tylerdurden73 6 / 10 28/09/2015 11:40:41 » Rispondi Accusato di essere un pluriomicida Thomas Redmann viene condannato alla prigionia a vita in un ospedale psichiatrico. Dal quale riesce però a fuggire deciso a mettere in atto la sua vendetta. Ovvero catturare le persone che hanno causato la sua condanna e costringerle, dopo averle legate al tavolo e poste davanti a un pc, a lavorare in condizioni disumane e dimostrare la totale estraneità del loro aguzzino riguardo gli omicidi. Chi sgarra viene ferito in fronte, al quinto sfregio arriva il licenziamento in tronco, ovvero la morte. Abbastanza interessante notare come il protagonista non abbia particolari problemi nel perpetrare l'omicidio al fine di scagionarsi. E' una contraddizione clamorosa, utile però nell'inquadrare la scelta di un uomo che per farsi rispettare non ha altri mezzi all'infuori di quelli illegali. Un attacco quindi al potere legislativo più che una critica la mondo del lavoro come si potrebbe supporre di primo acchito. L'accusato è un villain abbastanza incisivo, anche se quell'uncino al posto della mano in stile Candyman più che renderlo minaccioso lo fa sembrare ridicolo. Il film funziona bene a tratti, altre volte si sbadiglia pesantemente e i vari twist non hanno dalla loro effetti sbalorditivi. Abbiamo una trama thriller e una forma da torture porn claustrofobico girato quasi tutto in interni, con valore aggiunto Nicholas Hope (molti lo ricorderanno nel disturbante "Bad Boy Bubby"), al quale il ruolo dello psicopatico riesce sempre bene. Convincente il personaggio interpretato da Kelly Paterniti mentre il livello gore è piuttosto elevato, questo grazie ai trucchi del mago Tom Savini, tra l'altro presente in una simpatica apparizione.