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PARANOID PARK regia di Gus Van Sant

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Ciaby     9 / 10  24/06/2012 13:21:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho sempre reputato Gus Van Sant un regista di indubbio talento, ma fortemente altalenante, capace di grandi cose e di scivoloni di basso profilo. Ero convinto che non potesse andare oltre, in fatto di qualità, allo straordinario "Elephant": film che reputo un assoluto capolavoro e "Paranoid Park", se non avesse avuto un finale abbastanza deludente ci sarebbe potuto andare vicino. Resta un film splendido, catatonico perchè raccontato dal punto di vista di Alex: immerso in un'atmosfera onirica (i frequenti ralenti) e disinteressata, è un film raccontato in "disordine", come il racconto di un ragazzo che ha la piena consapevolezza di aver ucciso qualcuno, ma ci gira intorno e racconta la sua storia alla rinfusa.

Straordinario cinematograficamente in più momenti (la scena in cui lascia la sua ragazza, il ralenti degli skateboarder che sfrecciano uno dopo l'altro, la scena della doccia, l'incubo dell'incontro con la guardia tagliata a metà), si attarda su momenti completamente (e volutamente) inutili dal punto di vista narrativo, ci gira intorno e non trova risposte. Perchè è giusto che sia così. Van Sant si risolleva dopo lo scivolone di "Last Days" riuscendo, ancora una volta, a raccontare perfettamente il male di vivere non solo adolescenziale. Tutto è un ripetersi di sensazioni, umori, apatia, come le perpetue scene di skateboard in super 8, che paiono quasi un mantra e diventano simboliche.

Colonna sonora atipica e straordinaria, capace di dileggiarsi tra l'avanguardia, il rap più grezzo e la classica. Fotografia di Christopher Doyle splendida e funzionale. Attori non professionisti assolutamente soddisfacenti.