amterme63 10 / 10 07/08/2007 13:45:03 » Rispondi Un film esemplare per tipo di messaggio e per come viene comunicato. Qui il cinema viene usato come mezzo per sensibilizzare il pubblico su di un problema crucialissimo per la sopravvivenza dell’umanità, senza però scordarsi della forma e del divertimento che deve dare. La grandezza di Kubrick sta nel creare opere d’arte con i principi fondamentali dell’esistenza umana. L’argomento del film è il paradosso su cui si è fondato l’equilibrio planetario nella seconda metà del Novecento: la creazione di un potere distruttivo tale da “scoraggiarne” l’uso. Il punto debole è nella parola “scoraggiare”, che implica un sano senso comune, una razionalità che potrebbe mancare nei centri decisionali (la psiche umana è così complessa e debole per farci affidamento). Tra l’altro la casualità è così imprevedibile che riesce anche a farsi beffe della pretesa umana di potere controllare tutto. Le ipotesi del film non sono poi così campate per aria se ci si è sentiti in dovere di anteporre una didascalia iniziale “tranquillizzante”. L’universalità del messaggio è quella di non scherzare con il fuoco, la razionalità umana non è in grado di gestire un potere assoluto sui destini del pianeta. Il genio di Kubrick ha capito che un tale argomento preso troppo seriamente avrebbe suscitato polemiche, lo avrebbe esposto ad accuse dirette e lo avrebbe fatto apparire magari come un predicatore o un agitatore. Ecco che l’arma dell’ironia estrania dall’argomento e dalle polemiche dirette e fa vedere meglio il problema nella sua essenza. Le musichette allegre e distensive fanno da contraltare alla tragedia immane e quasi la ingrandiscono (scatta la reazione tipo: “ma come si può essere così ‘lieti’ con fatti del genere”). I personaggi stessi sono tutti resi ridicoli dall’ironia, le piccolezze e le lentezze contrastano con l’urgenza della situazione. Magistrale l’uso dello stile da guerra eroico dei film americani dell’epoca (gli aerei invincibili che scampano a tutto e compiono il proprio dovere) con fine rovesciato (l’eroismo porta alla distruzione totale, quindi eroismo = imbecillità). Il tutto condito da interpretazioni superlative (che mostro Peter Sellers) e fotografia che concorre al significato del film in maniera essenziale. L’apparizione del personaggio del Dr Strangelove è come se volesse suggerire l’infiltrazione della ideologia nazista anche nella democrazia americana (c’è stato un riciclo non un rifiuto).
Quest’ultima vicenda mi ha fatto venire in mente Monsieur Verdoux di Chaplin; il primo film che ha avanzato l’ipotesi di sopravvivenze ideologiche naziste anche nella società capitalista (il forno crematorio in giardino che appare all’inizio e la società che “uccide” per funzionare). Tra l’altro è stato il primo film che ha adombrato una catastrofe nucleare distruttrice di tutto il pianeta (la frase sibillina di Verdoux “presto ci rivedremo tutti”, riecheggiata nel film di Kubrick dalla canzone “we will meet again”) Una curiosità: il Dr. Strangelove mi ha fatto venire in mente un ex ministro del governo Berlusconi.
domeXna79 09/08/2007 22:12:00 » Rispondi ...complimenti! Davvero una gran bella recensione, una disamina del film praticamente perfetta..