Alpagueur 7 / 10 04/11/2020 13:47:26 » Rispondi Dan Curtis, il maestro dell'horror televisivo degli anni '70 e il leggendario talento della recitazione Karen Black formano una grande squadra in questo trio di segmenti basati sulle storie di Richard Matheson. William F. Nolan ha adattato i primi due e Matheson ha adattato il terzo stesso. "Trilogia del terrore" (alias "Trilogy of terror") è caratterizzato da un buon cast e da storie decisamente divertenti, ma i primi due segmenti possono fondamentalmente essere considerati come un riscaldamento per il terzo, che è quello che gli spettatori ricordano sempre di più e che ha conferito a questo film TV uno status iconico. In tutto questo, Robert Cobert fornisce una colonna sonora effettivamente spettrale.
Vedere Karen Black interpretare quattro ruoli (o meglio, tre ruoli e quattro personaggi) in un film TV che mostra tre racconti spaventosi è una cosa grandiosa. Il primo riguarda un'insegnante universitaria (Julie) con indosso i suoi bravi occhialini che è sedotta dal suo affascinante studente modello, molto intelligente (apparentemente) e pieno di vita, guidato però da cattive intenzioni. Senza rivelare il colpo di scena finale, è un grande episodio perché Karen interpreta qualcuno che non è, e dovrai guardarlo una seconda volta per capirlo davvero. Il racconto successivo parla di due sorelle: una castana, con gli occhialini tondi ei capelli raccolti, timida e frustrata (Millicent), l'altra irriverente, coi cappeli lunghi, bionda e sexy (Therese). La svolta è fin troppo ovvia: sono la stessa persona. Qui la colpa è un po' dello sceneggiatore, non di Karen, perché l'attrice interpreta bene entrambi i ruoli. Il terzo episodio è ciò per cui il film è noto, ha a che fare con il personaggio della Black (Amelia) che ha acquistato una statuetta in legno rappresentante un feticcio Zuni che impugna una lunga lancia ed in cui, secondo la leggenda, è imprigionata l'anima di un cattivo guerriero...se la catenella col potente talismano stretta nella vita dovesse cadere dalla bambola, il feroce guerriero prenderebbe vita. Indovinate cosa cade dalla bambola? Il piccolo bastardo insegue Karen per tutto l'appartamento gridando e sbracciando come un diavolo della Tasmania, col suo fido coltello, non lo uccidono nemmeno le fiamme del forno...a questo punto la faccenda diventa la Bella contro la Bestia, una battaglia che non si fermerà sino a che uno dei due non sarà morto.
L'ultima storia è la più divertente e spaventosa del gruppo: affrontare una cosa che non puoi uccidere e che può farti uscire di testa, come la paura dei serpenti o dei ragni. Ma la prima è quella in cui la recitazione di Karen Black (invece di reagire) brilla davvero, rendendola la mia preferita. Tutto sommato, questo deve essere considerato uno dei momenti migliori sia per Karen che per Curtis, che hanno nuovamente collaborato l'anno successivo per il film "Ballata macabra" (alias "Burnt offerings"), che ha fatto un po' l'occhiolino al film di Antonio Margheriti del 1964 ("Danza macabra"). Gregory Harrison ha un piccolo ruolo in "Julie" (è l'ultimo studente che bussa alla porta dell'insegnante chiedendole qualche lezione privata), e John Karlen è co-protagonista in "Millicent e Therese", che vede anche la figlia di Curtis, Tracy, nei panni della bambina la cui bambola è rotta. Karen Black è stata magnifica in tutti i suoi ruoli in ogni storia, questo film doveva avere un'attrice forte e di carattere per farlo funzionare e lo ha fatto. Lo consiglio vivamente. Nel 1996 avrà anche un seguito ("Trilogy of terror II"), sempre diretto da Dan Curtis.