Elly=) 9½ / 10 01/04/2012 02:20:51 » Rispondi Fondatore del genere peplum, LE FATICHE DI ERCOLE è uno di quei film che qui in Italia ha sbancato al botteghino incassando cifre spaventose. Il perché è facilmente intuibile: tirava un vento di rivoluzione e il Neorealismo per qualcuno era troppo, il pubblico lo si doveva far divertire, non far piangere e ricordargli i tempi di guerra appena passati, e questo film, come tanti altri che uscirono nell'annata 64, diede vita a un nuovo genere facendo divertire e sognare gli italiani del dopoguerra. La perfetta co-regia tra Pietro Francisi ed Ennio De Concini, le scenografie imponenti di Flavio Moreghini, la magnificenza dei costumi, gli effetti speciali innovativi e la stupenda fotografia di quell'uomo che di lì a pochi anni di distanza diventerà uno dei maggiori registi italiani Mario Bava sono tutti elementi che destarono grande interesse da parte del pubblico interno all'Italia e non solo. Negli USA fu accolto molto bene grazie anche all'attore principale: Step Reeves, che divenne un'icona del genere con quei suoi muscoloni, la forza sovrumana e il cuore grande, richiamando i valori dell'antica Grecia. Inoltre fu doppiato dal futuro re delle parodie made in USA Mel Brooks, per non parlare di tutta la pubblicità che il film ebbe: fecero pure dei cartoni animati con i titoli che contenevano il nome di Ercole per raddoppiare il pubblico. Non solo l'attenta e grandiosa ricostruzione portò al successo del film ma anche le moderne tecniche cinematografiche che vennero adottate: Mario Bava era un maestro dei trucchi, certo vista adesso la scena del dinosauro sembra 'na cavolata, ma all'epoca fu semplicemente spettacolare e poi fu uno dei primi film che usarono il cinemascope nel mondo e uno dei pochi che usò il flashback con la sincronizzazione del voice over qui in Italia.
Liberamente ispirato a LE DODICI FATICHE DI ERCOLE, racconto mitologico greco, il film è una summa tra avventura, azione, combattimenti e sviluppi cinematografici, ma naturalmente questo piccolo capolavoro non venne puramente badato dalla critica italiana che era troppo impegnata a elogiare Fellini, Rossellini, De Sica per accorgersi che nel frattempo in tutt'altro contesto stavano nascendo nuovi generi, che forse se avessero avuto la giusta ricompensa sarebbero continuati a vivere e ora non ci ritroveremmo solo con un pugno di mosche in mano..