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VASE DE NOCES regia di Thierry Zéno

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  30/05/2014 10:35:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Le vicende di un uomo di campagna vengono catturate dalla telecamera insolente di Thierry Zéno, ne esce una specie di bislacca analisi antropologica girata in efficace b/n, in cui le parole non servono, esistono solo rumori di fondo e una colonna sonora fuori dagli schemi. Del resto fuori schema è il film stesso, parabola discendente ed aberrante all'interno di una fattoria semidiroccata, in cui il solitario protagonista interagisce esclusivamente con i suoi animali in un tempo e in un luogo non meglio specificati.
Il disgusto non tarda ad insozzare la (non) storia, pur mancando il livello shockante di altre produzioni che hanno segnato in maniera indelebile l'underground cinematografico.
Tuttavia gli amanti di certo cinema weird gradiranno vista la presenza di non poche scene estreme, anche se quella più nota -con il villico intento ad accoppiarsi con una scrofa- è tutt'altro che impressionante, dura pochi secondi e non è eloquente come qualche furbastro ha voluto far credere; in parole povere un nauseante porno zoofilo è ben altra cosa.
Tra coprofagia, violenza sugli animali, vomitate/defecazioni, tentativi di suicidio bizzarri, alimentazione con intrugli fatti di liquami, erbe e fango chi cerca l'estremo avrà pane per i suoi denti. Inoltre l'uomo matura nei confronti della scrofa un anormale sentimento amoroso, con il maiale che arriverà a partorire tre porcellini destinati ad una fine poco gloriosa. Francamente non ho trovato grandi motivi di interesse in una pellicola in cui la scena ad effetto fagocita il senso, annullando ogni possibile valore (sempre ce ne sia uno) di ciò che viene mostrato. Certo, trattandosi di materia surreale la spiegazione non deve essere per forza diretta o facilmente accessibile, ma qui i deliri di un uomo malato rappresentano qualcosa di serrato a doppia mandata in un delirio bucolico di difficilissima comprensione.
Si nota una crudeltà innata nell'uomo e sconosciuta tra le bestie, o se perpetrata da esse cagionata da ragioni ben precise. Zéno abbatte ogni barriera tra uomo e animale, trasformando il primo in un essere ibrido con in più il connaturato richiamo alla violenza.
Un primitivo ritorno alla natura con l'isolamento e l'assenza di qualsivoglia morale a rendere estremamente libero il protagonista, peccato sia molto noioso e si fatichi parecchio a mantenere l'interesse per le idiozie in serie che questi combina.