Manticora 8½ / 10 07/05/2013 12:08:03 » Rispondi JJ Abrams finalmente mostra di che pasta è fatto, dopo la delusione di Lost e la mediocrità di Mission Impossible viene chiamato a misurarsi con una delle icone più sottovalutate della fantascienza, più che equiparabile a Star Wars, e supera tutte le aspettative, confezionando un rebot, e lanciando un franchise che sembrava impossibile rilanciare. Merito della sceneggiatura che prende spunto dalle origini dei personaggi, ma cambia le carte in tavola, grazie ad un idea mai affrontata, se non in Star Trek 4, e in questo caso risulta molto più originale perchè tutto parte dal futuro per cambiare il passato e viceversa. In questo caso è
il paradosso temporale creato da una realtà alternativa che porta il Romulano Nero folle per la distruzione del suo pianeta a vendicarsi di Spok, di Kirk e della flotta stellare della Federazione, tutto poichè il Vulcaniano non è riuscito ad impedire la distruzione di Romulus
L'idea di partenza si sviluppa in un nuovo impianto narrativo, e se ciò ci porta a conoscere addirittura il padre di J.Kirk nei primi minuti della pellicola
che sacrifica la sua vita per salvare la moglie e il nascituro, schiantandosi con la Uss Kelvin contro la mostruosa e gigantesca astronave del Romulano Nero e dando così tempo al figlio e a Spok, per 25 anni di vivere e crescere
Così la storia si dipana, e tra combattimenti, scontri fisici, nuovi incontri e un finale in linea con le aspettative Star Trek si lancia nel solco e stupisce