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EYES WIDE SHUT regia di Stanley Kubrick

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9 / 10  15/02/2007 00:02:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi ero lasciato andare a un grandissimo entusiasmo, poi ho fatto quello che molti suggeriscono di non fare: ho lasciato "perdere" questo film e mi sono avventurato DOPO nelle spirali di Schnitzler e del suo "doppio sogno": innocenza e turbamento del lettore, non avevo mai letto niente di simile da quando un certo Camus ha lordato le mie ultime certezze umane...
L'ultimo Kubrick va valutato in piu' direzioni: nel confronto con il libro, perde alla distanza, perchè c'è qualcosa di Schnitzler che incute paura, che va oltre la seduzione dello sguardo, la psicoterapia dei personaggi, la rimozione e l'inconscio, il divario tra sogno e realtà.
Paradossalmente, pur con qualche inevitabile cambiamento geografico e narrativo ("doppio sogno" è ambientato a Vienna, qui si tira in ballo lo spettro dell'Aids e non la sifilide, il finale modificato etc.) "Eyes wide shut" è decisamente fedele allo spirito del romanzo.
Il guaio è che tutto viene inglobato dalla prospettiva glamour dei due divi e consorti , che rischia di indebolire il tema del psicodramma di Schnitzler, e la drammatica rivelazione borghese della crisi di coppia.
Anche in fase di montaggio qualcosa non torna completamente, c'è qualcosa di incompiuto e incoerente, soprattutto nell'ultima parte.

Dovessi pero' parlare esclusivamente di un film come quello di Kubrick, direi che oltre ad essere uno splendido "capolavoro incompiuto" aderisce a un'estetica del linguaggio e della forma che è inedita nel cinema di K.
Per inciso, mai il cinema di Kubrick era arrivato ad essere sensuale, erotico, così ineffabilmente torbido e "svelato",
Kubrick non rinuncia alla freddezza estetica (si veda l'emblematica, cruciale, austera sequenza dell'orgia) ma mette in scena corpi che agiscono o feriscono con la consapevolezza di vivere interiormente una "recita vera" (che cio' equivalga a sedare definitivamente il matrimonio tra Cruise e la Kidman è tutto da dimostrare),
Curiosa la scelta di Cruise ingiustamente criticata come opposta all'estetica glaciale e carismatica della Kidman: la sua carenza di immaginario è semplicemente perfetta.
Aggiungiamo la memorabile prestazione di Pollack, attore (attore?) piu' kubrickiano di tutto il film, e la sorprendente sequenza iniziale alla festa, dove si riconosce nientemeno che un comprimario di "Shining" (l'adorabile barman, se non erro)

Parecchie cose non funzionano completamente, alcune scene vengono frettolosamente recise (chissà che continuità avrebbe giovato, per esempio, se Kubrick avesse montato definitivamente la sequenza del negozio di maschere, con il suo defilè s/m e quasi Kafkiano!), c'è - vero - qualche eccesso di didascalia, il testo originario supera ogni aspettativa, ma cio' non toglie che il respiro di questo film è immenso, degno epilogo del Maestro che l'ha creato
Harpo  15/02/2007 00:28:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
vojo er commento de "2001"!
comunque un'ottima analisi.
tati  15/01/2009 18:12:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
complimenti davvero per l'analisi.....geniale!!
shineonthepiper  15/02/2007 16:33:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
questo insieme a 2001 è il Capolavoro del Maestro.