IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO regia di Sergio Leone

mi basta solo pensare alla corsa di Tuco tra le lapidi del cimitero, con la camera che prende a vorticare, a simboleggiare la foga conseguita dall'avidità del Tuco; la tensione raggiunta grazie alla commistione musica-scene del triello, con il montaggio incrociato che dalle facce arriva a focalizzarsi sugli occhi; la contrapposizione tra l'uccisione comunque "nobile" del Cattivo e l'epilogo miserabile del Tuco, perfettamente in linea con il personaggio. E' proprio il Tuco ad essere diventato il mio personaggio preferito della pellicola: grezzo, gretto, avido, voltafaccia, marcio dentro e rozzo fuori, ma con alcune aperture di umanità; più "distante" il Biondo interpretato da Eastwood, in eterna stasi con un fondo di eleganza.

Menzione particolare anche (e questa è la mia scena preferita probabilmente, l'ho riguardata tre volte: primo piano sulla faccia del Biondo nel deserto che spunta da sinistra, punta dello stivale del Tuco che arriva da destra: Leone si concede tre-quattro secondi affinché il Biondo con lentezza afferri lo stivale, il campo si allarga e si rivela uno stivale abbandonato. Prossima inquadratura, il Tuco con il piede scalzo nella tinozza d'acqua che sgignazza sommessamente