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C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA regia di Sergio Leone

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PaulTemplar     10 / 10  16/12/2011 18:25:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se con C'era una volta il West Sergio Leone era andato alle radici della storia americana,cercando,con un'ambiziosa operazione,di mostrare una faccia del Far West,quello della prima colonizzazione,delle ferrovie,della nascita di un capitalismo senza scrupoli,con C'era una volta in America,opera ancora più ambiziosa,cerca di mostrare l'altra faccia di un paese tutto sommato giovane,senza una storia antica,popolato da mille etnie differenti.
Ognuna delle quali con grossi problemi di identificazione in un paese dallo sviluppo selvaggio e incontrollato,in cui potevi diventare ricco in un giorno,oppure marcire ai bordi della stessa civiltà che ti offriva tutte le opportunità;attraverso le storie di figli di immigrati,come Noodles,come Maximilian Berkowitz o gli altri protagonisti,fra i quali ancora un rappresentante di un'etnia,quella ebraica,rappresentata da Fat Moe e da sua sorella Deborah.
Il film concepito come un'opera di grande respiro,che racconta la vita di un gruppo di casuali amici,per poi finire per diventare un'epopea tragica,punta il dito sulle contraddizioni del capitalismo stesso,mostrando come l'arricchimento,la ricerca del potere,abbiano finito per diventare la molla principale delle azioni di molti,in assoluta linea con le ambizioni della giovane nazione.
I destini incrociati di Noodles,di Max,di Patsy,di Cockeye,di Fat Moe,di Deborah,si allacciano l'uno all'altro,mostrando spaccati di vita dei quartieri americani,il loro selvaggio sviluppo,la mancanza spesso di una morale unica,che devia verso il crimine,alla ricerca disperata del possesso,dei soldi. L' America è anche questo,lo sviluppo selvaggio e sfrenato dell'mdividualità.
Così le storie si intrecciano,con l'amicizia tra Max e Noodles,nella quale vengono coinvolti anche Patsy e Cockeye,mentre Fat,il bravo ragazzo,l'amico fidato resterà ai margini,unica figura davvero pulita dell'intera storia;li vediamo crescere come ragazzi e come entità unica,come banda,che inizia con il contrabbando d'alcool per poi finire,dietro suggerimento dell'infido Max,ad una rapina che dovrebbe sistemarli una volta per tutte.
Assistiamo così alle vicende del gruppo,fino alla morte del piccolo Dominic,che segna una svolta nella vita di tutti;Noodles uccide un poliziotto per vendicare l'amico,e finisce in carcere,dal quale esce per scoprire che i suoi amici hanno messo su un'efficace rete di contrabbando di alcolici,in pieno proibizionismo;una pacchia che ha permesso il loro arricchimento,ma che sta per finire.

La proposta di Max,di fare il colpo della vita,ai danni della Federal Reserve è il colpo che Noodles non accetta;è lui il primo a tradire,per affetto,certo,ma sempre di tradimento si tratta;e quando arriva sulla scena del drammatico rinvenimento dei corpi dei tre amici,Noodles si rende conto di aver involontariamente contribuito ad ammazzare i suoi amici.La sua fuga,che è una fuga dalle responsabilità,durerà trentacinque anni,il tempo necessario per riflettere su chi ha rubato la borsa che conteneva tutti i risparmi della banda,ma sopratutto per riflettere sulla strana lettera che un giorno gli verrà recapitata,che annuncia il trasferimento dei corpi dei suoi amici dal vecchio cimitero ad un altro.
E' il momento della verità,per Noodles;troverà i suoi amici trasferiti in una cappella lussuosa e inizierà ad interrogarsi,fino al momento della soluzione finale,che è un'autentica sorpresa,il colpo di genio di Leone.
C'era una volta in America ha due possibili interpretazioni,dal punto di vista della trama,slegate dalla sua ambientazione,che ho già descritto;Noodles,all'inizio del film,è in una fumeria d'oppio,fuma beatamente;c'è un telefono che trilla ossessivamente,quasi un sogno onirico.Rappresenta un Noodles che ricorda il suo passato e immagina il suo futuro,sotto i fumi dell'oppio?
Oppure è davvero la fuga da una realtà che non riesce ad accettare?
E' un sogno,quello del tradimento di Max che mostra tutta la sua frustrazione per la personalità schiacciante dell'amico oppure tutto è accaduto realmente?
E la relazione di Deborah con l'amico cosa vuol rappresentare,una paura o una realtà?
Il finale del film,con Noodles che dice "Max è morto tanti anni fa"sembrerebbe far propendere per una storia reale,testimoniata anche dallo scorrere degli eventi in flashback,la musica dei Beatles e il Vietnam.Eppure quel sorriso di Noodles nella fumeria d'oppio sembrerebbe far propendere per un'allucinazione,quella che porterebbe lo stesso giovane a immaginare un futuro in cui l'ingombrante Max diventa una vittima designata delle sue frustrazioni.
Due chiavi di lettura,differenti,che lo stesso Leone non chiarì mai del tutto.I continui flashback,l'inizio e la fine del film,possono significare tutto e il contrario di tutto;sogno,realtà,sono mescolati come in una scatola cinese,non si può capire cosa è reale e cosa no;è reale il tempo che scorre,la fine dei vari capitoli storici,la crescita vorticosa della società americana,testimoniata dalla colonna sonora di Morricone e intervallata dalle musiche di Amapola;c'è tutto questo nel film,e molto di più.
C'è il sogno americano,la sua storia così lineare e al tempo stesso complessa,ci sono storie di piccoli gangster e storie di donne di malaffare,c'è tutto il sogno americano,visto con occhio affettuoso,cinico,divertito.
Un grande film,in pratica;l'essenza stessa del cinema,quello che ti commuove e ti indigna,ti diverte e ti fa pensare.Grandissimi attori,fra cui le segnalazioni d'obbligo sono per Robert De Niro e per James Woods.Infine inutile nascondere che la colonna sonora ha giocato un ruolo fondamentale,grazie alla solita stupenda esecuzione dell'orchestra di Ennio Morricone.