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SUPERGIRL, LA RAGAZZA D'ACCIAIO regia di Jeannot Szwarc

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brando81     4½ / 10  10/03/2008 19:51:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dagli stessi produttori della saga di "Superman" una versione tutta al femminile dell' uomo d'acciaio. Questa volta la protagonista è Kara, alias Supergil, la cugina di Superman; il film però sconta una sceneggiatura tra le più sciocche della storia e una regia piatta. Alla sua uscita il film fu un fiasco al botteghino e anche a rivederlo oggi non è per nulla emozionante e se è ancora meno eccitante dei suoi predecessori della serie. Perennemente indeciso tra azione e parodia il regista ci fa passare dal fantasy alla commedia, passando per il college-movie anni 80 e alla fine non ci porta davvero a nulla. L'unico motivo per vedere il film è la sua splendida protagonista appena ventunenne Helen Slater, allora esordiente e davvero perfetta nei panni di Supergirl; la bella Helen bionda chioma al vento, occhioni azzurri e gambe da cerbiatta ha quello che può davvero definirsi le physique du role. E' l'unica a salvarsi in un cast che conta anche cavalli di razza come Peter O'Toole e Mia Farrow, purtroppo mal sfruttati in piccoli ruoli di contorno.
Il resto degli attori è di una mediocrità impressionante e in particolare la palma della peggiore va alla strega cattiva Faye Dunaway che mastica alcune delle battute più idiote della storia, sfoggiando un campionario dei suoi peggiori ghigni e smorfie. Naturalmente quando sono due donne i personaggi principali del film c'è sempre un uomo di mezzo; qui l'oggetto del desiderio è il bel bambocione Etahn interpretato da Hart Bochner (il tipo avrà anche il fisico ma rimedia anche lui una figura non certo esaltante):
Il clima favolistico all'inizio funziona ma poi le situazioni si fanno troppo improbabili e tutto sa di grottesco.

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Alla fine il film si risolve nella contrapposizione tra Supergirl e Selena mentre l'eroina è la tipica bellezza acqua e sapone, giovane, altruista, coraggiosa e un po' ingenua, la strega invece è la tipica tardona che si rifiuta di invecchiare e corre dietro ai bei maschioni ben più giovani di lei, egoista e un po' sgualdrina Selena sfoggia un trucco pesante e un look eccessivo in perfetto stile drag-queen. La Dunaway accetta un ruolo che non ha nulla di femminile, nel senso stretto del termine, grazia, eleganza, fascino, dolcezza stanno da un'altra parte semmai di femminile c'è solo l'invidia e la cattiveria verso la rivale, ma la signora è lontana anni luce dal glamour e dal fascino di tante cattive hollywoodiane: basti vedere la scena in cui prende in mano un ragnaccio che avrebbe fatto saltare inorridite 9 donne su 10.