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2001 ODISSEA NELLO SPAZIO regia di Stanley Kubrick

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Marco Iafrate     10 / 10  16/10/2012 23:22:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' mattino, il capotribù ci sveglia con i grugniti che caratterizzano la nostra specie, non abbiamo il dono della parola, siamo ricoperti di peli che ci proteggono dal freddo degli inverni e quotidianamente dobbiamo lottare, per conquistare la nostra razione d'acqua dall' unica fonte disponibile, non solo con altri esseri come noi ma anche con esseri feroci che camminano su quattro zampe, ogni giorno uno di noi viene abbattuto e trasformato in pasto, ci sono anche altri esseri che camminano su quattro zampe ma sono pacifici ed anche loro subiscono la ferocia degli esseri dominanti, qualcosa mi fa capire che c'è una legge naturale che regola questi accadimenti. Mi rendo conto ora che il capotribù ci ha svegliati perché c'è un elemento diverso da quelli che normalmente circondano la nostra vita, un qualcosa con forme e colori mai visti prima e che, come tutto ciò che è diverso, attira la nostra attenzione. Ci avviciniamo per toccarlo con le nostre primordiali dita, ai suoi piedi c'è lo scheletro di uno degli esseri pacifici, un mucchio di ossa, quello più grande e pesante viene afferrato dal nostro capotribù, il quale comincia a batterlo violentemente sulla carcassa dell'essere pacifico, è un gesto ai miei occhi nuovo, un gesto che mi fa pensare che la legge che regola gli accadimenti della nostra esistenza è in pericolo, quel gesto cambierà la nostra vita insieme all'osso che, scagliato con forza, vola alto sopra la testa del capotribù seguìto da un suo urlo di trionfo, la mia mente mediocre sente che sta per accadere qualcosa di straordinario, penetro all'interno di quell'oggetto, fondo la mia materia con la sua, devo sapere, partecipo alla parabola, sempre più in alto, comincio il mio viaggio verso la conoscenza, al di fuori del tempo, abbandono l'essere primitivo che era in me e scalo la vetta del sapere, ora mi trovo all'interno di una tuta spaziale, sono un uomo, un astronauta, ed intorno solo lo spazio infinito, sto partecipando ad una missione, insieme a me un altro astronauta e tre scienziati in ibernazione, in realtà nessuno di noi è al comando, siamo sotto il controllo di un computer, HAL 9000, creato da noi uomini, perfetto, infallibile. Adesso da dietro l'occhio del computer arriva la sua voce, sta dicendo che presto ci sarà un guasto all'antenna radio della navicella, usciamo a controllare e risulta che HAL è in errore, colui che è impossibile che sbagli ha sbagliato, non possiamo più fidarci di lui, va disattivato.
E' successo qualcosa, la perfezione è un' utopia, nulla è perfetto, non lo era quando ero uno stupido essere primordiale che lottava per conquistare una pozza d'acqua e non lo è adesso che sono uno scienziato e sono passati milioni di anni da quando è apparso quel monolito vicino la fonte contesa, lo stesso monolito che ora mi ritrovo di fronte, mentre sono steso su questo letto, vecchio e stanco, morente. Lo vedo, ritto in tutta la sua misteriosa essenza e cerco di toccarlo, perché questo monolito è la risposta, è il senso della vita, è la ragione per cui ora mi trovo qui, ritornato feto, a chiudere il cerchio.
Cosa scrivere adesso? Cosa non è stato già scritto di questa opera senza tempo capace di rivoluzionare un genere da sempre ostile alla critica, quello della fantascienza, fino a quel momento oggetto prevalentemente dei sogni di bambino: l'extraterrestre, il mostro alieno o il disco volante? 2001 è quanto di più bello possa aver regalato il cinema a tutti gli appassionati, un salto fantastico tra il mistero della comparsa dell'uomo sulla Terra e il mistero dell' Universo. Che cosa va a cercare l'uomo nello spazio? Altre forme di vita? Può soltanto immaginarle, al massimo umanizzarle, renderle il più possibile simili a noi, come Kubrick umanizza il computer di bordo HAL 9000, una macchina pensante in grado di interagire con l'uomo con il quale scambia emozioni al punto di arrivare ad uno scambio anche d'identità, la "paura" del computer fa da contraltare all'agghiacciante freddezza di Dave, un ribaltamento dei ruoli entrato di prepotenza nell'immaginario collettivo di qualsiasi appassionato di cinema. Questa umanizzazione della macchina le consente di avere, oltre alle emozioni positive comode all'uomo, emozioni anche negative in conflitto con i desideri dell'uomo, è così che si arriva all'omicidio non convenzionale più famoso della storia del cinema fantascientifico.
L'approfondimento filosofico abbinato ad una accurata ricerca sperimentale e ad una rigorosa ricerca figurativa (effetti speciali ineguagliabili all'epoca insieme alle straordinarie geometrie delle forme) fanno di 2001 un autentico capolavoro, senza fare menzione della colonna sonora, per quanto se ne è già parlato. La perplessità dei critici di fronte alla lentezza dei passaggi tra un dialogo e l'altro, (i due terzi del film è fatto esclusivamente di immagini) è stata spazzata subito via dall'enorme successo del pubblico, meritevole, per una volta, di aver ribaltato l'opinione dei più illustri esperti del settore dell'epoca.