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EYES WIDE SHUT regia di Stanley Kubrick

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eizenstein     4 / 10  15/03/2007 20:12:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premetto che Kubrick è sicuramente tra i miei cinque registi preferiti e che "Orizzonti di gloria", "Full metal jacket", "Shining" e "Arancia meccanica" sono capolavori assoluti. Sono anche conscio del fatto che Kubrick durante la lavorazione fosse gravemente malato.
Ma voglio fare una recensione oggettiva di questo film.
"Eyes wide shut" è a mio parere un film pessimo, non mi ricordo di aver visto del cinema peggiore.
Innanzitutto ritengo che la prerogativa principale di un film sia il movimento: Buster Keaton con la sua locomotiva, il Potemkin con i suoi pistoni, il Padrino con gli agguati... In questo film si assiste al trionfo del dialogo e della staticità (prerogative del teatro), con scene fotografiche molto forti, ma si violenta la dinamicità, caratteristica che ci fa appassionare al mezzo cinematografico.
In secondo luogo il montaggio è scadente: alcune riprese insistono anche 20 secondi sulla stessa scena e ciò raddoppia la staticità del film; scene così lunghe necessiterebbero almeno di acrobazie dei protagonisti.
In terzo luogo la sceneggiatura mi sembra banale nei dialoghi e nelle situazioni e la dimessa recitazione dei protagonisti (soprattutto Cruise) accentuà il problema; accetto che Kubrick non volesse nè raccontare una storia nè fornire un messaggio morale, ma il tutto finisce in una insipida recitazione teatrale tra marito vittima di dilemmi sulla fedeltà e moglie infedele nei suoi sogni.
Insomma solo l'aver apprezzato e goduto 12 film di Kubrick mi ha consentito di sopportare il 13°, ben 2h. 38' di teatro di basso livello, claustrofobicamente confinato entro uno schermo.
Marlon Brando  19/06/2007 18:19:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Riguardalo, per favore. Magari con più intelligenza.
Invia una mail all'autore del commento emans  15/03/2007 23:36:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
cmq sul montaggio non è colpa sua perche è morto prima di occuparsene
Geoff  12/04/2007 12:57:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
scrivi "...che la prerogativa principale di un film sia il movimento".
dipende. decisamente. non si può dare questa come regola fondamentale. Hai mai visto qualche film di Von trier?
Il cinema , a differenza del teatro, può riuscire a dare ,tramite la fotografia e l'angolazione, vita a scene statiche.
poi citi tre film di kubrick ma non fai il minimo acceno a 2001, film che di movimento ha ben poco.
Cruise è stato scelto proprio per la sua inespressività, il suo viso che guarda ma non esprime , probabilmente perchè il suo personaggio (e da quel che so anche lui stesso) non riesce a comprendere e categorizzare gli eventi che osserva.
non voglio criticare il tuo pensiero. è solo che amo questo film e mi spiace che tu non l'abbia gradito.
magari, riguardalo.
eizenstein  25/05/2007 22:09:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Geoff, apprezzo molto il tuo commento educato. Questo film mi ha preso talmente poco e mi ha annoiato mortalmente che il mio giudizio non è stato lucido. Ho provato a riguardarlo ma le sensazioni a cui alludo sono rimaste intatte.
A freddo ti dirò che il movimento a cui mi riferisco è anche movimento interiore o movimento nel tempo; sono riuscito anche ad apprezzare film di Kurosawa o di De Sica in ambientazioni anguste ed apparentemente statici, ma con un subbuglio di emozioni al di sotto. La luce e le scene statiche le apprezzo, ma mi sembrano teatrali, non si soffermano sull'interiorità.
Può essere che io sia talmente affezionato al vecchio cinema d'autore in cui prevalevano il montaggio, l'umanità di attori anche non professionisti, il regista con il suo tocco unico e in cui si cercava di affrontare i problemi della vita, non solo toccarli marginalmente e superficialmente in questo film che alla fine potrei definire molto distante da me e dalla realtà.
wega  18/10/2007 10:31:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mi dispiace ma la tua prerogativa principale va prorpio a ******* con 2001..per il resto non penso proprio tu abbia assistito mai ad un cinema peggiore,questo è vero cinema invece direi
eizenstein  22/10/2007 09:18:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per me te lo ripeto il cinema descrive emozioni in movimento, non si puo' in alcun modo prescindere dal movimento. Questa mi sembra un'opera teatrale su conflitti interiori dovuti a dubbi amorosi: e' una mera rappresentazione dell'uomo e dei suoi sentimenti piu' profondi, che per essere effettiva richiederebbe un contatto diretto tra spettatore e attore.
Poi che un soggetto oggetivamente teatrale possa essere rappresentato cinematograficamente non deve essere escluso a priori: Welles ci e' riuscito con l'Othello ma in quell'opera il genio aveva utilizzato tecniche molto sofisticate di montaggio (come il funerale iniziale) per passare emozioni allo spettatore tramite le riprese e non il dialogo.
Questo secondo me non avviene per niente in questo film, dove tutto e' statico, gli attori sono inespressivi le riprese sono inquadrature lunghissime: insomma mi sembra incredibile che questo regista eccezionale, sicuramente tra i miei preferiti, abbia combinato un simile disastro.
Ritengo questo film la negazione della cinematografia, che il Dizionario definisce come: "arte e tecnica cinematografica, consistente nel riprendere con apposite attrezzature e nel proiettare su uno schermo le immagini restituendo l’illusione del movimento mediante il rapido succedersi dei fotogrammi".
Poi se il mio ragionamento fa acqua e se mi sfuge qualcosa, sarei contentissimo che qualcuno mi faccia ricredere, in quanto non sono un esperto e mi puo' essere sfuggito il vero senso di questo film.
Invia una mail all'autore del commento wega  28/11/2007 13:54:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh dai addirittura la negazione del cinema... ma 2001 e Barry Lyndon sono anch'essi nemesi del cinema?
carisma  30/04/2007 11:17:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il tuo commento è obbrobrioso ed indisponente; è proprio l'assenza del movimento e la staticità de dialogo, anche in una stanza chiusa, che regala al film un surplus di psicologico e macchiavellico erotismo. E' un grandissimo film, ed il montaggio è eccezionale proprio perchè salta con maestria da una scena all'altra con grande sagacia.