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LA GIUSTA DISTANZA regia di Carlo Mazzacurati

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MidnightMikko     9 / 10  03/02/2011 14:47:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sorprendente questo (sottovalutato) film di Mazzacurati, visto semplicemente come una parabola sull'integrazione mancata. Eh no, bisogna andare ben più nel profondo, e il titolo ci da l'indizio per capire il film.
Il film è basato sulla giusta distanza, la giusta distanza tra tolleranza e intolleranza, tra vita e morte, tra realtà e finzione, tra speranza e rassegnazione, tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere. Una giusta distanza che non esiste, ma che noi crediamo esista (anzi, vogliamo). Ma non c'è nessuna "giusta" e nemmeno esiste una "distanza". La giusta distanza dovrebbe essere quella tra giornalista e soggetto trattato nell'articolo, come ci fa capire un personaggio, la distanza calcolata in presenza di una tipica nebbia che attanaglia i paesi del nord, la distanza tipica tra i cittadini di un paesino del nord e un nuovo arrivato, la distanza tra una ragazza italiana e un uomo marocchino voyeur innamorato. Ma esiste questa distanza? Esiste distanza tra la tragedia della maestra, del marocchino meccanico e degli altri protagonisti della vicenda? L'unica distanza reale è l'incomprensione tra gli esseri umani, la nostra reciproca incompatibilità. La distanza nel vedere le cose, la distanza che ci fa ragionare diversamente rispetto al carnefice. Da spettatori non ci comporteremmo come certi personaggi, ma alla fine cadiamo vittime della distanza stessa. Concentrati anche noi sull'inesistente distanza dell'intolleranza razziale, ci scordiamo di chiederci alla fine chi era l'assassino dei cani o perchè l'amica della maestra ha mentito al processo. Noi spettatori non vogliamo la giusta distanza, ma ne cadiamo vittime, anche noi carnefici come gli avvocati che vogliono solo un colpevole da sbattere in galera. Eppure ce la vediamo passare davanti come un battello di Apocalypse Now con sopra una maestra pazza, isolata dal mondo, dalla giusta distanza.
Grandissima regia e attori formidabili, che ci regalano una prova sincera, umile e toccante.
Favoloso.