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EYES WIDE SHUT regia di Stanley Kubrick

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JOKER1926     9 / 10  05/07/2012 04:43:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fra le arti più seducenti, sublimi e supreme, c'è quella che concepisce e scalfisce su pellicola le immagini, la visione di un'icona, di un pensiero. Ed ecco che la poesia, miscela di pensieri fatti di parole , cede il passo all'immagine, poesia fatta di infinità e magnificenza.

Su queste teoretiche basi poggia uno dei solenni e debordanti Capolavori che il Cinema, e nella fattispecie Stanley Kubrick, hanno mai potuto offrire. Le lodi si arrestano svigorite alla corte di "Eyes wide shut".
Generato nel 1999 "Eyes wide shut" marca, purtroppo, in senso specialmente simbolico, anche la fine dell'esistenza di uno dei più importanti cineasti della storia, Kubrick. Quindi la pellicola, in un lampo, si innalza a terminale e mastodontico Testamento umano della regia in considerazione.

"Eyes wide shut" implode sui fili di una tumultuosa energia di immagine e di intelletto, qui a calcare le linee della storia è una bordata sensazionale di metafisica che schianta ogni possibile pensiero. Lo spasimo sembra raggiungere l'acme.
Ispirato ad un romanzo ("Doppio Sogno") il disegno cinematografico di Kubrick si glorifica in scenari pazzeschi che vanno a prendere per i capelli quelli appartenenti al genio di Lynch passando , se permettete, dopotutto, per i palchi scenici di Bergman.
La storia amalgamata dalla regia, in linea superficiale, abbraccia le dinamiche esistenziali, familiari di un uomo e di una donna, entrambi di grandissima presenza. A gravare su questa "armonia" una serie di ipotetici tradimenti e idee collimanti, irrimediabilmente, in atti sessuali. Si innescano, giunti a questo momento , ideazioni di frustrazione in cui la "trasgressione" diventa l'input necessario e fatale per generare la voglia di fare sesso, la voglia di rinascere…
Su questa aggrovigliata (ma legittima) tesi cade l'etica e i personaggi di "Eyes wide shut" vanno a calcare un qualcosa di assurdo e quanto mai "fittizio", in cui il reale prende a pugni l'irrealtà, le congetturate (ma non definitive) linee che dividono i due assi sono, nel frangente , un solo pezzo di carne e di sangue.

Aldilà di un doveroso ed inevitabile prologo circa l' Opera ultima di Kubrick , diventa tutto altro che accademico trovare, a livello squisitamente logico/letterario, quell' "inizio", quell'ingresso teorico utile ed indispensabile nello snocciolare la critica. Il recensore si imbatte con un qualcosa di grande. Cerchiamo di procedere…

"Eyes wide shut" pone al suo io l'obiettivo principale, inziale e conclusivo di alimentare ,nel proprio grembo, un qualcosa di molto vicino al concetto di "ambiguità". Infatti è questa componente a deragliare, quasi sempre, lo spettatore su binari ignoti ove la certezza non è altro che incertezza. Qui la grandiosità che sprigiona la pellicola più che alla narrativa appartiene pienamente alla sceneggiatura; essa detta le regole del gioco. Insomma vista dall'alto la storia che attornia il progetto del 1999 potrebbe risultare alquanto "vaga" e poco fruttuosa. I grandi scettici (a dire il vero ne sono pochi) ad inizio visione hanno potuto associare il film di Kubrick al lavoro di Scorsese "Fuori Orario" del 1985. Ma, ben presto, cade qualsiasi tabù e "Eyes wide shut" apre le sue ali per volare, una volta e per tutte, verso l'interminabile.
In una sceneggiatura impressionante è Kubrick, ovviamente, a "limare" ogni cosa, in un disegno così artistico e titanico a far la differenza è il dettaglio.
Tale dettaglio, come capita spesso con Kubrick, non ha fini circoscritti di narrazione bensì rappresenta, nel senso più assoluto possibile, un qualcosa che cade sotto i ponti oscuri e inintelligibili della metafora, fra filosofia e psiche.
Il dettaglio vien fuori in molte sequenze, se non tutte. Esso ha funzioni filosofiche/psicologiche.
Il cappotto (color cammello) di Kidman nel finale non è altro che un richiamo del super io, lo stesso cappotto lo porta chi, durante il film, insegue Tom Cruise fra le strade della città. Anche il rosso e il blu sono riportati in scena in senso metaforico, il rosso è la passione, il blu, invece, dovrebbe rappresentare la spiritualità. Contrasto rapsodico.
Significativo e metaforico "Eyes wide shut" mette in luce l'ipocrisia e le paure primordiali dell'animo.
La parte in cui il protagonista, a notte fonda, arriva alla cerimonia nella villa è un omaggio alla psiche umana. Il super io nel frangente abbandona la scena, entra in campo l'es, ovvero l'epicentro degli impulsi e delle più appartate deviazioni dell'intelletto. Le maschere (allegoria d tante cose) ,oltre al loro inquietante effetto visivo, elargiscono a tutta la pellicola un qualcosa di enorme. Queste sequenze sono indescrivibili, e accerchiate da musiche infernali, riescono ad esaltarsi immensamente entrando nella storia del Cinema. Effettivamente stiamo parlando di una delle parti più grandi della storia, si respira, almeno un po', un'area "suspiriana" ove il gotico e la simmetria della casa regalano sensazioni ignote che corrispondo a strati pesanti di una certificata e meravigliosa metafisica. Gli strani personaggi che albergano il posto , nel cuore della notte, sono l' emblema di ampi cunicoli mentali senza via d'uscita. E' la mente, in conclusione, a forgiare tutti questi scenari. Le inquadrature di Kubrick, nel frangente, surclassano lo spettatore.

Il magniloquente lavoro tecnico firmato Kubrick

Estraniandoci, almeno per un po', dal lato contenutistico bisogna prendere (seriamente) in considerazione il lato tecnico del film che si avvale di un qualcosa di incredibile.
Grandi gli attori, si va da Tom Cruise a Nicole Kidman fino al comprimario (ma indispensabile) Sydney Pollack.
Quella della Kidman è l'ennesima prova interpretativa di elevato livello, l'attrice dà all'icona una forma di alta classe accompagnata, ovviamente , da una dose non indifferente di passione, di dramma. Il famoso dialogo (campo controcampo) con Cruise a inizio film, dopo aver fumato, assume caratteri bestiali, da manuale della recitazione.
Cruise, comunque, risulta essere il migliore. La sua performance non ha precedenti, i suoi sguardi, le sue movenze sono già entrate nella leggenda. Pollack , in una parte secondaria, offre una sicurezza interpretativa essenziale ed asciutta.
La fotografia, i colori e le inquadrature certificano quella peculiarità della regia che, costantemente, coincide nell' elaborazione del perfezionismo e della più esasperata maniacalità scenica.
Le ambientazioni e le atmosfere sono poi acqua nel deserto e vanno categoricamente a sigillare il quadro delle perfezioni volute (ed ottenute) dalla regia. Il film attraverso le ambientazioni chimeriche e alle atmosfere non usuali già diventa uno spettacolo, poi, ragionevolmente, segue il resto.
Le musiche non si dimenticano facilmente è sono l'ennesima forza trainante del disegno di Kubrick.

"E.W.S." lo splendore che supera ogni Opera precedente…

Appurato che il canto del cigno di Stanley ha, nella sua ristagnante e tormentosa anima, una caratteristica che travalica la fisica è opportuno portare "Eyes wide shut" alla corte teoretica di altri film prodotti in precedenza.
A dire il vero questa specifica "trattazione" è nata un po' con Lynch, anche se questo ultimo regista un' "occhiata" al Cinema di Bergman e forse di Fellini l'ha data. Per il critico che scrive queste righe Lynch rimane il più continuo e il più "coerente" per quanto concerne questa caratteristica di far cinema. Ciò non toglie, però, che Kubrick per quanto riguarda "esclusivamente" "E.W.S." supera tutti portando il suo prodotto ad essere il vero, o perlomeno, il più importante Esempio da seguire in chiave psicotica e metafisica. Virtualmente sconfitti "L'ora del Lupo", "Persona", "M.Drive" e "Strade perdute".
Generalmente con Kubrick i film hanno funzioni specifiche, devono colpire maggiormente a livello di immagine, pellicole come "2001" "Barry Lyndon", detta tutta, potrebbero risultare belle senz'anima.
Invece con "Eyes wide shut" il tutto si avvale di un'anima profonda e viva più che mai, alle volte maledettamente cinica e corrotta (neanche la famiglia ha il sedere al riparo).
Nelle due ore abbondati della proiezione il pubblico è sommerso in un viaggio impossibile e "doppio" nel quale le situazioni si ripetono, coincidono e si sovrappongono.
Si arriva piano piano ad un finale unico, speciale. Durante il percorso da ricordare tutta la somma arte della regia che offre, con il discorso fra Cruise e Pollack, un degno richiamo a "C'era una volta in America", fastose le scenografie, sembra di (ri)vedere Noodles, e Max. Ma qui, obiettivamente, si rischia di divagare troppo…

Lo spettatore può solo encomiare

Il film del 1999 va aldilà di ogni genere risultando essere una delle Opere più azzardate, ma totalmente riuscite, del Cinema. I valori e l'etica sono annullati, il dubbio, l'istinto e la paura (psicologica) si ricavano direttamente dalla locandina ove Kidman "guarda" un qualcosa di non specifico. Poi il titolo, un gioco di parole, attesta che sono, dopotutto , il sogno e l'indeterminatezza le maestà del gioco. Il simbolismo più sibillino non alberga in nessuna sicurezza materiale.

"Eyes wide shut" è epica moderna stagnata in circuiti inenarrabili e quasi irripetibili…
Mic Hey  03/09/2012 01:38:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complimenti per la stesura del tuo commento, impegnato e sicuramente pertinente..

ciò non toglie che detesto la Kidman(antipatica e per nulla dotata) quindi non credo guarderò il film anche se Cruise merita.


JOKER1926  03/09/2012 02:26:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao e grazie.
Il mio consiglio e' quelllo di goderti questo film, oltre (i bravissimi) attori.

JOKER1926
outsider  14/07/2012 12:50:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
caro amico in questa calda estate ho letto tutto d'un fiatoquesto tuo esercizio di stile e mi complimento, e' come se tu avessi detto, continuo nella mia strada a confezionare l'arte in versione commento per rappresentare il mio sentire e i n c u l o ai detrattori. bravo, cosi' e' bene fare, nello sforzo di trasmettere una visione di decodifica e l'aver colto il messaggio hai confezionato un quadro. quando mi sento di fare un complimento lo faccio senza esagerare. la lunghezza nel dettaglio di quello che scrivi analiticamente rispetto alle vRie dimensioni del film e' sinonimo di maturita'.
bravo.
a presto
outsider
JOKER1926  17/07/2012 00:10:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro ti rispondo solo ora. Sn in vacanza e le donne devon essere accontentate... Grazie per le tue osservazioni,come sempre. Se vuoi sai come contattarmi.
JOKER1926


outsider  17/07/2012 21:35:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mi fa un sacco piacere quello che mi dici.sono contento e di cuore per te che meriti quelle dimensioni.
a presto
Mic Hey  03/12/2012 20:52:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciao ho finalmente visto il film, credevo che fosse la Kidman ad aver organizzato tutta la messinscena e avventure notturne per "punire" il marito e fargli "aprire gli occhi" ma forse ho capito male..
mi spiegheresti bene il finale ?
JOKER1926  04/12/2012 14:12:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Mic Hey.
Quando si parla di "E.W.S" si aprono discorsi vasti; il film e', diciamo cosi', un mix fra sogno e realtà, anche se questa ultima gioca a sovrapporsi con la prima e viceversa. Cio' che accade la notte, le disavventure e la cerimonia, dovrebbero essere figlie della macchinazione mentale di Tom Cruise. Nel film infatti appaiono palesi i richiami all'es e all'io. Vedi la scena delle prostitute.

Quanto al finale c'e' da dire che si tratta di una parziale "resa dei conti" ove Kidman esorta il marito a scopare per riallacciare il rapporto. Quello che porta al finale e' un gioco di sponda (vedi la maschera) fra metafisica e contemporaneità di realtà e irrealtà.
P.S. il film e' immenso nei suoi significati se non sono stato esauriente riformula la domanda in senso piu' dettagliato.
JOKER1926
outsider  04/12/2012 19:34:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ben trovato Jok, io non avrei saputo fare meglio. Stai diventando veramente eccezionale. Per la prima parte interessante la tua idea,
ma secondo me i fatti della notte e le amare conseguenze sono reali....amaramente, quasi strano ke nessuno abbia richiamato questo film alla memoria dopo i fatti di Arcore ed il Ruby gate....
Ti abbraccio, sentiamoci prima di Natale.

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JOKER1926  04/12/2012 21:04:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Va bene caro outsider!
Comunque non credo che sia realtà quello che si vede nella villa, ci sono riferimenti inoltre al cinema di bergman, insomma i richiami dell'io sono piu' che evidenti, a tratti quasi certi.

JOKER1926