DEXTER - STAGIONE 8 regia di John Dahl, Steve Shill, Keith Gordon, Marcos Siega, Ernest R. Dickerson, Romeo Tirone, Michael Cuesta, Tony Goldwyn, altri
NotoriousNiki 5½ / 10 13/03/2014 20:01:21 » Rispondi Quando lo spettatore assapora le prime 2 stagioni di Dexter è pertinente fare un volo pindarico sull'epilogo del serial, personalmente auspicavo l'ultima stagione sarebbe stata quella della verità svelata, finalmente opposto alla giustizia e in fuga da Miami... purtroppo il coraggio di cambiare non è mai appartenuto agli sceneggiatori di Dexter, e questo è il risultato... una stagione senza capo né coda, con innumerevoli cambi di direzione, storyline tagliate in tronco, per non parlare di quelle di contorno che non hanno mai funzionato neanche nelle stagioni migliori. Masuka e la figlia e Quinn che aspira al ruolo di sergente, cosa sono? Pretesto per metterli in scena dato che sono pure incomplete, il distretto di Miami deve avere il più alto caso di archiviazioni della storia della polizia, nelle ultime stagioni il personaggio di Dexter collima perfettamente con quello di Jack Bauer, l'uno salva Miami con le stesse coincidenze fataliste dell'altro che salva puntualmente il presidente degli USA dalla minaccia terroristica. Le sue babysitter lavorano in regime schiavista 24/7, Harrison è già tanto se riconosce il padre, per di più ha la brillante idea di convivere (per non dire cosa farà nel finale ma lo lascio allo spoiler) con una che ha nel suo curriculum ben 7 omicidi...
...e gli lascia pure il figlio, anziché mandarlo ad Orlando, tanto ormai ai nonni uno in più non farebbe differenza...
Hannah McKay personaggio che già poco convinse la precedente stagione ma gli sceneggiatori pur di rievocare i fasti della 2° attraverso la relazione malata con Lyla, dotata dell'ambiguità e dello spessore che Yvonne Strahovski non è riuscita a conferire in 2 stagioni alla sua Hannah, si giocano anche questa carta a metà stagione, questa caratterizzata da continui dentro-fuori di personaggi secondari, Zach novello Miguel, Vogel una sorta di madre putativa costituisce il prototipo di Victor Frankenstein, agisce su un mostro più grande di lei. E poi il giallo, deduttivo come nella 1°, tanto per chiudere il cerchio, e per muovere le acque sul finale della serie...
che a dirla tutta è la cosa migliore della stagione, paga solo il fatto di essere compressa in una puntata, quando per 11 dici tutto e niente, non sarebbe stato male dilatare almeno nelle ultime 2-3 gli eventi di quest'ultima magari delineando un Dexter meno impulsivo e più razionale. La Carpenter da quanto ho letto spinse per la tragicità dell'episodio, e un Dexter esiliato chiuso in se stesso a scontare la propria redenzione come nei romanzi di Deledda che rievocavano il libero arbitrio di Tolstoj e Dostoevski l'ho trovato assolutamente pertinente col personaggio, meno il non riconoscere più l'oscuro passeggero, svanito così nel nulla...
Dopotutto non è sempre domenica per Michael C. Hall, la sua faccia stampata a un bel finale ce l'ha già, passati un paio di annetti dal 2005 ma riconosco ancora oggi essere il migliore a cui ho assistito.