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VIVERE IN PACE regia di Luigi Zampa

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Invia una mail all'autore del commento wega     7 / 10  11/07/2009 19:23:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Nel paesino non mancava nulla: la chiesetta per battezzare chi nasceva, il cimitero per seppellire chi moriva, il campanile per dire l' ora a chi viveva.."
Una carrellata laterale di pochi metri per mostrare le abitazioni che andranno a formare il cerchio ristretto di questo buon film corale di Luigi Zampa, altrettanto buon esempio di cinema popolare. In pieno neorealismo, con il successivo "Onorevole Angelina" il regista si ritaglia di certo un segmento tutto suo (a N.Y. questo film l' hanno pure scambiato per un capolavoro neorealista), sempre nel tentativo di mostrare un' Italia che si sta riprendendo, ma a differenza di un De Sica o Rossellini senza tralasciare una certa dose di ilarità, che con il neorealismo stride un pochettino. A modo suo un film pacifista, soprattutto nella parte centrale del racconto, dove per forza di cose (l' alcol) un nazista e un prigioniero americano nero sembrano poter convivere allegramente. "Vivere in Pace" è anche un attento e accurato disegno familiare, con un grande Aldo Fabrizi alle prese con una moglie che gli da del filo da torcere (echi di Charlie Chaplin?), dei nipotini ancora troppo piccoli da poterne pretendere un certo senso di responsabilità, e pochi personaggi "di paese" che completano il quadro di un film vero e realista.