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2001 ODISSEA NELLO SPAZIO regia di Stanley Kubrick

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Neurotico     10 / 10  01/05/2015 16:24:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
1) Il film si apre con 2' e 45"di schermo nero e musiche d'atmosfera ossessive, stranianti, angosciose. Poi è l'immagine del sole che spicca su un pianeta, e in basso la sagoma del monolite nero che lentamente si sposta uscendo dallo schermo. Il tutto avvolto nella grandiosa musica del poema sinfonico di Richard Strauss "Così parlo Zarathustra" ispirato all'omonima opera di F. Nietzsche.
Si giunge così sulla Terra nelle lande desolate e desertiche, in piena preistoria, dove dei primati lottano per la sopravvivenza in mezzo a giaguari e quadrupedi, finchè appare di fronte alla loro grotta un monolite nero, accompagnato da una musica sinistra e soffocante. I primati, intimoriti, si allarmano e gridano, ma poi incuriositi si avvicinano toccando il misterioso oggetto.

L'inquadratura, ripresa dal basso, che mostra l'oggetto oscuro, dalla cima del quale fa capolino il sole e più su lo spicchio di luna, immersi in un cielo nuvoloso è una delle immagini simbolo di 2001: A Space Odyssey. La scimmia/ominide Guarda-la-luna, ispirata dalla influenza del monolito, è spinta a usare un osso come arma, utile inizialmente per cacciare più comodamente le prede, e in un secondo tempo come strumento con cui uccidere i propri simili.
In venti minuti finisce la prima parte, "L'alba dell'uomo", con un geniale raccordo che la collega alla seconda: l'osso scagliato dall'antropoide primitivo, mentre sta roteando in aria, si trasforma in un solo fotogramma nell'astronave della Pan-Am in volo per la Luna. E le pompose e trionfanti note del Danubio Blu di Johann Strauss jr ci cullano mentre avviene l'attracco alla stazione orbitante.



2) Con la seconda parte si fa un balzo in avanti fino al 1999. Sulla Luna è stato scoperto il monolite nero che era apparso milioni di anni prima ai primati. Il dott. Floyd è convocato sulla base lunare Clavius, dove è informato dello straordinario ritrovamento dell'oggetto deliberatamente sepolto da qualche misteriosa entità aliena, probabilmente con l'intenzione di comunicare all'umanità un misterioso tipo di messaggio, o addirittura di svelare il segreto più oscuro dell'universo.

Le sequenze spaziali con i movimenti delle navicelle, la rotazione della stazione orbitante e l'allunaggio della capsula sono affascinanti e maestose, e molte di queste astonavi in volo sono state ottenute da fotografie ritagliate sulle quali la cinepresa ha operato un zoom a ritroso.
2001 è celebre per essere uno dei film più affascinanti a livello visivo di tutti i tempi. Tale fama è testimoniata sia dalle inquietanti inquadrature del monolite nell'africa preistorica, sia soprattutto dalle suddette scene nello spazio con le quali il film segna un grandissimo passo in avanti nella storia degli effetti speciali, per la gran parte ideati, con grande inventiva, da Douglas Trumbull, coniugando tecniche artigianali e sofisticate soluzioni tecniche.

La seconda parte (TMA-1) si conclude con la squadra di astronauti che visita il misterioso monolite, e alcuni lo toccano, com'era successo agli antropoidi primitivi milioni di anni prima. Si mettono in posa preparandosi a una foto che dovrebbe immortalare un momento di importanza storica, ma un sibilo assordante proveniente dal monolite blocca le operazioni penetrando nelle teste degli astronauti. Resta l'imponente immagine dell'oggetto levigato e oscuro illuminato dal sole, e sullo sfondo, lontanissima, appare la Terra. E' il primo vero picco di terrore e tensione del film, in cui un'atmosfera angosciante è suggellata dalla raggelante presenza inquietante dell'oscuro artefatto alieno.

3) Se la prima e seconda parte sembrano rispettivamente un'introduzione e un antefatto, con la terza ("Jupiter Mission") si entra nel cuore del film e si sostanzia effettivamente l'Odissea nello Spazio. La missione verso Giove del Discovery One, con parte dell'equipaggio sveglio e parte in ibernazione, è insidiata dalle follie e dagli errori del calcolatore HAL 9000, "l'ultimo ritrovato in fatto di macchine pensanti", che riproduce la maggior parte delle attività del cervello umano, ed è anche provvisto di emotività. Ma, come dice Bowman, che HAL 9000 abbia una sua emotività autonoma non si può dire con esattezza in quanto esso è stato progettato dai suoi creatori con tale prerogativa umana per rendere più facile relazionarsi con esso. Quindi che HAL 9000 imiti le emozioni umane perchè programmato o perchè dotato di autocoscienza, e quindi di volontà e controllo consapevole, non è possibile saperlo, a detta dell'astronauta.

Ma tutti i dubbi su un'eventuale autocoscienza ed emotività sembrano essere fugati quando il computer di ultima generazione dimostra la capacità di sospettare e, quindi, ipotizzando scenari alternativi ai freddi dati dell'esperienza, di interpretare le azioni degli altri come se avessero una propria volontà in contrapposizione reciproca e con la sua. Da qui alla comparsa della sensazione di essere un soggetto autonomo, con possibilità di essere raggirato e quindi della capacità di essere offeso, con tutte le implicazioni di vendetta e ripicca, il passo è breve. E infatti dopo l'errore sulla previsione di un'avaria di un congegno, mostra una reazione emotiva, disubbidendo ai comandi di Bowman, alla possibilità di essere scollegato. Resta a onor del vero la possibilità che HAL 9000 abbia volontariamente commesso un errore, per vedere la reazione dei suoi compagni di viaggio, e nel caso prendere le decisioni per cautelarsi e proteggersi nell'eventualità venisse trattato male.
Così facendo ha scoperto di essere una mera macchina, non tanto perchè è solo un calcolatore, sebbene con intelligenza ed emotività artificiali, ma in quanto può venir scollegato a piacimento dagli uomini, quindi un mero oggetto sfruttato. Il dolore che causa questa scoperta lo fa un umano a tutti gli effetti? o di che tipo? La sua azione di sabotaggio sembra farlo aderire alla sensibilità umana, grazie alla quale un uomo può mentire e contrapporre la propria volontà a quella degli altri, mirando all'autoconservazione.
O forse HAL 9000 sta solo imitando gli atteggiamenti umani perchè programmato a farlo? senza alcuna libertà e autonomia, le quali implicano una nozione interiorizzata e vissuta di soggetto indipendente e in contrapposizione agli altri simili.



4) Jupiter and beyond infinite.

Dopo la rivelazione sui veri motivi della missione su Giove fatta a Bowman, intento a scollegare HAl 9000, assistiamo alla ricomparsa del misterioso oggetto oscuro che, due anni prima, dalla luna dove venne rinvenuto, emise delle onde radio proprio in direzione di Giove, e adesso si posiziona tra i pianeta inserendosi in un allineamento astrale che lo vede scomparire per far iniziare il trip psichedelico all'astronauta, che nel frattempo era salito a bordo della sua capsula spaziale.
Sono sette minuti di visioni e luci coloratissimi, in un flusso continuo di immagini cromaticamente alterate. L'occhio dell'astronauta è fisso sulla successione straordinaria di colori, forme geometriche in movimento, galassie, fasci abbaglianti, superfici e masse d'acqua di pianeti e misteriose formazioni provenienti dalle più remote, sconosciute ed oscure regioni dello spazio profondo.
Un viaggio a ritroso nello spazio/tempo permesso dalla congiunzione astrale del monolite nero, alla scoperta delle origini dell'universo che possano spiegare anche l'origine dell'uomo e i misteri più insondabili dell'esistenza? Non è dato saperlo.
Forse è soprattutto un viaggio in cui Bowman vede e vive se stesso nelle fasi successive della sua vita, in una sorta di compenetrazione tra dimensioni esistenziali permesse da successive visioni di se stesso, allo specchio nella tuta spaziale, sul tavolo mentre mangia da vecchio, e infine sul letto, moribondo.
Ricompare il monolite che lo rigenera in un feto luminescente e che lo attrae a sè per poi mutarlo nel "bambino delle stelle" o Superuomo cosmico che appare accanto alla Terra.

Si conclude uno dei film più importanti della storia del cinema, infinitamente discusso, osannato e criticato. Capirlo è impossibile perchè non può avere una spiegazione univoca. Si può solo vivere l'esperienza visiva in cui si sostanzia e interpretarlo, arrivando alla fine con una sensazione a metà tra il piacevole e l'inquietante, come quella, ambigua perchè fatta di disagio e gioia, che può dare l'essere osservati.
ZanoDenis  01/05/2015 16:40:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gran commento, per un capolavoro assoluto come questo! Complimenti.
Sono d'accordissimo sul "Capirlo è impossibile perché non può avere una spiegazione univoca" , fatto sta che questo film è un orgasmo visivo unico, oltre all'accoppiata immagini/musica che probabilmente è una delle migliori della storia del cinema. Fantastico.
Neurotico  01/05/2015 17:14:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie! Sì l'abbinamento delle musiche con le immagini è davvero qualcosa di speciale!
Invia una mail all'autore del commento thohà  01/05/2015 17:14:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
WOW! Fantastico commento. Leggendo ho rivisto ogni immagine di questo film unico.
Bravo.
Se hai voglia leggi la recensione e soprattutto lo "Speciale" di Cah. Meraviglioso.
Neurotico  01/05/2015 17:16:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie! Sì lo leggerò volentieri!