Filman 10 / 10 18/10/2016 12:31:14 » Rispondi Sergio Leone narra l'apologo surreale sulla fine di un'epoca e lo fa soccombendo il genere western e tutti i suoi connotati, esiliati al confine del genere stesso fino ad un cambio panoramico, soggetti di una teoria che permette di trascendere tale tipologia cinematografica pop e americana, ambientata intorno alla collisione tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, rivisitando alcuni specifici stereotipi, anche del regista, allo scopo di liberarli da ogni contesto. Così facendo, C'ERA UNA VOLTA IL WEST risulta tanto gangster, o noir, quanto western, ed con questo salto cinematografico, Leone esplicita un cambio storico e sociale, non fatto più di cowboys e delinquenti ma di pover'uomini sognatori e naviganti in un mondo mutevole gestito da potenti imprenditori criminosi, semplici speculatori macchiati di sangue, in realtà arrivati fino ai giorni nostri. Dipingendo nella polvere il declino di un'intera epoca e dilatando i tempi in modo romanticamente estenuante, il lessico post-moderno del western ritorna su orme malinconiche e nostalgiche, anche moraliste, per depositare sul genere ormai destrutturato una pietra tombale, ormai, pressoché definitiva.