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DJANGO UNCHAINED regia di Quentin Tarantino

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rox special     7½ / 10  20/01/2013 17:12:09 » Rispondi
Deluso.
Non totalmente, visto che comunque il film si merita un 7 abbondante (a cui aggiungo mezzo voto per i motivi spiegati in spoiler) ma Django un po' l'amaro in bocca lo lascia.
La delusione è dovuta al fatto che quando di fianco alla voce regia leggi: "Quentin Tarantino" e accanto alla voce genere trovi scritto: "spaghetti-western" (ovvero il genere preferito del regista, nonchè quello che ha ispirato gran parte del suo stile) nella tua testa nasce e sviluppa come un germe l'equazione: "Tarantino + spaghetti-western = naBombaDiFilm!!". E infatti, da buon tarantiniano convinto, attendevo questa pellicola un po' come cicciolina attende i cavalli. Prenoto i biglietti nella sala con largo anticipo, mi siedo pronto a pregustarmi il capolavoro e già fantastico di assistere al suo film più riuscito, al suo vero capolavoro, già li pronto ad appioppargli un bel 10 pieno.

Ho avuto forse la fortuna (o sfortuna in questo caso) di rivedermi qualche giorno fa Inglorious Bastard che hanno passato su italia 1, e purtroppo, avendo visto i due film praticamente in sequenza l'uno dietro l'altro, la differenza risulta netta ed evidente. Quentin aveva per le mani il suo genere preferito ma di fatto Django è un capolavoro mancato, inferiore a Bastardi sena gloria senza dubbio. Passo indietro per Tarantino quindi, ma forse erano le mie aspettative che erano esageratamente alte.

In ogni caso tranquillizzo i tarantiniani dicendo loro che anche se non è uno dei suoi film migliori Django vale sicuramente il prezzo del biglietto.
Quello stramaledetto figlio di ******* di Quentin rimane un fottuto anarchico dietro la macchina da presa. Ha la fortuna di riuscire ad usare uno stile che, se usato in qualsiasi altro modo da qualsiasi altro regista, genererebbe o una ****** esclusivamente cruenta o un film basato solo su citazioni per cinefili dal palato fine. E' come mangiare il miglior tiramisù della tua vita, ma fatto di chiodi. (Ps: ho mangiato tiramisù poco fa. Passatemi la metafora).
E qua come al solito mi gioca con le musiche, e chi se non a lui verrebbe mai in mente di ficcare un pezzo hip-hop in un film western, mi fa i suoi primi piani frenetici e zoomati da orgasmo, mi ridicolizza in Ku Kux Clan in una delle sequenze più divertenti della pellicola, mi sbatte in faccia un sacco di gente trivellata da colpi da fuoco e mi crea i soliti personaggi cult. Insomma gli elementi tarantiniani ci sono tutti, e i suoi fan non rimarranno delusi.
Tuttavia il film risulta eccessivamente prolisso, e se fosse durato una buona mezz'ora in meno secondo me sarebbe stato meglio. Non fraintendete: le quasi tre ore di durata scorrono lisce, senza annoiare minimamente, ma ho avuto come l'impressione che in alcuni punti si volesse solo inutilmente allungare il brodo. In tre ore di durata ad essere onesti serve solo un'oretta e mezza per la trama.

Buona la prima parte del film, quella meno sanguinolenta e paradossalmente più riuscita. Finita la prima parte, dopo l'ingresso in scena di Leonardino, ho atteso per tutto il film un cuop de teatre, qualcosa che rivoluzionasse tutto, ma si svolge tutto in modo eccessivamente lineare.
Perfino i dialoghi, punto forte di Tarantino, per quanto belli e spettacolari qua sembra che mancano di mordente come in passato (nulla paragonati alle disquisizioni su Like a Virgin delle Iene, alla filosofia di Superman di Kill Bill o alle pressioni psicologiche di Landa in Bastardi).
Le scene memorabili questa volta si contano sulle dita e sinceramente non bastano a gridare al capolavoro come accadeva in passato.

Il livello interpretativo dei personaggi è di prima scelta. Bravissimo Jackson, buono Foxx e bravo Di Caprio nel ruolo del Villain di turno (anche se non raggiunge le vette di bastardaggine e tensione che toccava il colonnello Landa). E a proposito di Landa, il vero punto forte del film è proprio il nuovo pupillo di Quentin, Christoph Waltz. che come in Bastardi ci regala un personaggio cult e una prova recitativa eccezionale.

Che dire in conclusione? Peccato. Occasione sprecata per Quentin. Da capolavoro che ci si aspettava è riuscito a tirare fuori "solo" un buonissimo film. Godibile ma da lui pretendo di meglio. Confido nel suo prossimo film.

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