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GRAVITY regia di Alfonso Cuarón

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oh dae-soo     9 / 10  05/10/2013 17:47:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
presenti spoiler pesanti

Esperienza unica.
La telecamera è lassù e volteggia intorno alla Terra, la costeggia, sempre che costeggiare a questa distanza abbia un significato, poi incontra degli uomini che volano, tute e caschi bianchi, qualcuno balla, qualcuno chiacchiera beatamente, un'altra sta lì ad aggiustare qualcosa, sono piccoli esseri umani in uno spazio gigantesco, sono piccoli esseri umani in uno Spazio nero come la notte, e la telecamera non stacca mai, arriva su loro due che parlano di tutto e niente, poi la notizia dei detriti, poi il panico, poi la prima ondata delle tre che saranno, poi non c'è più niente, non la loro navicella persa per sempre, non i loro compagni, colpiti e orrendamente svuotati oppure morti là dentro, asfissiati, senza casco.
Uno dei piani sequenza più incredibilI della storia di questa nostra passione, tu sei lì con loro, sospeso, e per una volta capisci che la tecnologia nel cinema può avere senso e cuore, capisci che per una volta il 3d non è solo migliorativo ma necessario, capisci che per una volta al diavolo il vecchio cinema artigianale, ben vengano i miliardi se questi miliardi ci aiutano a sognare e portano l'Uomo in una dimensione nuova, gli regalano un'esperienza che è una primizia per loro, una primizia cui forse nemmeno seguirà una prossima volta.
E lassù ti rendi conto, in quei primi 5 minuti, che la forza di gravità non è solo un qualcosa di fisico che ti ancora o scaraventa verso il suolo ma qualcosa di trascendentale persino. E così il suo opposto, la magnifica assenza di gravità, non è solo il volteggiare liberi nello spazio ma provare l'assenza e il volare lontano da tutti gli affanni, da tutte le preoccupazioni, da tutti i gravi che quaggiù nella Terra ci appesantiscono il cuore.
Non c'è gravità, non c'è dolore.
Poi però l'angoscia arriva e quel volteggiare liberi diventa un'inferno, una prigione che ci porta alla deriva in un mare di niente e allora adesso l'ancoraggio serve e meglio se tale ancoraggio è un uomo come te.
Apnea quasi fisica, il film non ti lascia respiro.
Come non lo lascia a Ryan e Matt, lo straordinario Matt, un personaggio che solo Clooney poteva interpretare con quella sua guasconeria, con l'essere sempre calmo e piacione, un uomo che lassù come un Dio rappresenta tutti noi uomini quaggiù, e non potevamo scegliere miglior rappresentante perchè ha tutto quello che di solito noi non abbiamo.
Ciao Matt, vola leggero via, Anatoly se ne faccia una ragione.
Restiamo noi due, noi e lei, come restammo noi con Sigourney anni fa.
Nessun mostro però stavolta, solo una lotta per la vita di una bellezza devastante.
E peccato che in un realismo così strepitoso si cada nell'errore dei millanta salvataggi all'ultimo secondo, delle tre basi spaziali ferme lì da anni che scoppiano tutte e tre pochi secondi dopo che arriva lei.
Peccato certe derive da cinema catastrofico che per un attimo fanno bye ye a quello più umano ed intimo.
Peccato perchè qua saremmo davanti ad un capolavoro con pochi precedenti sennò.
Poi c'è lei che dice a Matt di salutare sua figlia, poi c'è la famiglia cinese che si diverte laggiù nella Terra e ci accompagna verso una morte più dolce del miele, poi c'è lui che torna, la perseveranza, la calma, l'ingegno, l'esperienza, c'è lui che torna e beve la vodka dei russi, poi svanisce ma non importa, ci possiamo provare adesso.
E poi c'è il missile finale che strugge di bellezza mentre da palla infuocata diventa placido abitacolo galleggiante, poi c'è la spiaggia di chissàdove, tanto sempre Terra è.
Prima c'è una lacrima che piano piano ci arriva addosso con la terza dimensione.
Magnifica, ma per una volta non c'era bisogno del 3d.
Quella lacrima ci avrebbe colpito lo stesso.
E da sua diventa nostra.
PIERLUIGIT  28/02/2014 23:58:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao oh. Questa volta non è stato casuale il nostro "incontro", sono io che volontariamente ti son venuto a cercare. Questo film mi ha indubbiamente lasciato molto, così tanto che mi è sembrato giusto buttar giù due righe su questo forum, in attesa, magari, della statuetta di miglior film. Ti ho cercato perchè è sempre un piacere leggere il tuo modo di vedere ed interpretare il cinema,non solo fatto di immagini e suoni ,ma anche di contenuti e filosofia, o almeno io è così che la vedo! Stavolta però, leggendoti, ho avuto l'impressione che il 3d abbia avuto la meglio su altri sensi, che dici? E' una mia personalissima opinione, sia chiaro. Sono punti di vista, comunque speriamo in qualche riconoscimento importante, questo film merita davvero. Un salutone e alla prossima
oh dae-soo  17/03/2014 21:56:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complimenti grandissimi Pierluigi, non so come ringraziarti.

Sì, il 3d è stato fondamentale ma non nel senso che è prevalso sugli altri sensi ma che al contrario ha aiutato gli altri sensi, ha accresciuto le emozioni, reso indimenticabile l'esperienza.

Senza 3d Gravity perde tanto, su questo purtroppo ti (mi) dò ragione.

Ma rimane un film unico :)
PIERLUIGIT  20/03/2014 12:25:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao oh, non lo so, le mie esperienze 3d mi hanno mostrato essenzialmente la patina che è in rilievo rispetto all'essenza celata tra le righe di un'opera. Sono felice di non aver visto Gravity in 3d, perchè fermamene convinto che la lente polarizzata avrebbe filtrato solo la soddisfazione per il gusto estetico dell'immagine, anestetizzando un lavoro cerebrale a mio avviso indispensabile per assaporare pienamente il sapore di tutte le cose. La soddisfazione visiva non sempre riesce a dar voce al desiderio di scavare nel profondo delle cose. Questo è ovviamente il mio modo di pensare, magari il 3d potrei riservarlo ad una seconda visione. Ma perchè mi hai ringraziato? Un caloroso saluto.
oh dae-soo  20/03/2014 12:51:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
per questo

"Ti ho cercato perchè è sempre un piacere leggere il tuo modo di vedere ed interpretare il cinema,non solo fatto di immagini e suoni ,ma anche di contenuti e filosofia, o almeno io è così che la vedo"

Pierluigi, sul 3d la penso come te, anzi, io lo odio, letteralmente.
E' un artificio che crea solo finzione per me, altro che maggiore realtà.
E sottoscrivo tutte le cose che dici al riguardo, la patina etc...

Ma Gravity è diverso.
In Gravity il 3d è qualcosa dentro il film, non fuori.
E? un'esperienza che va vissuta solo in quella maniera, a costo poi di dover dire "eh, ma senza 3d non è un granchè".
Non importa, Gravity è quello, è stato creato per quello, siamo noi che fluttuiamo nello spazio, siamo noi alla deriva.
L'intentio autoris era quella, il 3d, e non era l'intenzione del produttore o del marketing.
E' 3d pieno di miliardi sì, ma anche di poesia
PIERLUIGIT  20/03/2014 23:59:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Spiegarti cosa rappresenta per me la parola "grazie" sarebbe un tantino complicato e oltretutto inopportuno in questa sede. Mi limiterò semplicemente a dirti che non ne avevo compreso i motivi poichè quelle parole erano state da me espresse in piena sintonia con quella che è la realtà di come io percepisco il tuo modo di vedere il cinema e la verità non ha mai bisogno di "grazie", ma solo di essere condivisa. Non so se hai avuto tempo e voglia di leggere il mio commento, ma ciò che volevo dirti è che sicuramente se avessi visto questo film in 3d lo avrei interpretato in tutt'altro modo. Forse avrei visto due astronauti, lo spazio e l'attitudine innata alla sopravvivenza dell'essere umano. Forse avrei fluttuato anch'io con i due protagonisti ed indubbiamente sarei uscito dalla sala felice per esser nuovamente tornato sulla terra. Magari sarò l'unico, ma come ho avuto modo di scrivere, io c'ho visto ben altro.
oh dae-soo  21/03/2014 13:47:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti vengo a leggere.
Sei un personaggio molto affascinante Pierluigi, molto "strano", ma nel senso buono del termine.
Niente grazie allora! :)