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NELLA VALLE DI ELAH regia di Paul Haggis

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ZanoDenis     8 / 10  11/10/2015 12:03:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il miglior film di Haggins, anche superiore al pluripremiato "Crash".
Bellissima storia di un reduce della guerra in Iraq che scompare misteriosamente e il padre andrà alla ricerca di esso. La vicenda è narrata in modo asciutto, senza fronzoli, punta subito all'efficacia, qui Haggins fa un gran lavoro dal punto di vista della regia e del montaggio, la pellicola alterna momenti scorrevoli a momenti più lenti di riflessione, narrativamente procede benissimo, non stanca praticamente mai, ogni episodio, ogni dettaglio, attirano lo spettatore, costruiscono sempre una più solida caratterizzazione dei personaggi. Al film non manca affatto il messaggio di fondo, di certo non è il primo film a parlare degli effetti postumi della guerra, di come dietro un soldato coraggioso e pluridecorato di medaglie, agli occhi di tutti perfetto, possa nascondersi un semplice ragazzo che si droga per affrontare simili orrori, e di come molti reduci in seguito a ciò impazziscono finendo per compiere atti estremi, tutto raccontato con estrema drammaticità, si lascia da parte l'ironia e si manda un messaggio diretto e chiaro. Tutto il film è un crescere di pathos, un crescere della disperazione del padre del soldato e dello spettatore, film che inizialmente si potrebbe presentare come un interessantissimo giallo, ma è qualcosa di più, parecchio di più. Valida anche se un po stereotipata la critica alle istituzioni militari, col solito caso di errore da parte dei professonisti e con il veterano in pensione che svelerà tutti i misteri, qui si perde in uno spirito un po troppo americano, ma glie lo perdoniamo, d'altronde tutto il resto del film è veramente ottimo.
Fotografia niente male, in linea con lo stile del film, asciutta e il più realistica possibile, non si vuole mostrare qualcosa che non c'è, si vuole sbattere in faccia la verità, il film sembra fungere da vero e proprio rivelatore, come un detective che scopre gli scheletri dell'armadio del sistema bellico, dietro la bella apparenza.

Interpretazioni strepitose, specie Tommy Lee Jones, forse una delle sue migliori, nella parte del padre disperato, alla ricerca del figlio, sempre più preso dallo sconforto, si dimostra un attore di immensa bravura e parecchio versatile. Ottima anche la Theron, in un ruolo finalmente serio e pregno di drammaticità, dimostra di saperci fare, la Sarandon se la cava, ma è poco sfruttata.

In definitiva è un ottimo film di denuncia, pieno di messaggi e (quasi) mai banale. Bello, bello.