caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'AMORE AI TEMPI DEL COLERA regia di Mike Newell

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Marco Iafrate     7 / 10  28/12/2007 00:15:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Comprendo perfettamente il disappunto che possono avere gli spettatori dopo aver assistito ad un film tratto da un romanzo di un certo spessore precedentemente letto ed apprezzato, ma ormai la storia ci ha insegnato che gli adattamenti e le trasposizioni cinematografiche di testi letterari che hanno superato in bellezza l'opera cartacea si possono contare sulle dita di una mano, non entra a far parte di quest'ultima categoria neanche "L'amore ai tempi del colera", epopea di un amore travolgente da parte di un giovane telegrafista (Florentino), (i ricordi mi riportano al Giovanni di una bellissima canzone di Jannacci degli anni 60) nei confronti dell'Alba in questione, la bella Fermina daza. Quindi iniziamo col dire che se approcciamo al film con la speranza di riprovare le stesse emozioni, la stessa magia, lo stesso trasporto che ci hanno fatto provare le pagine del libro di garcia Marquez, allora forse è meglio optare per un'altra scelta così da non rimanere delusi, se invece ci godiamo il film senza fare giustificati, ma anche inutili, confronti con il romanzo, allora ne esce qualcosa di tutt'altro che mediocre; sicuramente a Mike Newell va riconosciuto il coraggio di aver affrontato la trasposizione in film del romanzo di uno scrittore le quali opere non si sono mai adattate al grande schermo, ne sa qualcosa Francesco Rosi con il modesto "Cronaca di una morte annunciata"; la forza emotiva, la straripante passione, la commozione che trasmette il romanzo difficilmente si può tradurre in immagini, il regista inglese ci ha provato e ne è uscito un lavoro bello a metà, senza picchi, ma nemmeno scadente. I commenti che precedono il mio, definiscono il film ridicolo soprattutto a causa del personaggio di Florentino, può anche essere, ma bisogna pensare che il contesto nel quale si muove il personaggio è quello della Colombia di fine '800 dove senza gli impulsi e le distrazioni della nostra società non era difficile incappare in sentimenti così estremi, le passioni quando sono assolute, incontrollabili, portano spesso all'ossessione, alla maniacalità, niente di strano; certo, oggi pensare ad un uomo che, accompagnato alla porta, rimane innamorato della stessa donna per oltre 50 anni può risultare improbabile, ma più di un secolo fà, chissà!. Quindi io salverei l'idillio amoroso di Florentino ( tra l'altro interpretato da un bravo Javier Barden ) e magari troverei opinabile la scelta del regista di far interpretare agli attori ( Barden e Mezzogiorno ) i due personaggi protagonisti sia da giovani che da anziani, è lì che il film accusa il colpo, non bastano ore ed ore di trucco a trasformare due aitanti trentacinquenni in due stanchi e malati ultrasettantenni, esasperare la propria condizione di senilità da parte dei due attori appare quasi imbarazzante, peccato!. Per ciò, lontani dalle atmosfere del libro ma senza dubbio un discreto lavoro con belle scenografie ed un'ottima musica con inserti di una dotata, vocalmente si intende, Shakira. Sicuramente meno ridicolo della maggior parte dei film in classifica nelle sale.
Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  18/01/2008 04:01:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi hai anticipato e forse letto nel pensiero. Stavo per scrivere un commento identico al tuo fatta eccezione per la colonna sonora che ho trovato inutile. Poi leggerai il mio.