difendersi a qualsiasi costo.
Utilizzando dei set miseri,ossia una spiaggia semideserta,una fatiscente cabina e un austero appartamento arredato in stile moderno,il regista condanna le restrizioni morali di cui erano vittime ancora molte donne sul finire degli anni ‘60 e di come queste faticassero a liberarsene,imprigionate in rigidi schemi comportamentali ai quali neppure la protagonista riesce a sottrarsi fino in fondo, innescando conseguenze di tragica portata.
Buon film con qualche momento di stanca,importante soprattutto per il periodo in cui venne realizzato.Recitazione accettabile,la Prevost e Macchia un po' imbalsamati ma non pessimi,resta impressa la bellezza di Monica Strebel, il suo "costume" fatto di margherite è faticosamente dimenticabile.