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CARAMEL regia di Nadine Labaki

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Marco Iafrate     7 / 10  29/01/2008 22:24:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Siamo in Libano, il paese della bombe, del terrorismo, dell'incompatibilità fra etnie dove cristiani e musulmani coesistono forzatamente e la paura è il sentimento che accompagna quotidianamente la popolazione; a noi occidentali questo mondo ci appare, o meglio vogliamo che ci appaia, lontano un milione di anni luce; ma esistono i cinema a Beirut? Sì! ci girano dei film? Certo! e chi li gira, chi sono i registi? Io, fino a domenica (mi si perdoni la lacuna) non ne conoscevo uno, poi decido di andare a vedere questo film e scopro che è libanese, che è diretto e interpretato da una donna di nome Nadine Labaki e che è un film bellissimo.
Nadine Labaki è una ragazza di una bellezza e di un fascino straordinari, che nel sud del mediterraneo è molto conosciuta come attrice, e che qui è al suo esordio alla regia. Il film descrive l'universo femminile all'interno di un salone di bellezza dove lavorano alcune amiche/colleghe ognuna alle prese con la quotidianità che le circonda; Nisrine, prossima al matrimonio, vive il dramma di dover confessare al suo ragazzo, molto tradizionalista, di non essere vergine; Layale (interpretata dalla bella regista) si divide tra amante di un uomo sposato e single corteggiata da un poliziotto; Rima cerca di nascondere a se stessa ed alle altre (che sanno ma fanno finta di non sapere) le proprie tendenze omosessuali; Jamale non accetta di essere un pò avanti con gli anni ed è costretta ad usare patetici espedienti per nasconderlo, e Rose, la più grande, rinuncia alla possibilità di un amore per stare vicina all'anziana sorella pazza (protagonista dei momenti più divertenti del film).
Il Medio-Oriente è anche terra di colori e di profumi ed uno dei tanti pregi che ha Caramel è che ci dà la possibilità di viverli e di respirarli. Le atmosfere e la fotografia ricordano molto alcuni film di Almodovar, non mi stupirei se Nadine Labaki dovesse dichiarare di essere stata influenzata dal bravo regista spagnolo, (se già lo ha fatto sinceramente non lo so), ma visto il risultato sinceramente penso che la cosa non debba dispiacere. Il titolo è preso dal miscuglio di acqua, zucchero e limone (appunto il caramello) che le ragazze usano nel salone per fare la ceretta ai clienti.
Nadine Labaki centra l'obiettivo di raccontare l'amore senza banalizzarlo, descrivere la precarietà dei sentimenti in un contesto dove le donne ancora temono fortemente la clandestinità di un amore, una qualsiasi condizione di diversità, dove sono ancora soffocate da una cultura maschilista e autoritaria; in continua contraddizione cercano la felicità con la trasgressione ma poi sono investite dai rimorsi e dai sensi di colpa. Una nota a parte la merita il cast, l'autenticità dei personaggi è anche dettata dal fatto che la giovane regista ha reclutato le attrici tra la gente comune, nessuna aveva mai girato un film prima, se si considera questo particolare il risultato è straordinario; in definitiva Caramel si può considerare un film coraggioso diretto da una donna coraggiosa (le bombe ed il terrorismo hanno imperversato prima, durante e dopo le riprese del film), l'aver sfidato valori e dogmi così radicati nella cultura medio-orientale trattando temi come l'adulterio, l'omosessualità, la castità, con questa freschezza, eleganza e se vogliamo anche con divertimento ed ironia, merita una certa ammirazione.