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GENESIS (1998) regia di Nacho Cerdà

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Invia una mail all'autore del commento goat     10 / 10  20/11/2007 10:12:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
'genesis' è l'opera conclusiva della trilogia iniziata da cerdà 8 anni prima con 'the awakening'.
tre film, tre strade, ma un disegno coerente: la raffigurazione della morte in alcune sue possibili concretizzazioni, senza pretese universalizzanti e con la ben precisa consapevolezza di non poter realizzare un'idagine meticolosa su un argomento di tale portata.
il corto in questione (30 minuti circa) racconta la storia di uno scultore, incapace di rassegnarsi alla morte della moglie e che tiene stretto il suo ricordo realizzando statue con le sue sembianze. fino a quando, un giorno, una di queste statue non comincia a sanguinare...
in questo lavoro ci troviamo certamente di fronte all'apice creativo della personale poetica del regista, una rappresentazione e visione del macabro pregna di una tristezza e una malinconia senza fine. genesis non è un horror, è un dramma doloroso, è l'atto d'amore più genuino e disinteressato che una persona possa donare a un'altra. ed è cinema di prima classe, con la telecamera che sinuosa abbraccia il volto del superbo pep tosar unendolo ai simboli scenografici per comunicare in maniera indiretta, filtrata dalla reazione dello spettatore e ancora una volta senza dialoghi (come in 'aftermath'), davvero superflui in casi come questi. la scelta della colonna sonora è perfetta, melodie classiche che spaccano il cuore grazie al perfetto combaciare con le immagini sullo schermo.
capolavoro da vedere in doppietta con aftermath, per gustarne gli enormi punti di contatto e le ancor maggiori differenze, e notare come cerdà abbia creato 2 film apparentemente in antitesi ma in realtà complementari. 2 linguaggi filmici opposti per un sentimento d'amore con le stesse radici.