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IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO regia di Sergio Leone

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frine     10 / 10  07/11/2006 01:30:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E così questa sera l'ho rivisto per l'ennesima volta, senza stancarmi e trovando sempre nuove ragioni di interesse. La trama è nota: il solito pistolero 'biondo', misterioso e di poche parole, simbolo di una giustizia che non sembra appartenere a questo mondo, si mette in società con un povero peone piuttosto naif ma dallo straordinario coraggio, assieme al quale vive di espedienti. Lo sfondo è la Guerra di Secessione - inutile, stupida e sanguinosa come tutte le guerre- e in questo frangente i due ritrovano "Sentenza", il killer che nei film precedenti aveva le sue ragioni per uccidere, ma che questa volta non è altro che "IL CATTIVO".
Il "biondo" e Tuco (il "brutto") hanno i loro bei dissensi, ma quando cadono nelle mani degli yankees, sotto le forche caudine di "Sentenza", decidono di tornare a lavorare insieme, tanto più che di mezzo c'è il ritrovamento di un tesoro. Averlo non sarà facile, nessuno si fiderà di nessuno, ma...
Come sempre, Leone intreccia le 'piccole' vicissitudini personali dei suoi 'eroi' con la 'grande' storia, che in realtà si rivela essere un assurdo elenco di massacri. Magnifico il personaggio dell'ufficiale nordista (Aldo Giuffrè) che sa di mandare le sue truppe al macello, e beve come una spugna per annegare i rimorsi, nell'attesa che quel maledetto ponte venga distrutto. I due outsider lo accontenteranno, motivati dalla brama di ricchezza ma forse anche da qualcosa di più importante.
Sconvolgente anche la scena della tortura di Tuco: i prigionieri sono costretti a suonare e cantare per rendere impercettibili le grida del torturato, proprio come avveniva nei campi nazisti. Come sempre, Leone innesta nel suo plot gli echi più laceranti della storia recente.
E, come sempre, Leone si affida a una triade di attori straordinari, le cui maschere tragiche trasmettono emozioni indicibili. La palma va ad Eli Wallach, strepitoso nel colloquio straziante con il fratello prete (Luigi Pistilli), e comunque capace di trasmettere emozioni fortissime, perfino stordenti, dalla sua posizione di povero bandito che sa che il denaro è l'unica fonte di riscatto per un disgraziato come lui. Ma il suo 'mentore', Clint Eastwood, non è da meno: Eastwood eccelle in molte scene, soprattutto in quella dell'attentato al ponte e nel surrealistico finale.
Un po' di ironia comunque non guasta, e dopo le orripilanti scene di impiccagione dei film precedenti la 'sceneggiata' che conclude "Il buono, il brutto, il cattivo" non ci sta male. Forse presto dovremo assistere ad altre impiccagioni assurde e inutili, e allora godiamoci ancora una volta il capolavoro antieroico, antimilitarsita e umanissimo d iLeone.
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  07/11/2006 21:59:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eccellente, eccellente...
frine  08/11/2006 00:21:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma non litighiamo proprio più? ;-)
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  08/11/2006 16:15:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Possiamo? Davvero? Ok! Petersen è un ********!
frine  09/11/2006 03:47:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E vabbè, roba vecchia...:-)
(se metti un puntino all'interno della parola, lo staff non la filtra ed essa viene pubblicata in tutto il suo sanguigno splendore);-)
E se proprio Petersen ti sta sul...lo stomaco, da' un'occhiata al mio commento ad "Air Force One".
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  13/11/2006 18:49:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh, ma mica voglio essere volgare! Quegli asterischi lasciano spazio all'immaginazione e si prestano a molteplici interpretazioni...