caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA MORTE CORRE SUL FIUME regia di Charles Laughton

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
julian     8½ / 10  18/06/2008 14:51:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Penso sia difficile metter mano ad un film del genere, sicuramente tutti si saranno sentiti in soggezione, forse addirittura in difficoltà a commentarlo.
Stesso vale per me.
Come ha detto giustamente wega, se siete preparati a vedere questo film come un capolavoro un noir, uno dei più belli di tutti i tempi addirittura, rimarrete disorientati, anche se non delusi.
Lo sbalordimento deriva dalla impressionante semplicità e (apparente) banalità della trama. Una favoletta penseranno tutti.
Ma non è nelle favole che si esprime il concetto essenziale, spoglio, di bene e male ?
Non è nelle favole che si assiste sempre all'epico scontro tra queste entità, puntualmente incarnate in personaggi (animaleschi, umani o addirittura chimerici), e alla netta vittoria del bene ?
(Qui il bene è impersonato dagli innocenti bambini, il male si confonde dietro la rassicurante maschera del pastore).
Non sono proprio le favole che ci avvicinano al mondo reale, pur nella loro ingenuità ?
Insomma Laughton ritorna agli archetipi della letteratura, al greco Esopo e al latino Fedro, i più grandi favolisti di sempre, ma vi mischia insieme una forte componente espressionista, ereditata dal celebre movimento cinematografico tedesco caratterizzato dalla splendida fotografia chiaroscurale.
A questo, infine, si aggiunge anche la componente naturale, retaggio, anche questo, della cultura favolistica: le piante, i fiumi e una grande rappresentanza faunistica interagiscono con i personaggi o fungono da semplici spettatori.
Insomma, come i più grandi autori dell'antichità, Laughton crea un nuovo genere originale e inclassificabile attingendo dalle più disparate fonti, una miscellanea di generi e culture, un collage che si fonde perfettamente a formare un pezzo unico e inimitabile.
Si potrebbero sprecare parole a parlarne... chissà quanto altro c'è da dire...
L'8 e mezzo è un voto assolutamente personale, preferisco di certo i noir più tradizionali e che si attengano più strettamente ai canoni del genere, ma è ovvio che un film così rivoluzionario e atipico sia da tutti ritenuto, oggettivamente, un capolavoro.
In quanto a tecniche cmq non si discute: assolutamente perfetto.
E poi ci sono certe trovate... le scritte hate e love sulle nocche ad esempio, idea genialmente ripresa da Spike Lee per Fà la cosa giusta.
Arte.
Invia una mail all'autore del commento wega  18/06/2008 21:01:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
apperò..ah ma allora il segreto è il Classico.
Sì comunque credo sia il miglior commento su questo film del sito.
Ti assicuro però (non so quante volte tu lo abbia visto), il film ha tutte le potenzialità per considerarlo un 10 pieno, più in là.
julian  21/06/2008 20:09:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio wega, ma c'è stato bisogno anche di leggere il tuo commento per capire meglio il film.
Nel senso che è servito a rassicurarmi che non ero l'unico ad esser rimasto sbalordito dall'atipicità di questo noir.
Da 10 certo che può esserlo... magari potevo aspettare, ma non mi andava. Quando mi vengono le parole per commentare ed elogiare commento e basta.
Invia una mail all'autore del commento wega  25/07/2008 15:39:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Accidenti, fa piacere sentirlo dire, anche se chissà in quanti si sono fatti una risata col mio commento..anche qualcuno che conosco ben benino...........Ciao.