ERCOLE CONTRO I TIRANNI DI BABILONIA regia di Domenico Paolella

Elly=)     5½ / 10  25/03/2012 10:48:56 » Rispondi
Siamo nel 1964, anno in cui i film in costume vengono definitivamente soppressi dal boom dei western. Era tempo in cui ormai le sceneggiature venivano fatte in fretta, si girava tutto velocemente, venivano utilizzati girati di altri film, i costi della produzione erano sempre più bassi, gli effetti speciali erano mediocri e i kolossal italiani erano ormai al tramonto, come tanti altri generi del cinema popolare.
ERCOLE CONTRO I TITANI DI BABELE credo che ne sia l'esempio più appropriato.

Nella scena in cui per la prima volta compare Ercole (un super palestrato che ricorda lontanamente Stallone: Rock Stevens, tutto muscoli nessuna espressione!) vediamo che è tutto girato in studio o semplicemente hanno messo un incompetente come direttore della fotografia: la luce arriva diretta in faccia alla donna facendo capire che davanti di lei c'è un diffusore. Nella stessa scena c'è un altro incompetente, lo scenografo: mentre Ercole alza il masso si vede benissimo che è finto grazie alla cucitura messa ben in evidenza, per non parlare dello sfondo che pure quello è finto!

Per non parlare dei combattimenti!Il film in costume dovrebbe contenere avventura, combattimenti, inseguimenti..si ma..più di una volta la spada dovrebbe infilzare la carne nemica ma si vede lontano un miglio che la spada schiva furtivamente il corpo e non c'è nemmeno una traccia di sangue. Ma poi le scene dove si colpiscono sembrano essere state fatte col rallentatore, dov'è l'azione???

Nella scena finale ricompare il nostro genio del fotografo che dà un ottimo consiglio al regista: "Signor regista, visto che la scena verrà girata in controluce e le figure appariranno nere perché non le illuminiamo da davanti?"vabbeh, basta..

Di certo ERCOLE CONTRO I TITANI come scrissi all'inizio non è un mostro ma qualcosa di buono c'è l'ha, come ad esempio i costumi sfarzosi e le scenografie imponenti, ed è un film da vedere soprattutto se si vogliono capire certe situazioni del cinema italiano odierno e non.