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NELLA VALLE DI ELAH regia di Paul Haggis

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  18/03/2008 13:55:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il microcosmo di un uomo che cade in pezzi,una vita che giunta quasi al termine del suo cammino vede sciogliersi come neve al sole gli ideali su cui si è sempre basata. Tommy Lee Jones,ex militare in pensione vede sgretolarsi uno ad uno i valori che ha sempre seguito ed in cui ha sempre creduto.Quel mondo militare che ha rispettato in maniera convinta langue sotto una coltre di marciume omertoso,mentre i suoi esponenti principali,i soldati, anziché portare pace e benessere si trasformano in aguzzini privi di morale,inebetiti da droghe di ogni sorta e indottrinati al fine di non aver pietà di nulla e nessuno,sino a non esser più in grado di distinguere le differenze tra bene e male.
Haggis mostra uno spaccato terribile di una famiglia sconvolta per la perdita di un figlio in circostanze misteriose,senza contare il dolore di scoprirlo molto diverso da come lo immaginavano.Il regista con toni sommessi che riescono a raggiungere notevoli vette di commozione nei momenti più intimi,utilizza una narrazione compatta e tesa per dipanare il mistero che aleggia intorno alla morte del ragazzo,gestendo molto bene la tensione.
Ottima la rappresentazione delle ripercussioni che un conflitto lascia nell’ambito societario,andando a colpire chiunque dalla guerra venga anche solo sfiorato.
Il film non è esente da difetti,risulta un po’ didascalico in alcuni punti oltre a presentare un poco di retorica,considerato però il tema trattato era abbastanza inevitabile poter incappare in questi nei che comunque alla luce del valore complessivo del film risultano piuttosto insignificanti.
Bravissimi gli attori,monumentale Tommy Lee Jones,sempre misurato ed al tempo stesso intenso,stupenda maschera di rughe e determinazione.Altrettanto brava la Theron,per l’ennesima volta “costretta” in un ruolo che tralascia il suo lato più sexy facendo emergere comunque doti interpretative che hanno raggiunto ottimi livelli.Straordinaria Susan Sarandon,poche sequenze per lei,ma sicuramente tra le più intense e significative.Piccoli ruoli per Josh Brolin e James Franco.
Haggis si mostra capace di esprimere in maniera lucida e composta le proprie idee,senza cercare per forza di cose un messaggio urlato o l’eccesso,con buona pace di coloro i quali avevano criticato pesantemente il suo film d’esordio (l’ottimo “Crash”).A conferma di ciò si guardi l’ultima sequenza con cui il regista esprime il proprio pensiero senza lasciarsi trasportare dalla rabbia, ma esponendo con molta chiarezza,educazione ed intelligenza lo stato delle cose nell’America attuale.