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THE FRANKENSTEIN THEORY regia di Andrew Weiner

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Jolly Roger     5½ / 10  18/05/2015 23:01:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Strano, pensavo di vedermi un film su Frankenstein, ma praticamente ti trovo un film sull'Abominevole Uomo delle Nevi!
Sì. È proprio così. Questo film rappresenta (nel suo piccolo) una grandissima rivisitazione del mito del famoso Mostro: egli non è stato, in realtà, creato dal Dott. Frankenstein, bensì dal Dott. Verkenheim – un illustre luminare al vertice di una setta di scienziati massoni, il cui scopo era lo studio della vita al fine di migliorare l'essere umano – rendendolo potenzialmente immortale.
Il discendente del Dott. Verkenheim si chiama John ed è un illustre professore universitario dei giorni nostri. Non si capisce come ciò possa essere possibile alla sua età, dato che ha una faccia che dimostra 25 anni, ma tant'è…In fondo all'estero c'è meritocrazia, quindi non è che un professore universitario, come accade invece da noi, debba per forza essere una cariatide di 85 anni.
Comunque, il professor John è stato sospeso dall'Università – forse a ragione, visto le sue astruse teorie su Frankenstein: egli è infatti ossessionato dal fatto che il romanzo di Mary Shelley non sia in realtà un romanzo…ma una storia vera, soltanto romanzata. D'altronde suo nonno, anche lui della famiglia dei Verkenheim, lo ha letteralmente montato, fin da quando lui era un bimbo, con la storia che il loro antenato aveva creato il mostro di Frankenstein – perciò lui, una volta cresciuto e ottenuto la cattedra universitaria, ha immediatamente divulgato queste putt.anate d'infanzia all'intero mondo scientifico – con il prevedibile effetto di esserne sbattuto fuori.
Il problema è che il dott. Verkenheim, una volta creato il mostro, distrusse tutte le formule scientifiche che avevano portato alla scoperta del processo necessario per dare la vita a materia organica combinata.
John, quindi, ha un solo modo di riportare alla luce le scoperte del suo antenato: non potendo trovare le formule andate distrutte…vuole andare a trovare direttamente il Mostro. E come fa a sapere dove si trova? Semplice: John ha ricostruito tutte le sparizioni di esseri umani avvenute nel nord America negli ultimi 200 anni, tracciando il percorso probabilmente seguito dal mostro in fuga sulla base dei cadaveri da lui lasciati per strada.
Lo vuole trovare a tutti i costi.
Incurante del fatto che, se il suo antenato ha distrutto le formule, un motivo ci dev'essere pur stato. Evidentemente non era poi così soddisfatto del prodotto finale. Ma fa niente, John non si pone questo problema (che però è la prima cosa che verrebbe in mente al più stupido degli spettatori).
John assolda una troupe di documentaristi alle prime armi e soprattutto molto bisognosi di soldi (d'altronde sarebbe stato un po' difficile trovare dei professionisti disposti a seguire un cretino che va nell'Artico a cercare Frankenstein).
Ah, dimenticavo…non appena parte per la sua missione, John viene lasciato pure dalla sua fidanzata; evidentemente anche lei era ormai provata dal sorbirsi le minch.iate su Frankenstein.

The Frankenstein Theory è, come ormai il 90% dei moderni film horror, un mockumentary. Tutto viene ripreso dai cameraman. La troupe parte per un'avventura che, onestamente, non è nemmeno malvagia da gustare e che pesca moltissimo da TBWP: si parte con l'intervista a un tizio che vive in Canada e giura di aver incontrato Frankenstein (tizio che però non è proprio il massimo della credibilità, essendo che gira nudo in casa con una pistola in mano) per poi proseguire su, sempre più su, a conoscere Karl, l'integerrima guida, cacciatore di lupi ed orsi, che li porterà fino ai confini del mondo….

Era dai tempi del mitico Uanathan :-) che non trovavo un'ambientazione così affascinante: un casolare circolare di legno in mezzo al nulla, fuori il vento, la neve, il freddo…
ma questi non sono al Polo per cercare Babbo Natale.
I lupi ululano fuori dal casolare, mentre gli avventurieri si scaldano bevendo whiskey accanto al fuoco – ma d'un tratto, di colpo, i lupi smettono di ululare – come se fossero spaventati da qualcosa di molto più pericoloso. D'un tratto si sentono dei grugniti, molto più terribili di quelli di un orso.
Riuscirà il nostro John a fare amicizia con l'Abominevole Frankenstein? Riuscirà a conquistarsi la sua fiducia, a mostrarsi suo amico, a non oltraggiarlo, a non farlo sentire un mostro da rifiutare come hanno sempre fatto tutti gli umani (quindi poi "giustamente" divorati)? Riuscirà a non provocare una sua reazione spaventata e aggressiva?
Nnnaaaaaa.
Secondo me non ci riuscirà.
Il mio voto è di simpatia, perché, ca.zzo, sto film mi è stato simpatico.