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HOUSE OF THE DEAD regia di Uwe Boll

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Saya     3 / 10  26/07/2004 11:00:49 » Rispondi
Il genio creativo di Uwe Boll si perde in una BOLL d'acqua.
Questo film è la prova che un regista può avere carenza di idee ..

Il film di per se non presenta nessuna originalità. Morti viventi, il solito gruppo di ragazzi che viene massacrato gradualmente e l'eroe di turno che ritrova l'amore proprio quando la situazione precipita.
In realtà la situazione precipita (lato spettatore) appena il film inizia e in sala comincia a diffondersi l'atmosfera tipica di un film comico.
A prima vista, la produzione sembra sponsorizzata dalla nota casa produttrice di videogames chiamata SEGA. Dopo i recenti tracolli e fallimenti nel campo ludico ha forse deciso di buttarsi nel mondo del cinema ? Visti i risultati si spera di no.

Il cartellone inneggiante la SEGA al RAVE PARTY che fa bella mostra di se è una trovata abbastanza bieca per farsi pubblicità (ma su quello si può anche soprassedere, visto che è una fenomeno ormai radicato del cinema moderno), passino anche le tonnellate di tette al vento, sciorinate in ogni scena dalle bellocce di turno (saranno un bel contorno ma un film d'orrore non si fa a suon di tette).
Gli spezzoni del videogame omonimo, inseriti come intermezzo tra un cambio di visuale ed un altro, schiaffeggiano lo spettatore e rendono la visione priva di atmosfera che dovrebbe essere il punto forte di un film di questo genere (un orror senza atmosfera è come il ragu' senza carne).

Molti avranno notato che gli zombi a tratti corrono e compiono balzi prodigiosi, per contro in altri momenti sembrano paralitici.
Forse l'umanità ha compreso che ormai gli zombie sono troppo stupidi ?
La figura dello zombie sta subendo un evoluzione indegna e finisce per assomigliare sempre più ad un HOMO ERECTUS in grado di pensare, lanciare asce, nuotare, fare salti da vero atleta.

Probabilmente, ma questo è solo un mio pensiero, la figura dell'abberrato di 28 giorni dopo, ha spaventato molto di più il pubblico dei nostri giorni e così tutti i registi hanno finito per conferire il gene LEWIS ad ogni zombie.
Solo una nota .... quelli di 28 giorno dopo, non erano morti viventi.

Ma chiudendo questa parentesi e tornando al film, una ulteriore impressione che se ne ricava è che per produrlo si siano spesi si e no 20 mila euro ..
Il film si svolge interamente su un isoletta e sembra che le scene siano state girate sempre nei soliti 2 o 3 posti (rave party, cimitero e casetta annessa, riva, il porto per 2 o 3 minuti).
Almeno 5 o 6 volte ho notato la stessa inquadratura penombrosa della figura furtiva che corre rantolando tra le foglie, stessa angolazione, stessi tempi, insomma la stessa scena incollata qua e la.
Le inquadrature girevoli dei protagonisti, con rallentamenti alla matrix rendono la scena confusa e più che dare l'idea di un film EVOLUTO e accattivante, danno l'impressione dell'ennesima scopiazzatura.

La storia di per se sta in piedi, sebbene resta incomprensibile come dei morti privi di senno obbediscano a quello che sembra un essere pensante ..
Il cosiddetto signore degli zombie .. padre religioso bollato come eretico ed espulso durante la dominazione spagnola, sopravvissuto alle ere grazie agli innesti (mi pare di aver capito) che lo fanno assomigliare ad un modello evoluto dell'arcaico Frankenstein.

Inutile far riferimento alla scena finale, copiata anche lei allegramente (anche se con qualche modifica) dal finale di Resident Evil.