Ciumi 7½ / 10 25/02/2010 17:51:29 » Rispondi C’è una cosa che ho sempre rimproverato al cinema di Leone, ovvero una certa tendenza al sontuoso, che spesso mi ha reso l’impressione di un qualcosa di troppo costruito, manierato, e di un’opera che vorrebbe, soprattutto mediante l’abbondanza, dichiararsi a tutti i costi un capolavoro. Tale aspetto già lo s’intravedeva ne “Il buono, il brutto e il cattivo”: la scena del ponte, ad esempio, corale e solenne, e carica di pathos, sarebbe di sicuro apprezzabile se isolata o se contenuta in un diverso contesto, ma inserita all’interno di un capitolo “del dollaro”, m’è parsa una forzatura e un’impropria divagazione. E infine un preannuncio. Più ancora, questa sontuosità, s’è manifestata in “Giù la testa”, dove la figura del pistolero solitario s’é andata dissipando, anche politicamente, nell’affresco di una collettività e di un’intera nazione.
Ma trova il suo culmine e la sua conclusione in “C’era una volta in America”. Ecco, non vorrei soffermarmi a elogiarne i pregi, che senza dubbio ci sono e che bene sono stati evidenziati da altri; piuttosto ho preferito indicare cosa non mi ha convinto: il trasbordante, il dispersivo, il ridondante, il troppo ambizioso, il vasto ma non profondo racconto di una e di tante memorie; e quel ritmo lento e incantatorio che, specie nel prologo e nel finale, riprendendo certe cadenze che s’erano trovate in “C’era una volta il West”, viene decisamente ostentato.
Ho sempre prediletto un cinema essenziale, che sapesse, con poco, raccontare molto - e non intendo in quantità - anche d’un solo aspetto o d’un piccolo particolare.
bulldog 26/02/2010 15:19:23 » Rispondi Concordissimo,sarei stato più severo col voto.
6/6,5 max
Ciumi 26/02/2010 18:12:42 » Rispondi Ma tu sempre saresti più severo col voto! Grazie dell’appoggio Gio’.
anthony 26/02/2010 15:20:57 » Rispondi Sì bulldog va bene, bravo..
wega 26/02/2010 21:03:17 » Rispondi Hai tutta la mia comprensione, o meglio appoggio.
anthony 26/02/2010 21:26:21 » Rispondi "La stampella che zompella dove meglio si alleta il suo animo e i suoi gusti." (cit.)
wega 08/05/2010 22:27:56 » Rispondi E' una ballad di Pino Scotto? 11 compiti + tesina mi mancano.
Ciumi 27/02/2010 10:15:46 » Rispondi Oh, grazie per la comprensione e l’appoggio. Non appena vedrò il film sulle sanguisughe, se non mi sarà piaciuto, prometto che ti comprenderò e t’appoggerò anch’io, dato che Vincent non l’ha fatto come si deve.
USELESS 01/03/2010 00:31:53 » Rispondi Che te lo dico a fa?...
Ciumi 01/03/2010 07:51:32 » Rispondi Ahah, ma USELESS, “che te lo dico a fare” lo dicevano in un altro film. Eh, lo so che sei d’accordissimo con il mio giudizio ma non lo vuoi ammettere.
anthony 26/02/2010 15:07:03 » Rispondi Non voglio aprire una questione. Mi limito a dire che NON SONO D'ACCORDO e che LA QUESTIONE (fasulla) MANIERISMO-LEONE è una storia vecchia e strabusata da chi non l'ha mai apprezzato, nè all'epoca nè ancora oggi; ma fa niente.
Sergio Leone è il mio regista preferito.
Ciumi 26/02/2010 17:51:30 » Rispondi Guarda Anto', questo è uno di quei film che avrei preferito commentare senza dovere necessariamente aggiungere il voto. Ma, dato che in questo sito ciò non è possibile, ho scelto una via di mezzo.
Leone è un regista che apprezzo, adoro la trilogia del dollaro e “C’era una volta il W.”, tuttavia, un certo manierismo c’è (è una storia vecchia?), e non solo quello, tu stesso hai scritto nel tuo commento a questo film che esistono dei buchi nella sceneggiatura, ed oltre ai buchi aggiungo: alcuni passaggi esageratamente dilatati, altri (qui molti) dove troppo viene enfatizzato un certo lirismo che mi permetto di chiamare frivolo, principalmente estetico. Non credo si possa in questo caso parlare di poesia, come da alcuni è stato scritto - manca completamente di sintesi, e di profondità, e d’ogni tipo d’intuizione che non sia narrativa - ma di un bel film “troppo” (seppur bene) costruito: e ricordiamoci che non è la ricchezza della confezione a rendere prezioso il suo contenuto, né bastano le sue dimensioni a farlo grande.
Comunque dai, l’avrai capito.. abbiamo visioni completamente opposte in campo cinematografico.
anthony 26/02/2010 18:15:43 » Rispondi Vedi dov'è la questione? Ma come si può dire che i personaggi di Leone mancano di "profondità"? Sono proprio i loro lunghi silenzi, i loro sguardi schiaffati in primissimo piano che ci raccontano tutta la loro storia, i loro turbamenti, le loro speranze, i loro fallimenti. La poesia sta proprio in questo..l'"indefinitezza" degli orti e degli spazi che si trovano dentro di noi, l'infinitezza del tempo e dello spazio; i film di Leone raccontano tutto con i loro silenzi e i loro "passaggi dilatati"..è questo che amo di lui, ed è questo ciò che nessun regista mai mi darà. Nessun lirismo enfatizzato, nessuna frivolezza esterna e (ti prego!!) non chiamarmelo Buon Contenitore come se fosse un AVATAR qualsiasi..
C'Era Una volta il West è, senza dubbio -per gli stessi motivi- il miglior film western mai realizzato!
Chiediamolo ai vari maestri Kubrick, Peckinpah, De Palma, Copppola e Tarantino da chi hanno preso spunto per la gran parte delle loro immense opere..
Ecco, Il Padrino -se volgiamo- è un film di maniera "costruito" ad arte..e con tutto ciò io, comunque, lo considero un capolvoro.
Rispettiamo i gusti
Ciumi 26/02/2010 18:33:36 » Rispondi A parte che non ho scritto che I PERSONAGGI mancano di profondità, ma mi riferivo al film in generale. A me questo film non ha evocato nessun orto e nessuno spazio, probabilmente è questione di empatia. Inoltre nel mio commento avevo specificato che non volevo elencare i pregi del film, che riconosco, in quanto, dato che trattasi di uno dei film migliori della storia secondo l’opinione filmscoopiana, mi pareva più opportuno segnalare cosa non mi trovava d’accordo con tale promozione a pieni voti. Credo che esistano, per me, più di un centinaio di opere migliori di questa. Tutto qui, e con ciò non voglio dire che questa pellicola faccia schifo. I gusti io provo a rispettarli, tu, piuttosto, sembra che non riesca a tollerare che qualcuno pensi e percepisca diversamente da te.
anthony 26/02/2010 18:51:22 » Rispondi Guarda che con quel "Rispettiamo i gusti" intedevo rispondere cordialmente al tuo richiamo "..abbiamo visioni completamente opposte in campo cinematografico.."
Ma vedi che con te si va sempre a finire che prima o poi si litiga? Prima parli di "visioni opposte in campo cinematografico" e subito dopo affermi che PROBABILMENTE è questione di empatia: cosa cavolo c'entra quel PROBABILMENTE??..è logico che è questione di empatia! Sennò adesso saremmo tutti e due a tessere le lodi di questo film..e invece non è così. "A me questo film non ha provocato nessun orto e nessuno spazio": a me questa sembra un'affermazione stizzita e nient'altro; vorrà dire che alla prossima volta non spiegherò più il motivo per cui un cineasta o un film mi provoca emozioni..perchè se queste sono poi le risposte...
Se le mie affermazioni di qualche tempo fa nei tuoi commenti a La Vita è Meravigliosa e a Il Miglio Verde ti avevano dato davvero fastidio..potevi dirmelo liberamente e con schiettezza quando te lo avevo chiesto nei MessPriv.
Ciumi 26/02/2010 19:10:31 » Rispondi Niente, mi sa che io e tu non andremo mai d’accordo, proprio non ci capiamo, anche un “probabilmente” riesce ad irritarti. Di solito, uso espressioni come “forse”, “probabilmente”, “a mio parere” proprio per non sembrare arrogante; ma con te ottengo l’effetto opposto Inoltre, prova a essere prima un po’ più obiettivo e critico nei tuoi confronti, prima che di esserlo con gli altri. Ti copio-incollo il tuo primo intervento: “Non voglio aprire una questione. Mi limito a dire che NON SONO D'ACCORDO e che LA QUESTIONE (fasulla) MANIERISMO-LEONE è una storia vecchia e strabusata da chi non l'ha mai apprezzato, nè all'epoca nè ancora oggi; ma fa niente.” Il termine “fasulla” mi pare una frecciatina, mentre le maiuscole suggeriscono un tono piuttosto stizzito. E finisci la frase con “ma fa niente”; che somiglia molto al mio “ma pazienza” che tanto mi avevi contestato nel commento a “Il miglio verde”. Sbaglio?
anthony 26/02/2010 19:25:12 » Rispondi Ma scusami, tu stesso hai detto che ci contraddistingue "una visione completamente opposta in campo cinematografico".
Io questo volevo rimarcare! Che non siamo d'accordo quasi su nulla cinematograficamente; e poi ho cercato di darti brevemente l'idea del motivo per cui apprezzo il cinema di Leone; tu invece non mi hai risposto! Hai semplicemente fatto perno sul mio "Rispettiamo i gusti" che, ripeto, era un modo per dire "sì! sono d'accordo, non la vediamo allo stesso modo ma è giusto che ci rispettiamo a vicenda, dopotutto i gusti sono gusti".
Il Maiuscolo mette in risalto il motivo della mia risposta al tuo commento.. e il "fasulla" significa semplicemente che io il Manierismo in Leone non lo vedo. Tutto qui.
Se non fossi stato critico nei miei confronti non sarei venuto a chiederti scusa in privato; piuttosto sei tu che mi sembri ancora arrabbiato e offeso da quelle mie infelici affermazioni...e questo me lo potevi dire schiettamente nei messaggi privati..senza glissare e fare finta che non ti avessi offeso.
VincentVega1 26/02/2010 19:40:59 » Rispondi uahahahahhahahaha That's terrible...Oh God That's terrible...Oh God That's terrible...Oh God That's terrible...Oh God That's terrible...Oh God
Ciumi 26/02/2010 20:10:27 » Rispondi Comunque, Anto’, ai tempi ti sfuggì il misero 6 a Milk di Vincent.
anthony 26/02/2010 20:34:56 » Rispondi ....Grazie per la risposa esuastiva......
Ciumi 26/02/2010 20:45:50 » Rispondi Porcapaletta Antonio, rileggiti la discussione dal principio: io la risposta te l’avevo data, (anzi, più di una) se poi tu non accetti le mie motivazioni…
anthony 26/02/2010 21:24:06 » Rispondi porcapaletta un cacchio! Tu non mi hai risposto! Leggiti il mio ultimo intervento...
Non hai risposto neanche in merito alle motivazioni del mio amore per il cinema di leone che ti ho scritto!
Ti sei aggrappato a una cacchiata (come ho fatto io l'altra volta con te..e me ne scuso ancora..) ed è uscita fuori la solita polemica sterile! Se tu mi avessi risposto nel merito e non a quel "Rispettiamo i gusti" che hai male interpretato...TUTO SAREBBE FINITO PRESTO, con una bella discussione di cinema.
e invece no...
Ciumi 27/02/2010 10:14:36 » Rispondi Ok Anto’, proviamo a ristabilire la discussione.
Io non ho nulla da eccepire riguardo la tua passione verso Leone, ci mancherebbe, e ciò che dici sui suoi personaggi mi trova completamente d’accordo; i loro sguardi schiaffati in primissimo piano ci raccontano la loro storia, i loro turbamenti, le loro speranze e i loro fallimenti. Questa è una di quelle belle (anche per me) componenti che hanno da sempre caratterizzato il cinema di Leone. Eppure, in altri suoi film, a questa componente s’accompagnava sempre una più caricaturale e ironica che in “C’era una volta in A.” non s’avverte. Tutto è raccontato con troppa serietà e un minore distacco emotivo.
Sono solo mie impressioni, ovviamente, e sai, per assurdo, alle volte è difficile quando si avverte una sensazione che a te sembra essere evidente, riuscire a spiegarla. Ed è difficile spiegare quando un’opera non si riesce del tutto a considerarla poesia, sebbene vi si trovi lirismo. Se ad esempio pensiamo ad un tramonto, ai campi di grano al sole, alle musiche di un carillon, pensiamo subito ad un immagine poetica. Tuttavia sono immagini che recano una certa commozione, ma cercano la via più semplice per farlo; sono emozioni che durano qualche istante appena, ciò che rimane alla memoria è poco. “..Se di un’acqua d’Europa mi prende desiderio, è la nera, fredda pozza dove nel crepuscolo odoroso un bambino pieno di tristezze scioglie un battello fragile come una farfalla in maggio.” Ecco, non so se rendo bene l’idea, ma in questo “C’era una volta in America” (non letteralmente, si intende) ci sono i tramonti, i campi di grano al sole ecc.., ma in parte manca quel “battello fragile”, che è poi il nucleo che si sperava di ritrovare.
La poesia ha sempre cercato di colpire l’attenzione raccontando - e alla delicatezza delle immagini s’è sempre accompagnata la forza e la sensibilità del racconto - spesso turbando, penetrando nel profondo, cercando di raggiungere quel centro nel modo più diretto e disadorno possibile, sintetizzando, molte volte rinunciando del tutto alla ricchezza dei particolari; questo film colpisce il cuore, gli occhi e le orecchie (le musiche di M. sono sempre un ottimo commento sonoro), ma lo fa scegliendo quella “via più semplice” di cui sopra ti parlavo, eccedendo un po’ in tutto; nel lirismo, nella perfezione dei particolari, nell’enfatizzare ogni cosa, e la trama, su questo siamo d’accordo, non convince del tutto. Funziona finché rimane un affresco umano e corale dell’America passata, uno splendido (perché la fotografia è meravigliosa) ritratto di una e di tante memorie; diversamente quando prova ad addentrarsi troppo nella vicenda personale del protagonista, quando prova a sciogliere ogni nodo, ogni piccolo mistero, specialmente nella parte finale, funziona un po’ meno, a mio parere.
Comunque volevo fare una precisazione sul mio voto. Il film è costruito molto bene, è bello, romantico e nostalgico. Probabilmente avrei potuto mettere un 8 o un 8 ½; ma il mio voto (un po’ severo) è dato per esprimere un disappunto, alcuni dubbi, e conseguenza del fatto che non riesco, per tutte le ragioni che ti ho elencato, a considerarlo uno dei più grandi film mai realizzati.
anthony 27/02/2010 12:09:36 » Rispondi Mauri', io non so che dirti..per me l'ultima mezzora è la parte migliore del film; tant'è che io ho sempre pensato che Leone (e sono anche sue dichiarazioni..) non volesse affatto sciogliere ogni nodo e ogni piccolo mistero della vita e del "personaggio" Noodles.. ..anzi! io ho sempre pensato il contrario!
In realtà io credo che il perno dell'intera pellicola sia in una delle sequenze iniziali...quella, cioè, in cui lui si trova nell'opperia a drogarsi per cercare di dimenticare la terribile perdita dei suoi migliori amici; Tutto quello che succede dopo (la fuga da quelli che "ipoteticamente" gli stavano dando la caccia, il suo viaggio di sola andata senza un dollaro, il suo ritorno da vecchio nel Bronx, la scoperta del "tradimento" del suo migliore amico....) potrebbe essere anche -molto semplicemente- un enorme sogno ad occhi aperti causato dall'assunzione della sostanza stupefacente e dal dolore stesso per la tragica perdita subita (e a dire il vero questa "teoria" Leone -a chi glielo chiedesse- non l'ha mai del tutto smentita: cercava più che altro di glissare o di affermare che ognuno poteva interpretare l'intera vicenda come meglio credeva..) : Un Sogno ad Ochhi aperti terribile e allucinato! Oppure una conclusione abbastanza plausibile potrebbe essere anche quella "del sorriso finale da giovane" nell'opperia per fermare il tempo e riavvolgerlo! e non permettere, quindi, che una già malaugurata sorte vengisse infangata ancor di più dalla scoperta di tradimento del suo migliore amico che in realtà non era morto: in pratica, è come se Noodles riavolgesse il nastro eterno del tempo e tornasse in quella fumeria d'oppio da cui era fuggito sia per soffocare il dolore della perdita nell'oblio della droga, ma anche per sorridere e allietarsi del fatto che da un lato...sì! il suo amico Max non c'era più, benchè dall'altro potesse altresì consolarsi del fatto che non ci sarebbe stato mai nessun tradimento o torto da subire.
La sottilezza tra "reale e non" che aleggia in questo film è magica! Non c'è tempo e non c'è spazio..ma solo un paese in eterna contraddizione con se stesso sullo sfondo... e un uomo che ha perso i contatti con la realtà a causa del dolore e della privazione più grande della sua esistenza: L'Amicizia.
Ciumi 27/02/2010 13:59:43 » Rispondi Sì, l’aspetto velatamente allucinato è senza dubbio quello più interessante del film (per parte finale intendevo soprattutto il confronto con l’amico-traditore, che m’è parso un po’ forzato) e tutto quello che hai scritto è, oltre che bello, anche condivisibile; e tutte le tue interpretazioni che hai fornito sono adeguate e interessanti. Però il punto è se quest’intento è stato espresso, in questo film, trovando le giuste parole. E per giuste intendo non troppe, senza eccessive divagazioni, rinunciando magari a qualche ricchezza formale. Forse Leone ha ecceduto nel volere narrare, nel volere aggiungere, nel volere enfatizzare, smarrendo in parte quest’intenzione. L’impressione mia è che più che essere velato, questo aspetto allucinato e più intimo e misterioso, rimanga marginale al cospetto di tanta cura dei dettagli e bellezza. E’ questo quello che rimprovero in generale al cinema di Leone, questa volontà di aggiungere a tutti i costi. Ma ripeto, è un difetto perlopiù soggettivo; io, come ho scritto nel commento, ho sempre prediletto l’essenzialità e la sobrietà del linguaggio.
Kater 28/02/2010 21:10:14 » Rispondi porcapaletta è una tipica espressione della commedia ollivudiana anni 50 che tanto aborri. Me la ricordo perfettamente in Hello Dolly e mi pare anche Peter Falk in "angeli con la pistola" la ripetesse spesso, nonostante fosse un efferato ghenster. Sallo.
Ciumi 28/02/2010 22:49:16 » Rispondi Sì è vero, lo sappo, avrei dovuto usare un’espressione più bruta del tipo: Perdindirindina!!!
Comunque è noto che il doppiaggio dell’Italia bigotta e bacchettona storpiava spesso le frasi, in lingua originale quel “porcapaletta” è un’espressione che qui non posso riportare.
Ciumi 26/02/2010 18:43:31 » Rispondi Ah, non ho detto che “C’era una volta in America” è SOLO un bel contenitore, e che dunque è completamente privo di contenuto; ma semplicemente che il contenitore - sempre a mio modo di vedere - è più ricco del suo contenuto.