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IL MUCCHIO SELVAGGIO regia di Sam Peckinpah

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Guy Picciotto     8½ / 10  24/01/2009 23:02:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un massacro a ralenti, una sparatoria finale, un'esplosione di violenza e morte per celebrare la fine di un genere e di un mondo. Gli antieroi di Peckinpah si infilano in un'ultima fatale impresa da cavalieri erranti e solitari, vanno incontro alla morte perché forse sono già morti, già superati da una Storia che non regge più la loro morale, non apre più su un mondo di Uomini antichi. E in quel balletto di morte, in quelle inquadrature al ralenti che sembrano moltiplicarsi per partenogenesi, Peckinpah da l'addio forse a un certo mondo e al western classico. Abbiamo cavalcato con questi antieroi per tutto il film, in fuga da una banda assoldata dalla ferrovia che hanno cercato di rapinare e guidata da un vecchio amico del capo del Mucchio selvaggio. Qui i buoni e i cattivi non esistono. E ci è negato anche il confronto finale tra i due contendenti. Il massacro nasce da una deviazione di percorso potremmo dire.
Così Peckinpah toglie al West la sua epica solitaria e sostituisce al duello classico e moralmente rigoroso, un macello indiavolato raccontato da una miriade di inquadrature che si dipartono da ogni punto. Costruendo forse un'altra epica. L'ultima. Un'epica del massacro e della Morte. Per l'uscita di scena di un manipolo di vecchi Uomini, banditi forse ma Uomini veri, c'è solo un'euforia di morte sviscerata in un tripudio di pallottole e polvere e confusione, raccontate da un occhio iperveloce e indiavolato, d’altro canto l’eredità maggiore del macellaio Sam sono i suoi ralenti, come nel bagno di sangue finale coreografato al millimetro, dove si vedono perfino le goccie di sangue più piccole schizzare e le cervella saltare, una dedica speciale di Sam il macellaio al collasso totale del sistema, pima del sogno americano, prima della morte in diretta, prima della sterilità sublimata di questi anni.
Il nichilismo di peckhinpah da un rispetto per la tradizione riecheggia il passato più remoto che ci sia. Ed è logico che in nessun modo possa essere ripreso in mano. Ma va bene così. Non si può chiedere di più a noi figli del niente. Ancora una volta l'interesse di Peckinpah e' rivolto morbosamente tutto e solo allo sfascio,. Gli uomini ormai non combattono per un ideale, ma soltanto per il proprio cinismo e i ed istinto primordiali.