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LUSSURIA - SEDUZIONE E TRADIMENTO regia di Ang Lee

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elio91     7½ / 10  05/01/2013 14:44:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stimo molto Ang Lee, credo di essere uno dei pochi a cui il suo Hulk è piaciuto anche se in generale non mi fa impazzire come regista.
Lussuria è stato un leone d'oro contestato e a ragione: non è assolutamente un brutto film, anzi si potrebbe dire che è talmente fatto bene da non indurre questo cattivo pensiero nella testa dello spettatore. D'altro canto si può obiettare che è l'ennesimo compitino svolto bene da Lee, regista che nel formalismo trova la sua ragione di esistere e proprio nel formalismo ha la sua grande pecca. Prendere o lasciare, insomma.
Cosa ci si ritrova a conti fatti? Una pellicola da un lato raffinatissima, intelligente, con interpretazioni magistrali (specie Wei Tang) e una ricostruzione storica mai esibita ma che affascina; dall'altra parte una trama eccessivamente prolissa, magari anche prevedibile e a tratti ridondante. Sfoltire la durata di una mezz'ora sarebbe bastato insomma.
Ma soprattutto per quasi tutte le due ore e mezza di durata manca l'emozione. Attenzione, non manca del tutto: il titolo originale è molto bello. Lussuria, Cautela, due poli estremi che nella chiave di lettura data da Ang Lee convivono proprio in quel formalismo di cui sopra, che quindi si libera disinibito di tutta la propria freddezza nelle scene di passione animale (ma mai gratuite, anzi) che siano esse di sesso o di omicidio, non a caso le sequenze più riuscite e indimenticabili dell'intero film. Qui tutto converge nel lato della lussuria, una piccola parte però rispetto alla cautela omessa dal titolo italiano tronco.
Quindi non stupirà più di tanto se alla sua uscita e al premio molti critici da strapazzo si scandalizzarono per le scene di sesso negli anni 2000, in quanto proprio quello cercavano. Eppure "Lussuria" vive dell'approccio tra i due protagonisti molto molto lento, troppo lento...
Far convivere i due poli estremi non è stato facile e Ang Lee ci è riuscito solo in parte.
Il classico film che ti aspetti, infine, quello che ti piacerà ma non ti farà mai urlare al capolavoro. Il solito Ang Lee, cineasta di cui pure abbiamo bisogno anche se con tutti i suoi difetti.