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TROY regia di Wolfgang Petersen

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Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio     7 / 10  28/09/2005 10:54:00 » Rispondi
Per tutta la sua durata il film fatica a mantenere vive le attese e i desideri degli spettatori, finendo per rilasciare una imperdonabile delusione. La storia è nota. È difficile per Petersen compensare solo con delle grandiosità sceniche e delle bravure nella ripresa la scarsità di emozioni che deriva da vicende già conosciute. Il film tratto liberamente dall'Iliade è un intreccio di azioni e dialoghi epici già appresi nei loro particolari più coinvolgenti nei banchi di scuola delle medie.
Forse un film del genere avrebbe funzionato meglio se si fosse resa più enigma-tica la significazione delle scene. Ad esempio inventando qualcosa nel cuore del racconto che funzionasse come metafora rispetto ai problemi e alle passioni che avvolgono e penetrano i nostri tempi. Il film risente del suo essere pura riedizio-ne prosaica di un’altra epoca.
Probabilmente la presenza nel film di un motivo etico credibile avrebbe suscitato riflessioni più profonde.
Questa pellicola ci porta in un mondo di azioni stranianti separate dal nostro. I dialoghi stringati e frettolosamente risolutivi in scelte d’azione non danno quel respiro e aroma di intelligenza letterario che soli permetterebbero un collega-mento interessante tra i miti antichi e le credenze mistiche e ideologiche di oggi. Il cinema va inteso anche come strumento che apre con la metonimia delle sue sequenze le porte del nostro inconscio collettivo. L'inconscio, custode fedele della nostra storia antica e epica, è in grado con le impressioni di realtà che il film concede di risuscitare passioni letterarie indicibili.
La sceneggiatura del film scorre troppo veloce e racchiude in modo panoramico e eccessivamente sintetico le maggiori vicende descritte da Omero.
Bello il volo ad uccello della macchina da presa. Essa mostra grandiose scene di guerra, in un movimento prospettico a più angolazioni che accresce l’emozione estetica delle immagini. La flotta delle mille navi da guerra osservata da un cielo ricco di luce si contorna, con un effetto cornice, di un paesaggio marino e costie-ro indimenticabili.
La macchina da presa, tra i maggiori protagonisti del film, svolge a pieni voti il compito di arricchire la sceneggiatura di dettagli visivi curiosi e significanti.
Forse la carenza principale di Petersen sta nell’aver voluto fare un film troppo grandioso e spettacolare. Questo è andato a svantaggio dei dialoghi e della mac-china narrativa che sono poveri e non ben strutturati.
Indubbiamente le emozioni sarebbero state più forti se il regista avesse tentato di mettere a fuoco solo qualche particolare delle vicende dell'Iliade. Qualcosa svi-luppabile lungo una direttrice di racconto intessuta ad esempio dei dialoghi con gli dei. Il rapporto etico e passionale tra i protagonisti della guerra e gli dei in Omero è centrale. Forse Petersen ha avuto timore di dare al film impronte stili-stiche teatrali. Cosa che avrebbe stemperato l'atmosfera frizzante delle grandi azioni di guerra volute con il budget di 188 milioni di dollari.
O.D.  30/09/2005 12:51:36 » Rispondi
Sono sempre stato un grande sostenitore di "Troy" per il fatto puro e semplice che a me il film è piaciuto molto.
Io personalmente non l'ho trovato un film vuoto di emozioni, anzi, ho trovato che in alcuni personaggi (Achille e Ettore) l'emozione sia più che viva che in qualunque altro personaggio presente.
Petersen ha confezzionato semplicemete un giocattolone hollywodiano a pri co i tempi che scorrono: grandi star, scenografie spettacolari, scene di guerra coreografate meglio di un balletto artistico e belle donne.
Ma di tutto questo non do la colpa ne il merito a nessuno, semplicemente credo che nessun produttore avrebbe accettato di fare un film che non potesse riportare alle casse i soldi spesi per farlo, quindi ecco la scelta degli attori e di come la sceneggiatura cambi rispetto al libro di Omero.
A mio parere è stato semplicemente costruito un film degno dell'epoca filmica in cui viviamo, basta guardare i film di fantascienza di oggi, tutto azione ed esplosioni, poca sostanza psicologica ma tante "emozioni" per poter piacere ai giovani.
Non credo che il film avrebbe avuto lo stesso successo ottenuto se non ci fossero stati gli attori di richiamo che ha e non credo che il film sarebbe stato fatto con una vena meno spettacolare di quello che ci ha mostrato Petersen, che per quanto bravo possa essere dietro la macchina da presa, credo con tutto il cuore che le "sue" scelte siamo state dettate dai produttori che volevano mettere in evidenza le star, fare un blockbuster per tutti e tanta azione.
E credo che ci siano riusciti alla grande dopotutto.

La mia scena preferita del film rimane quella in cui Priamo va da Achille a chiedere il corpo di Ettore...., l'ho trovata molto ben recitata e soprattutta carica di quelle emozioni che tu, purtroppo, non hai trovato.

Ma il cinema è bello anche per questo, ognuno ha la propria opinione e se messa nel modo giusto è possibile accettare ogni critica negativa o positiva.
Per me l'importante rimane dare una giusta giustificazione e poi tutto il resto scorre che è una meraviglia.

Un saluto al miglior recensionista del sito.
Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  11/10/2005 11:39:12 » Rispondi
Interessante. Ciao
O.D.  11/10/2005 12:37:19 » Rispondi
Grazie!!
:)
frine  01/10/2005 04:17:44 » Rispondi
La pensi un po' come Benedetto Marzullo, che comunque non ha affatto disprezzato il film, anzi ne ha consigliato la visione.
Benioff ha recuperato numerose versioni (non solo antiche) del mito, adeguandole alla propria visione marcatamente (anzi provocatoriamente) antimilitarista. Petersen ha aggiunto le sue personali conoscenze di cultura classica, arricchite dalla consulenza di illustri omeristi come Latacz e di archeologi che tuttora lavorano al progetto internazionale su Tr.oia.
Quello che si perde nel film è la forza evocativa del verso omerico. Quello che si guadagna è lo straordinario recupero dell'elemento visuale, ottenuto grazie ad un uso aggiornato e in qualche modo rivoluzionario delle scoperte archeologiche. Sensazionale la compresenza di tratti 'nordici' (gli Achei biondi, alti e muscolosi, come vuole la tradizione omerica e come i dati archeologici parrebbero confermare) accanto a elementi di origine orientale (ad esempio le statue dei numi di Tr.oia, in particolare la magnifica statua di Afrodite). Il mondo omerico è un'affascinante koiné, complessa e contraddittoria, che il film rende in modo stupefacente.
Aspettarsi la profondità psicologica di Omero forse è chiedere troppo...ma dal punto di vista visuale Omero c'è tutto (ad esempio le schiere di soldati che seguono Ettore ondeggiando come flutti marini percossi dal vento). Certo, approfondire alcuni momenti particolarmente significativi del mito sarebbe stato interessante: ma la storia nel suo insieme resta una grande parabola. E al film resta il merito di averla esposta ad un vasto target di pubblico.
O.D.  01/10/2005 17:34:44 » Rispondi
Certo, ma anche se il film mi è piaciuto molto, non posso rimanere indifferente alla estetica prettamente hollywoodiana data dalla pellicola.
E su questo voglio essere chiarissimo una volta per tutte:
Il film mi è piaciuto tantissimo, sono uscito dal cinema consapevole di aver visto davvero una bel film, avevo un sacco di emozioni che Achille & co. erano riusciti a darmi durante lo svolgimento della vicenda, ma ero anche consapevole che fosse un vero e proprio giocattolo messo nelle mani dei produttori di hollywood che, per guadagnare più soldi possibili, avevano reclutato una squadra di attori/attrici modelli/e per imprerziosire la visione e permettere a tutte le fans di Brad Pitt di andare al cinema per vederlo brandire la spada e rimanere più volte a petto nudo (e più).
Per la gioia di tutte.
Come per i maschietti era un bel vedere Elena e la moglie di Ettore.
Tutti belli, tutti fusti da palestra, tutti eroi dentro (compreso Paride alla fine), tutti preonti a mettersi le armature lustre e luccicanti per poi sporcarle con il sangue degl'avversari.
Ecco cosa penso del film; Bello, bellissimo, ma hollywoodiano al 10000000000000%.
A me se il film era o meno basato sul poema Omerico poco ha importanto perchè quando sono andato a vederlo non lo conoscevo benissimo, conoscevo solo le parti più importanti e devo dire che dopo la visione del lungometraggio sono stato incuriosito nell'approfondire questa mia curiosità.
Spero che chi ha avuto questa mia curiosità non sia rimasto a bocca aperta nel leggere cose che nel film nemmeno vengono citate.
Ma anche su questo punto spezzo una lancia a favore del film in quanto rimane un gran bel giocattolo con cui divertirsi per un paio d'ore e più senza annoiarsi.

Tra l'altro chi è Benedetto Marzullo?
Il cognome non è che mi ispiri moltissimo...........
:)
frine  02/10/2005 03:48:02 » Rispondi
Marzullo , autore del libro "Il problema omerico" (1952) è stato forse il più originale e attento omerista italiano (fra l'altro, è stato il mio prof di greco all'Università, e devo a lui l'approfondimento dello studio della grammatica omerica). Ora ha ottantadue anni ma pubblica ancora libri su Aristofane. Ha recensito Troy su "L'Unità" e, pur sottolineando il divario tra la forza e la profondità del verso omerico e la patinata, esteriore visualità hollywoodiana del film, ha alfine concluso che l' "impeccabile spettacolarità" salva il film in ogni caso, e lo rende meritevole di visione. A conclusioni analoghe è giunto anche l'illustre grecista Dario del Corno ("Il Sole 24Ore"), ma, come ammette lui stesso, solo dopo essere stato convinto dalla lettura dei miei articoli.
Insomma, da classicisti insigni quali sono, hanno entrambi sostenuto che "vale la pena" realizzare film come Troy. Che certamente, come dici tu, è un bel giocattolo hollywoodiano: ma dietro c'è anche molta informazione, utile perfino per noi antichisti.
O.D.  02/10/2005 12:06:54 » Rispondi
Cavolo...., allora la penso come un 82enne? Ed io che ne ho solo 29....
Ho fatto delle ricerche via internet ed ho visto che gli hanno dato anche una laurea ad Honorem.
Beh, si......, comunque allora diciamo pure che la pensiamo allo stesso modo, bel film hollywoodiano ma che vala la pena di realizzare se poi il risultato è quello.
Grazie per la risposta.
E magari pomeriggio me lo rivedo in DVD.....

frine  03/10/2005 00:02:30 » Rispondi
Una piccola precisazione: io paragonavo il giudizio di Marzullo a quella di "Giordano Biagio".
Se poi questo è servito ad animare la discussione, tanto meglio:-)
E se poi il ventinovenne la pensa come l'ottantaduenne, questo significa che esistono "anziani" dalle idee molto avanzate:-)
Grazie a te per il tuo interesse. A gennaio organizzeremo un convegno su "Omero mediatico: aspetti della ricezione omerica nella cultura contemporanea". Suggerimenti e consigli saranno ben accetti. Grazie ancora.
O.D.  03/10/2005 12:41:48 » Rispondi
Eh dai..., come al solito non ho capito un cazz.o...., si vede che sono fatto così!!!
:)
Dov'è il convegno?
frine  03/10/2005 14:09:57 » Rispondi
Se ti interessa partecipare al convegno, ti prego di inviare una e-mail all'indirizzo nicola1969@katamail.com. Risponderò personalmente.
O.D.  06/10/2005 12:36:52 » Rispondi
Fatto......, ma non mi hai risposto!!!
:)
E' giusto l'indirizzo?
frine  07/10/2005 00:13:10 » Rispondi
Ho risposto:-)
O.D.  07/10/2005 12:49:04 » Rispondi
Letto!!!

Grazie
;)